Al via una campagna di scavi dal 7 settembre nell’area archeologica di Entella, in territorio di Contessa Entellina (Palermo), sotto la direzione scientifica sul campo di Anna Magnetto, responsabile scientifica del Laboratorio di Storia Epigrafia Archeologia e Tradizione dell’Antico della Scuola Normale di Pisa. La missione archeologica portata avanti dal Parco di Segesta, di cui Entella fa parte in seguito al recente riordino dei Dipartimenti regionali, rientra tra le attività di ricerca scientifico-archeologica volute dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, e dal Governo regionale, per approfondire la conoscenza storica della Sicilia Occidentale, largamente legata alla presenza degli Elimi. Proprio per questo, nelle scorse settimane, la direttrice del Parco archeologico di Segesta, Rossella Giglio, e il direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Luigi Ambrosio, hanno sottoscritto una convenzione che vedrà collaborare le due istituzioni durante il prossimo biennio.
L’area archeologica di Rocca di Entella – che si trova a 545 metri di altitudine, da dove domina un’ampia vallata – risulta intensamente abitata fin dalle più remote epoche preistoriche. Grazie alle trentennali ricerche, condotte tra il 1984 e il 2014 dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo, sono stati portati alla luce sul pianoro sommitale della Rocca, all’interno di imponenti fortificazioni di epoca classica e medievale, alcuni edifici monumentali di età classica, ellenistica e medievale che ci aiutano a ricostruire meglio la storia di questa parte della Sicilia. Individuata ed esplorata, inoltre, anche una necropoli con differenti fasi cronologiche di epoca ellenistica, romana e medievale oltre ad impianti artigianali di età arcaica.
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