AIDONE. Un murale che rappresenta insieme lo strumento agricolo simbolo della vita rurale e un attualissimo ingranaggio, in cui ogni elemento è indispensabile, nessuno escluso. Esattamente come la comunità di Aidone.
Dopo il giardino ceramico, e la realizzazione delle piastrelle di cornice, in un laboratorio che ha coinvolto gli abitanti di Aidone e non solo nella realizzazione della prima mappa di comunità, il progetto I semi di Demetra si chiude con il murale dell’artista Priscilla Spatola.
“L’idea di base è l’ingranaggio che simboleggia – spiega l’artista -, la comunità aidonese e il suo movimento per far rifiorire il paese. Le parti del trattore richiamano inoltre il rito ancestrale della coltivazione del grano. E poi, naturalmente, ci sono i simboli della città: il Castellaccio, la Dea di Morgantina, la Torre Adelasia e la facciata della chiesa di San Vincenzo Ferreri”.
Per realizzare il murale, Priscilla Spatola ha interrogato a lungo la comunità su quali fossero i simboli di Aidone. Gli ingranaggi, che costituiscono la cifra pittorica dell’artista, sono stati in parte ripresi da quelli dei trattori del territorio, celebre anche per la coltivazione del grano e della cicerchia.
Grazie al progetto a I semi di Demetra – proposto dal circolo Legambiente di Piazza Armerina, capofila, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini per il bando Comunità Educante nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e costruito sul concetto innovativo di comunità patrimoniale secondo la Convenzione di Faro – ad Aidone ha messo radici una Comunità educante attenta, partecipe, consapevole dell’importanza di esserci insieme.
“La conclusione del progetto non può essere considerata un punto di arrivo ma l’inizio di una fase due – afferma Paola Di Vita, presidente di Legambiente Piazza Armerina, associazione capofila del progetto -, per la comunità educante che deve continuare a lavorare per mettere a sistema quanto fatto in quasi tre anni e andare avanti. In questo senso, il murale di Priscilla Spatola rappresenta perfettamente una comunità che è ingranaggio propulsore di condivisione e conoscenza, con un forte richiamo al patrimonio culturale: cioè il core business di questo progetto, che identifica e traduce in immagine il genius loci di Aidone. Abbiamo voluto, inoltre, dare un messaggio forte, e non poteva essere diversamente nell’era della transizione ecologica, al rispetto dell’ambiente: le pitture del murale sono dette comunemente mangia smog. Si tratta di speciali vernici autopulenti che, grazie ai suoi componenti nanotecnologici, sono in grado di attaccare e disgregare le sostanze organiche e inorganiche che si depositano sulla superficie, trasformandole in composti inorganici non pericolosi. Un doveroso ringraziamento va al sig. Cona proprietario della casa sul cui muro si sta realizzando il murale, che ha entusiasticamente accolto la richiesta della comunità educante”.
“Abbiamo scelto di realizzare un murale – commenta Maria Rosaria Restivo, presidente dell’Ecomuseo I semi di Demetra -, perché questa forma d’arte ha una forte valenza sociale che va molto al di là dell’estetica. È un catalizzatore di dialogo attraverso cui la comunità di Aidone racconta della sua identità con le radici del passato, con il presente ma soprattutto con un progetto per il futuro: essere vibrante, partecipe, inclusiva ed educante”.







