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domenica, 12 Ottobre 2025
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I ragazzi delle periferie “Chef da bordo” con Ted Formazione

Firmato un protocollo d'intesa con l'associazione Sant'Erasmo Nautilus per favorire l'occupazione giovanile e i mestieri del mare

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
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PALERMO. Boom di richieste di chef da bordo nella nautica siciliana. Una figura sempre più ambita in un settore che conta 1.700 imprese nel settore nautico e oltre 6 mila addetti in Sicilia, ma molto difficile da trovare. In particolare nel mondo dei charter si registra una fortissima richiesta di chef da bordo professionalmente formati, capaci quindi non solo di occuparsi della cucina ma anche delle altre mansioni previste per questa figura a bordo di barche a vela e yachts, come aiutare il resto dell’equipaggio. Per provare a rispondere a questa esigenza del mercato è stata siglata una intesa tra l’associazione Ted e l’associazione Sant’Erasmo Nautilus di Palermo, con l’obiettivo di realizzare interventi utili a favorire l’occupazione dei giovani e i mestieri del mare.

Foto dalla pagina Facebook di Ted Formazione

“Rispetto al tradizionale chef spiega Tony Marfia, presidente di Ted -, lo chef di bordo oltre a occuparsi della cambusa e della cucina è chiamato svolgere compiti propri dell’equipaggio, soprattutto in quelle imbarcazioni di dimensioni inferiori in cui è richiesto un supporto ad esempio durante l’attracco in banchina. Sono professioni sempre più richieste che comportano giornate intense di lavoro e sacrifici, ma che vengono remunerate con stipendi che possono superare i 10 mila euro mensili. Eppure oggi le aziende di charter trovano grosse difficoltà a reperire queste figure. Per questo motivo abbiamo siglato oggi questo protocollo d’intesa, con l’obiettivo di formare nuovi professionisti del mare e fornire un valido supporto allo sviluppo di un turismo di qualità in Sicilia”.

Foto di Lilia Ricca
Foto di Lilia Ricca
Foto di Lilia Ricca

“La nostra organizzazione di volontariato spiega Santi Gatto, presidente dell’associazione Sant’Erasmo Nautilus di Palermo -, ha tra i suoi compiti principali quello di avvicinare le persone fragili al pianeta mare facendogli apprezzare le sue incommensurabili bellezze. I ragazzi che cerchiamo di coinvolgere sono spesso provenienti dai quartieri più degradati della città dove è molto forte anche il triste fenomeno della dispersione scolastica. Contribuire alla formazione di questi giovani nell’ambito dei mestieri del mare è per noi attuazione degli obiettivi statutari che ci siamo imposti e, grazie all’ente di formazione TED, possiamo dare un aiuto alle famiglie dei quartieri più poveri della città”.

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