PALERMO. Il 12 febbraio ricorre la Giornata mondiale contro l’uso dei bambini soldato nei conflitti armati. Una giornata che ha una forte rilevanza in termini di attualità considerando che vi sono delle situazioni emergenziali nelle aree di crisi che nei paesi come la Libia, l’Iraq, la Sierra Leone, il Mali, la Repubblica centrafricana. Anche a Palermo è stata organizzata una iniziativa dal titolo “La Felicità di un bambino è quella di non essere soldato”, promossa da Mete Onlus, CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud con la partecipazione di We Yone Child foundation Sierra Leone e il patrocinio della Lega Pro e dell’Unar. L’evento si svolgerà oggi alle 18 negli spazi della casa della cooperazione (Via Ponte di Mare, 43) del CISS- Cooperazione Internazionale Sud Sud.
Il programma dell’evento
L’evento inizierà alle 18 con la conferenza di presentazione della campagna di sensibilizzazione sociale “Sono un bambino, non un soldato” in cui verrà lanciato il video racconto girato al Teatro Massimo di Palermo. Protagonisti bambini e bambine appartenenti a diverse etnie, che in maniera spontanea hanno restituito riflessioni e pensieri sulla guerra ed il coinvolgimento dell’infanzia e dell’adolescenza. Un ulteriore modo di ricordare che gli adulti, spesso chiusi nel loro ego di potere, ricchezza ed indifferenza che porta alle continue guerre e ingiusti conflitti dovrebbero apprendere tante cose dai bambini. La ballerina che appare nel video è Giada Scimemi, appartenente al corpo di Ballo del Teatro Massimo di Palermo mentre le coreografie sono curate da Gaetano La Mantia (corpo di ballo, Teatro Massimo di Palermo), costumi di Lucrezia De Rosa, sceneggiatura di Giorgia Butera, riprese e montaggio a cura di Alfredo Di Forti, regia di Angelo Butera.
Il messaggio centrale che le organizzazioni desiderano diffondere è “Stop Bambini soldato. Stop produzione e commercializzazione armi-giocattolo, rappresentano il buco nero dell’universo”.
La conferenza, che verrà moderata da Giorgia Butera, presidente di Mete Onlus, prevede gli interventi di Sergio Cipolla (Presidente CISS ONG); Francesco Ghirelli (presidente Lega Pro); Francesco Campagna (Console onorario Ghana per la Sicilia e Calabria); Rosa Iudici (amministratore unico Di Marca Service); Santigie Bayo Dumbuya (presidente We Yone Child Foundation che parteciperà in collegamento dalla Sierra Leone).
Lo sport, simbolo di speranza e di spensieratezza che “cancella” le ferite psicologiche e umane inferte ai minori costretti a prendere le armi nei vari contesti bellici. È con questo pathos emotivo che si concluderà la conferenza dove i bambini e le bambine deporranno simbolicamente un’arma giocattolo per poi ricevere in cambio un pallone.
L’aperitivo Sociale
Vi sarà inoltre un aperitivo solidale offerto dall’Osteria Ballarò e da la Martorana. Il ricavato verrà devoluto al sostegno delle attività promosse dall’associazione We Yone Foundation della Sierra Leone, associazione fondata da Santigie Bayo Dumbuya che fu arruolato da da minore soldato nella guerra civile conclusasi nel 2002 e impegnato quotidianamente impegnata nella salvaguardia dei minori di strada di Kroo Bay, la baraccopoli più grande di Freetown. Verrà inoltre inviato sul posto materiale sportivo donato dalla Lega Pro e materiale didattico. Durante l’aperitivo saranno esposti gli scatti fotografici del giornalista, fotografo e videomaker in zone di guerra e aree di crisi Luca Salvatore Pistone.
La raccolta dei fondi continuerà fino al 28 febbraio attraverso le informazioni e i dettagli forniti sulle pagine social delle organizzazioni promotrici dell’iniziativa.
L’iniziativa “La Felicità di un Bambino è quella di non essere un soldato” è supportata da Talent Up di Barbara Galli Etica Web di Silvia Amato Petragnani, Di Marca Service di Rosa Iudici, Cortina Express di Ellen Broccolo, Oidur ed il Programma di Mete Onlus “Global Media and cultural Democracy”.
Ex bambini soldato tra i migranti
Giorgia Butera, presidente di Mete Onlus, riferisce il come tra i minori stranieri non accompagnati ci possano essere delle persone che hanno avuto dei traumi psicologici dovuti al loro impiego forzato nelle guerre: “Tra i minori stranieri non accompagnati, è ipotizzabile se non realistico che siano arrivati anche degli ex bambini soldato che hanno affrontato la guerra e i suoi postumi – riferisce Butera –. Pensiamo per esempio a chi è arrivato dal Sudan. Non sono vissuti facili da affrontare, condividere per la forte esperienza traumatica. Noi lo stiamo facendo partendo dal territorio palermitano e siciliano con il CISS, insieme all’avvocato Francesco Campagna, console onorario del Ghana per la Sicilia e la Calabria. Palermo ha da sempre dimostrato da sempre di essere avanti nella affermazione dei diritti umani, internazionali, liberi, civili e democratici”.
“I Diritti Umani non hanno età – afferma il Presidente del CISS, Sergio Cipolla – e la nostra realtà con il suo intervento e la sua partecipazione punta i riflettori su dinamiche non soltanto internazionali. Il territorio risente di forti lacune e creare dinamiche di rete tra operatori e attori istituzionali rimane una priorità. Un’azione trasversale per la promozione dei diritti delle bambine e dei bambini è necessaria per la diffusione di una cultura dei diritti dei minori e adolescenti finalizzata a favorire la loro partecipazione attiva nella vita della società”.