PALERMO. Un evento settimanale ‘a tempo indeterminato’: tutto l’anno, tutti i sabati mattina che siano di sole o di pioggia (purché non vi siano condizioni di pericolo o allerta meteo). Ogni sabato, in 22 paesi del mondo, agonisti, esordienti, appassionati camminatori, spettatori e volontari si incontrano per correre o meglio per percorrere insieme 5 chilometri. Non importa quanto si va veloce. Ciò che conta è partecipare. Ecco il parkrun.
Una gara gratuita, inclusiva ma soprattutto atipica. Infatti, seppur nella regolarità di una competizione sportiva a tutti gli effetti, con un direttore di gara, una classifica, nessun premio all’arrivo decreterà il vincitore ma soprattutto nessuno arriverà mai ultimo, grazie anche alla figura del volontario ‘camminatore di coda’.
Nell’ottobre del 2004 a Bushy Park, Teddinton, Regno Unito, 13 intrepidi parkrunners e 3 volontari si sono riuniti per il primo evento in assoluto. Dal 2018 i parkrunners nel mondo sono circa 5 milioni. Dall’Australia, al Giappone passando per l’Italia.
E il 23 maggio del 2015 al Parco Uditore di Palermo, Giorgio Cambiano, un ingegnere navale, dava il segnale di partenza alla prima gara italiana. Con entusiasmo e determinazione ha lavorato e lavora tutt’ora alla diffusione e alla promozione della manifestazione sostenendo l’apertura di nuove sedi italiane. Oltre il Parco Uditore, il Foro Italico e il Parco della Favorita a Palermo e l’Etna parkrun nella Sicilia orientale, lo Stivale conta altre 11 sedi che in simultanea organizzano l’evento sportivo.
“Il modello anglosassone è stato ricalcato in pieno – dice Cambiano -. Lo sport (è) per tutti: all’aria aperta, nelle fresche ore mattutine, in uno spazio sociale sicuro (prevalentemente pubblico) come un parco o un lungomare. Così gli appuntamenti del sabato hanno un’atmosfera magica. Anziani e giovani, volontari e agonisti, spettatori ma anche maratoneti in preparazione per le gare della domenica: un evento della comunità organizzato dalla comunità stessa che offre un momento di svago a tutti quelli che vogliono partecipare senza alcuna distinzione di sesso, di capacità motoria, di età, di provenienza”.
Parkrun promuove l’aggregazione della comunità locale e supporta lo stile di vita sano. Restituisce allo sport ‘no profit’ la sua funzione sociale e culturale. Promuove la cultura del volontariato. “Oltre al desiderio di far crescere il gruppo di parkrunners – continua Cambiano -, la vera sfida autunnale di Parkrun a Palermo come in Italia è la ricerca di volontari che con dedizione e continuità organizzano e supportano tutte le fasi dell’evento. Ricercare la sede, sensibilizzare le amministrazioni pubbliche. Sostenere ed incentivare i partecipanti alla gara”.
E così lontano dal mondo del fitness a pagamento, un evento senza finalità economiche (nessun compenso infatti è assegnato ai volontari) e totalmente gratuito per i partecipanti.
Per adesioni e informazioni consultare il sito www.parkrun.it.
Ornella Tuzzolino