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mercoledì, 2 Luglio 2025
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Cefalù, al Mandralisca le luci di Domenico Pellegrino in dialogo con Eracle

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Il mito in dialogo con il contemporaneo. Le installazioni dell'”artista della luce”, Domenico Pellegrino, arricchiscono la narrazione di Eracle, al Museo Mandralisca di Cefalù. Lì domenica 4 ottobre sarà inaugurata la mostra “Eracle. L’uomo, il mito, l’eroe”, che resterà aperta al pubblico dall’indomani, 5 ottobre. L’installazione sarà visitabile fino al 31 gennaio 2021. Per l’occasione, il gruppo bronzeo di Eracle con la cerva da Cerinea, da sempre uno dei reperti più famosi e ammirati del Museo Salinas, esce per la prima volta dai suoi locali.

L’intervento dell’assessore Samonà

Questa circostanza contribuisce ad accrescere l’unicità di un evento che già di per sé offre molti spunti innovativi. A sottolinearli, l’assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà: “La mostra di Domenico Pellegrino rappresenta simbolicamente l’apertura di un dialogo. L’artista ci ricorda le sfide che da sempre l’essere umano è chiamato ad affrontare. Sfide con il mondo esterno ma anche, e soprattutto, con le proprie paure. Come incertezza, solitudine, senso della vita, precarietà. E cosa di più attuale possiamo immaginare se non una mostra che oggi, in tempo di Covid, ci richiama a scoprire la forza interiore in una ‘visione luminosa’?”.

Le parole della direttrice del Salinas

Per Caterina Greco, direttrice del Museo archeologico regionale Salinas, la mostra del Mandralisca “rilancia, in un inedito e stimolante dialogo con le opere contemporanee di Domenico Pellegrino, l’interesse verso una scultura”. “Una scultura che riproduce un episodio per molti versi meno noto delle fatiche di Eracle. Si tratta di quello della cattura della cerva dalle corna d’oro sacra ad Artemide che, nei dintorni della città di Cerinea, sfuggiva ai cacciatori. Il tema delle imprese di Eracle viene declinato tenendo conto del simbolismo implicito che le peregrinazioni occidentali assumono nell’eroe greco per eccellenza”. L’attenzione della direttrice del museo si sofferma anche sulla nave, con cui Pellegrino apre la mostra. “Si tratta dello strumento antico (e moderno) con il quale ancora oggi, come ieri, si continuano a percorrere le vie liquide dell’universo mediterraneo che disegna paesaggi, muove conflitti, apre conoscenze e infine crea il suo immaginario mitico e i suoi eroi”.

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