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domenica, 27 Aprile 2025
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Istruzione dei detenuti, accordo in Sicilia per costituire Poli universitari penitenziari

Le attività svolte dai Poli in Sicilia offriranno ai destinatari dell’intervento percorsi formativi universitari utili alla riabilitazione psicosociale, con ricadute positive nel percorso di recupero, sia durante che dopo la detenzione

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Nascono in Sicilia i Poli universitari penitenziari, come sistema integrato di coordinamento delle attività volte a consentire ai detenuti e agli internati negli istituti di pena e ai soggetti in esecuzione penale esterna il conseguimento di titoli di studio di livello universitario. Lo stabilisce l’accordo-quadro di collaborazione tra il Garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria in Sicilia, le Università di Palermo, Catania, Messina ed Enna “Kore”, con l’intervento della Regione tramite l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale.
L’intesa è stata sottoscritta a Palazzo Orléans, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dell’assessore regionale Roberto Lagalla, del Garante regionale dei diritti dei detenuti, Giovanni Fiandaca, del Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Cinzia Calandrino, dei delegati degli Atenei. La Regione Siciliana, come avvenuto già solo per la Regione Toscana, è la seconda istituzione locale che si inserisce a pieno, fornendo un supporto economico, nel dialogo fra Atenei e Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria.

Che cosa prevede l’accordo per l’istituzione dei Poli universitari penitenziari

Le attività svolte dai Poli in Sicilia offriranno ai destinatari dell’intervento percorsi formativi universitari utili alla riabilitazione psicosociale, con ricadute positive nel percorso di recupero, sia durante che dopo la detenzione. Alle attività formative dei Poli, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e le Università dedicheranno strutture, risorse e professionalità, coinvolgendo enti e istituzioni presenti sul territorio. Tra queste, le associazioni di volontariato e Terzo settore che operano negli istituti penitenziari. I destinatari delle attività formative sono i detenuti, gli internati e i soggetti in esecuzione penale presenti sul territorio della Regione Siciliana che, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, intendano immatricolarsi o siano iscritti a corsi universitari e la cui richiesta di iscrizione ai Poli sia stata accolta. Le attività si svolgeranno nelle sedi individuate dal Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, d’intesa con gli Atenei, per coordinare le attività didattiche e dare riconoscimento all’impegno dei singoli operatori, cioè docenti, tecnici, personale amministrativo, tutor e studenti.

Tirocini e bonus economici per l’iscrizione dei detenuti

Le Università garantiranno la didattica nei singoli istituti penitenziari. Si impegnano anche a prevedere: “tirocini curriculari” degli studenti universitari nelle strutture penitenziarie, soprattutto negli ultimi anni del corso di studi, anche per la stesura della propria tesi di laurea; misure economiche che favoriscano l’iscrizione e la frequenza dei corsi da parte dei detenuti indigenti; la messa a disposizione di strumentazioni tecnologiche, materiale librario e didattico o banche dati ai detenuti iscritti. Le Università trasmetteranno alla Regione una relazione annuale sulle attività e sull’andamento dei Poli. Il Garante regionale dei diritti dei detenuti, anche in rappresentanza della Regione, potrà sottoscrivere gli specifici atti di collaborazione tra le singole Università e il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria. La Regione si impegna a contribuire alle spese necessarie al perseguimento delle finalità dei Poli.

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