Venti donne leader nel Mediterraneo, protagoniste di un video e di un libro pubblicato in cinque lingue. Presentati su Zoom i risultati del Progetto Amina, promosso dalla Ong Mediter e finanziato dall’Unione europea. Un percorso che ha dato vita alla Rete Jasmine. Le protagoniste, in questo caso, sono state 50 donne originarie di Paesi come Giordania, Libano, Marocco, Spagna, Albania, Francia, Inghilterra. Il progetto è sostenuto e co-finanziato dalla Commissione europea in partnership con l’Association de Volontariat Touiza de la Wilaya D’Alger, che, proprio a Palermo, ha reso concreto uno dei suoi obiettivi: la costituzione di una rete nel Mediterraneo per il supporto alla leadership delle donne nella Regione. Rete nata nel novembre del 2019 e alla quale è stato dato il nome di Jasmine. Tra i suoi ulteriori obiettivi, quello di facilitare l’accesso a posizioni d’influenza e potere per le giovani donne leader nel Mediterraneo, attraverso formazione continua e scambio di buone prassi.
La Carta di intenti della Rete Jasmine
Dal 13 al 16 novembre 2019, in qualità di testimonial e co-fondatrici della Rete che ha oggi sede a Palermo, sono state convocate nel capoluogo siciliano donne leader provenienti da 12 Paesi dell’area Mediterranea che hanno sottoscritto la “Carta di intenti della Rete Jasmine” davanti al sindaco, Leoluca Orlando, nella Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo. Il primo cittadino era presente anche oggi all’incontro online. “Siamo sulla strada che ha un grande futuro – ha detto -: quello di affermare con forza che il Mediterraneo è un continente di acqua e che l’ immagine del Mediterraneo è data dalla qualità della partecipazione delle donne alla vita delle comunità”. Una mattinata piena di sollecitazioni, quella odierna, capace non solo di fare il punto su quanto realizzato, ma anche di tracciare la strada da seguire per tappe future. “Un progetto che, in 3 anni, ha registrato il coinvolgimento di 150 donne beneficiarie dirette e di un migliaio di altri soggetti raggiunti in vario modo”, afferma Victor Matteucci, presidente di Mediter.
Interviste a cento donne nelle Università di Algeri e Palermo
Le Università di Algeri e di Palermo sono state attivamente coinvolte con interviste fatte a oltre 100 donne delle due rive del Mediterraneo. La formazione è stata sviluppata attraverso due moduli, uno a Palermo e l’altro ad Algeri: il primo con 30 donne, il secondo con 70. Quindici i tutor. La Rete Jasmine, secondo obiettivo del progetto, ha portato a Palermo 22 donne leader da 12 Paesi che hanno sottoscritto la Carta di intenti, rilasciando le interviste che hanno dato modo di realizzare “Il Mondo è mio”, libro pubblicato in cinque lingue (italiano, francese, inglese, spagnolo e arabo) che sarà presentato nei Paesi del Mediterraneo. Tra le prime città, Barcellona e Tirana, oltre a Palermo e Roma.