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mercoledì, 30 Aprile 2025
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Un laboratorio teatrale per un cortometraggio sui diritti umani ispirato a Pirandello

Il progetto Terra Promessa dei giovani del CPIA Nelson Mandela. Coinvolti 20 ragazzi di diverse nazionalità, tra Asia e Africa

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – Diritti umani al centro intrecciati con le storie dei giovani nella rappresentazione dellanovella Padron Dio di Luigi Pirandello. E’ il progetto Terra Promessa che prevede un laboratorio teatrale, guidato da Dario Muratore, propedeutico alla realizzazione di un cortometraggio. I giovani coinvolti sono 20 di diverse nazionalità: Africa (Gambia, Guinea, Nigeria e Camerun) e Asia (Bangladesh e Sri Lanka).

Alla fine del laboratorio, si procederà con le riprese del cortometraggio a Sambuca di Sicilia, ispirato alla novella pirandelliana Padron Dio. L’opera racconterà il territorio attraverso il vissuto degli studenti e sarà incentrata sul tema dei diritti umani. Nella produzione del cortometraggio i giovani affiancheranno i professionisti della casa di produzione Zabriskie SRL durante le fasi di lavorazione dell’opera.

Terra Promessa è un progetto del CPIA Nelson Mandela, finanziato nell’ambito de “Il cinema per la scuola” che prevede la realizzazione di un corto sul tema dei diritti umani, a partire dalla riscrittura di una novella di Pirandello. Il progetto rientra nel Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione Generale per la comunicazione e le relazioni istituzionali. Il progetto, in particolare, è rivolto ai giovani del Cpia della scuola secondaria di I grado che organizza percorsi di apprendimento della lingua italiana per i cittadini italiani e stranieri di età superiore ai 16 anni, tra cui numerosi rifugiati e minori non accompagnati.

“Sono in Italia da un anno – racconta Ibrahima di 18 anni della Guinea Conacry -; dopo essere stato nella comunità di Trabia, dal 5 novembre vivo a Palermo. Mi piace molto quello che sto facendo insieme agli altri giovani di diversi Paesi. Oltre al calcio, amo molto il cinema che è una espressione artistica molto bella. Mi piacerebbe fare l’attore”. “Mi piacciono molto le persone con cui stiamo facendo questa bella esperienza che per me è completamente nuova – continua Christian di 18 anni del Camerun. La mia passione è il calcio ma mi piace pure ballare e ascoltare la musica”.

Tra gli educatori/e, a seguire i giovani è la docente Alessandra Sicilia, referente del progetto. “Il progetto prevede tante azioni – afferma Alessandra Sicilia – tutte incentrate sul tema dei diritti umani e sviluppate in chiave multidisciplinare”.

“Nel laboratorio siamo partiti – sottolinea l’attore e regista Dario Muratore – da alcuni giochi teatrali che mettono al centro la valorizzazione della relazione. L’interazione interculturale è molto forte e significativa: emergono, infatti, molti elementi delle loro identità legate alla loro diversa cultura di provenienza. C’è,  tra di loro, molta attenzione e rispetto reciproco delle loro culture. Per il momento, stiamo lavorando sulla parola e cioè sullo sviluppo del linguaggio che poi ci condurrà alla realizzazione del nostro cortometraggio che sarà la trasposizione della novella pirandelliana con molti riferimenti alla situazione attuale. “Ho contribuito a scrivere la sceneggiatura – aggiunge lo scrittore e studioso Dario Lanfranca – che è avvenuta in collaborazione con questi giovani con l’intenzione precisa di ispirarci a due novelle di Pirandello: Padron Dio e Canta l’Epistola: due opere campagnole che trattano di personaggi un poco fuori dal comune che la comunità del paese guarda con sospetto. L’obiettivo principale è quello di valorizzare pienamente le loro capacità espressive, favorendo l’integrazione tra le loro diverse culture di provenienza”.

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