PALERMO. Contemporaneamente alle attività delle otto piazze coinvolte da Ballarò Buskers, Festival internazionale di circo contemporaneo e teatro di strada di Palermo, giunto alla sua settima edizione e svoltosi da venerdì 20 a domenica 22 ottobre, un gruppo di ospiti senza dimora del Polo San Francesco ha guidato cittadini e turisti a conoscere Ballarò da diverse angolature e punti di vista, immergendosi nella bellezza delle sue sfumature e contraddizioni.
Dimora! è proprio il progetto per l’accoglienza di soggetti fragili in povertà socio-sanitaria, avviato nel 2018 nell’ambito dell’Asse 3 – Servizi per l’inclusione sociale del PON Metro Palermo: Polo Martin Luther King, Casa San Francesco e Centro San Carlo sono i tre Poli diurni e notturni pensati e realizzati per consentire una presa in carico globale dei bisogni delle persone senza dimora e l’attivazione di percorsi individualizzati di fuoriuscita dalla condizione di esclusione sociale e di riacquisizione dell’autonomia, inclusa quella abitativa.
Un social tour, se così vogliamo definirlo, in cui gli stessi ospiti hanno potuto introdurre i turisti verso una ricchezza in cui si mischiano multiculturalità e bellezze artistiche, disagi e povertà, e che assume, dunque, un valore fortemente simbolico, come una profezia che si autoadempie, come una narrazione che diventa essa stessa possibilità di riscatto personale e sociale, che è uno degli obiettivi di Dimora!, provando a trasformare il problema abitativo in opportunità per una comunità più coesa e per un nuovo modello di assistenza.
Alla fine del tour, i ringraziamenti sono andati senza indugio ai partecipanti, ma sicuramente anche e soprattutto alle “speciali guide, guide speciali” che hanno arricchito e fatto emozionare in questa insolita veste.
Ballarò Buskers, con i suoi 45.000 visitatori, è stato un importante momento di riflessione per l’intera città di Palermo che ha acceso i riflettori sugli spazi riqualificati sottratti al degrado e all’abbandono, trasformati temporaneamente in luoghi comunitari di aggregazione, ma non può riuscire a risolvere le problematiche di Ballarò stessa; andrebbe data piena continuità di azione per provare a risolvere annose questioni come quella della povertà, della marginalità dilagante, dell’illegalità, della diffusione della tossicodipendenza e dello spaccio di stupefacenti. Non a caso, il tema del festival di quest’anno è stato “Spazi di cura. Cura degli spazi”, speriamo sia stata quella goccia che contribuisca poi a formare l’oceano.