PALERMO. Una scuola che si trasforma in presidio sanitario per avvicinare la prevenzione a famiglie spesso escluse dalle cure. È accaduto allo Zen, dove l’Istituto comprensivo “Giovanni Falcone” ha aperto le proprie aule all’Asp di Palermo per una giornata dedicata alle vaccinazioni.
L’iniziativa, pensata per contrastare i ritardi e i cicli incompleti che interessano più della metà dei minori del quartiere, ha registrato un’adesione con alti numeri: 146 dosi somministrate, 140 ai bambini da 0 a 13 anni e 6 agli adolescenti fino a 17 anni. «Il risultato straordinario raggiunto – osserva il dirigente scolastico, Massimo Valentino – è il frutto di una preziosa sinergia tra personale scolastico e operatori sanitari. Una collaborazione che non si esaurisce qui».
Determinante anche il lavoro di coinvolgimento delle famiglie: «All’inizio – spiega Valentino – avevo incontrato solo una ventina di genitori, ma grazie al passa parola siamo riusciti a raggiungerne più di settanta. Per molti era difficile spostarsi nei centri vaccinali, e portare il servizio a scuola ha fatto la differenza».
Per l’Asp di Palermo si tratta di un modello da replicare. «La vaccinazione – sottolinea il direttore sanitario, Antonino Levita – è uno strumento di tutela collettiva. Portare i nostri operatori direttamente nelle scuole significa abbattere le barriere di accesso e garantire pari opportunità di protezione».
Il percorso continuerà: l’Asp ha istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare che seguirà il territorio con screening, iniziative di prevenzione e attività di promozione della salute. A novembre è già previsto un nuovo appuntamento dedicato ai genitori, a conferma di una strategia che punta sulla prossimità e sull’ascolto dei bisogni reali delle comunità locali.