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mercoledì, 22 Ottobre 2025
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Agricoltura biologica e inclusione lavorativa: ecco i progetti Lab360 e Diversamente orto

Protagonisti ragazzi con disturbi dello spettro autistico e con disagio sociale. Per loro la possibilità di un futuro di speranza, grazie alle iniziative della Cooperativa Liberamente e dall'associazione Coltivare Bio Naturale

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
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PALERMO. L’agricoltura biologica come supporto per i ragazzi con disabilità. È questo il senso dei progetti Lab360 e Diversamente orto. Due iniziative sviluppate dalla Cooperativa Liberamente e dall’associazione Coltivare Bio Naturale. Realtà impegnate nell’inclusione sociale e nell’agricoltura biologica.

Un’agricoltura sostenibile e che lavora in armonia con la natura sono i passi da cui muove l’esperienza dell’associazione Coltivare Bio Naturale. La convinzione di partenza, invece, è che “dove ci sono delle disabilità per noi possono essere delle risorse“. Lo spiega il presidente Luigi Rotondo. “Tutto sta nel capire e canalizzare queste risorse nella maniera corretta. Ultimamente abbiamo intrapreso questo rapporto di partenariato con la cooperativa Liberamente con cui stiamo portando avanti tantissime iniziative molto interessanti: Lab360 prevede diversi laboratori ed è diventata anche la sede nostra del progetto Biolab che già è partito da qualche anno e vede coinvolti un gruppo di ragazzi con problemi dello spettro autistico e che oggi si ritrovano non solo ad aver acquisito tutta una serie di competenze e di autonomie anche domestiche, nella trasformazione dei prodotti, ma anche ad avere un inserimento sociale e lavorativo grazie alla nostra presenza al mercato a Villa Filippine“.

Poi, c’è l’altra iniziativa che l’associazione porta avanti con la cooperativa Liberamente, che è “Diversamente orto”: Vede coinvolti ragazzi con disagio sociale e che vengono formati, con la speranza di riuscire a creare per loro un’impresa agricola. “Dalla coltivazione speriamo di poter raggiungere l’obiettivo di dare loro un futuro lavorativo“, dice Rotondo. Al momento è possibile sostenere il progetto grazie agli ortaggi che attraverso la formazione i ragazzi stanno coltivando e raccogliendo. “Noi possiamo fare avere a casa delle cassette con quegli ortaggi. Acquistando i loro prodotti si ha modo di sostenere questo progetto“.

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