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domenica, 12 Ottobre 2025
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Palermo, persone senza dimora: “Servono progetti personalizzati sociosanitari per dare risposte concrete”

Il tavolo permanente del Comune punta a rafforzare il coordinamento tra ASP, associazioni e servizi sociali per offrire percorsi di accoglienza e reinserimento. Marco Guttilla (POC Dimora): “Fondamentale il lavoro di rete e la costruzione di relazioni di fiducia. Ma senza personale sanitario e un dialogo costante con le strutture ospedaliere, restano difficoltà nei casi più complessi”

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – Le persone senza dimora che stabilmente vivono in strada sono 80. A queste si aggiungono coloro che vivono in situazioni di fortuna molto precaria che fanno salire il numero ad un massimo di 140 persone. Contare le persone senza dimora è molto complesso perché, se proviamo ad incasellare la condizione di vita, secondo gli indicatori che fanno riferimento alla grande esclusione abitativa (classificazione ethos) servirebbero competenze specifiche.
“Grazie ad un lavoro capillare di rete, tra le diverse realtà coinvolte, siamo riusciti ad ottenere, alcuni buoni risultati – ha affermato Marco Guttilla, coordinatore del POC Dimora dal 2017 -. Il tavolo permanente del nuovo assessore Mimma Calabrò è in continuità con il lavoro del precedente assessore Pennino. Gli interventi si inseriscono in una più ampia cornice che coinvolge attivamente tutti gli stakeholder. La stessa attività del POC DimOra è di fatto espressione di un Ente Locale che accoglie la persona, costruisce la rete e promuove servizi: grazie all’U.O. Marginalità Adulta e all’U.O. Fondo Povertà Estrema del Comune di Palermo, si riesce a pianificare, programmare e gestire i servizi volti a contrastare la povertà delle fasce deboli della popolazione”.

“In questo ambito è fondamentale avere un buon coordinamento tra le diverse associazioni per migliorare le risposte in rapporto ai diversi bisogni. Al di là dell’assistenza materiale, si cerca, per quanto possibile, di instaurare, prima di tutto, una relazione di fiducia che accompagni la persona verso la consapevolezza di potere essere accolta nei centri di accoglienza. Per alcune persone che hanno animali a seguito, per esempio, in alcuni casi, sono avvenute delle accoglienze con accorgimenti specifici. Le altre due grosse difficoltà sono per le persone che hanno problemi di dipendenze (droghe e alcol) e disagio psichico – continua Marco Guttilla -. Sulle dipendenze c’è l’interlocuzione con il camper ‘Fuori dal giro’. Per i casi più difficili, dentro le strutture non possiamo dare risposte specifiche perché non abbiamo personale sanitario. Abbiamo avuto delle situazione di dipendenza che siamo riusciti però a gestire perché c’è stato un lavoro di squadra insieme all’Asp. Tra Servizi sociali e Asp su questo tema si sta incrementando una interlocuzione costante per mettere in piedi una azione congiunta in aiuto di queste persone con i progetti personalizzati di vita. Solo in sinergia operativa tra associazioni, servizi sociali e Asp si possono dare aiuti concreti e risposte significative alle persone che vivono forti stati di marginalità sociale. Nei casi di problemi di salute va migliorato sempre di più il rapporto anche con la rete ospedaliera stando attenti alla fase delicata di dimissione protetta della persona senza dimora che non dovrebbe ritornare in strada”.

I progetti personalizzati a valenza sociale vengono già sviluppati nei Poli dove si propone il patto per l’autonomia che mira all’inclusione della persona. Del POC Dimora fanno parte la coop. La Panormitana, la Fondazione San Giuseppe dei falegnami, l’Istituto Don Calabria e il Centro diaconale valdese La Noce che hanno i poli diurni e notturni: Casa San Francesco, Casa Martin Luther King e Casa San Carlo e Santa Rosalia. In questo momento, distribuite nei tre poli, sono state accolte 59 persone per un numero massimo di 72 accoglienze. Si tratta di 39 uomini e 20 donne. Di queste, ci sono 34 italiani e 25 stranieri originari del NordAfrica (Tunisia e Marocco), Gambia e Nigeria.

Nei giorni scorsi l’assessore alle politiche sociali, Mimma Calabrò, ha convocato il tavolo permanente sull’emergenza delle persone senza dimora a cui hanno partecipato, tra gli altri, i referenti di ASP Palermo, la consigliera comunale Mariangela Di Gangi, il commissario della Polizia Municipale, la Croce Rossa e le realtà impegnate quotidianamente sul tema. Dal tavolo è emersa, infatti, con forza la necessità di creare un coordinamento stabile e permanente, in grado di costruire soluzioni concrete che portino all’autonomia e all’inserimento sociale delle persone senza dimora.

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