PALERMO. Un sogno lungo cinquant’anni. Quanti ne compie giusto in questi giorni il Teatro dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio in Via Bara all’Olivella, nel cuore della Palermo più antica, a due passi dal Teatro Massimo, dove aprì i battenti il 28 luglio 1973.
Erano anni in cui dal centro della città, spesso fatiscente, si fuggiva, preferendovi le più comode periferie coi palazzi nuovi, il riscaldamento centralizzato e la cisterna condominiale. «Ma per me – dice Mimmo Cuticchio – era importante restare: non volevo sradicare la tradizione dell’Opra dei Pupi da “casa” sua e, poi, non mi vedevo tra i palazzoni». Mezzo secolo di passione, perseveranza e tanta fede; mezzo secolo durante il quale, nel 2001, è arrivato il riconoscimento dell’Unesco che ha dichiarato l’Opera dei pupi “patrimonio orale e immateriale dell’umanità”.
“Un Sogno lungo 50 anni” è, dunque, il titolo e il tema di questa quarantesima edizione del festival “La Macchina dei Sogni” che con la direzione artistica di Mimmo Cuticchio, come di consueto, fa dialogare l’opera dei pupi e il teatro di figura.
La rassegna è stata presentata nel Teatro di Via Bara all’Olivella, alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Giampiero Cannella: «Quand’ero bambino – dice Cannella –, i miei genitori mi portavano qui a vedere gli spettacoli dell’Opera dei Pupi, da adulto ho portato i miei figli e oggi mi piacerebbe far arrivare il teatro di Mimmo Cuticchio anche in altre zone della città. Penso, ad esempio, a un progetto da realizzare al Museo Pitrè».
Tra produzioni e ospitalità, la rassegna esplora tradizioni di latitudini diverse ma, di certo, non meno radicate rispetto a quella siciliana. Spettacoli, narrazioni, laboratori per adulti e per bambini ispirati alle storie dell’Innamorato e del Furioso; e, ancora, documentari e visite guidate al laboratorio dove nascono i pupi, alla sala dove sono esposti, a quella dei piani a cilindro e alla sala dedicata a Pina Patti, madre di Mimmo e autrice di cartelloni, fondali e quadri bellissimi. Tutte “tappe” del viaggio che parte e approda nel teatro di Via Bara all’Olivella e che caratterizza l’attività dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio.
«Ogni spettacolo in programma dal vivo o in videoproiezione – dice Mimmo Cuticchio –, sia che si tratti di produzioni di anni fa o recenti, racconterà una storia esemplare e straordinaria. Lo sfondo del nostro lavoro è sempre l’immaginario fiabesco e letterario».
Dal 28 luglio al 20 agosto. S’inizia con un grande classico all’insegna della bellezza e dell’amore: “Arrivo di Angelica a Parigi”.
IL PROGRAMMA. “La Macchina dei Sogni” è nata quasi per caso nei primi anni Ottanta, come omaggio da parte dei figli per i cinquant’anni di attività del cavaliere Giacomo Cuticchio (1917-1985), padre-maestro di Mimmo che presenta la rassegna di quest’anno con il figlio Giacomo, omonimo del nonno e figlio e d’arte. Venerdì 28 luglio alle 18,30, ad aprire la quarantesima edizione del festival e a fare da trait d’union di tre generazioni di pupari, sarà lo stesso spettacolo con cui cinquant’anni fa, fu inaugurato il teatro: “Arrivo di Angelica a Parigi” (repliche 29 e 30 luglio, sempre alle 18,30). Storia di bellezza e amore che, in un’applauditissima rappresentazione all’ambasciata italiana di Parigi, aveva visto il giovane Mimmo, allora aiutante di prima quinta, in scena con il padre Giacomo. Cinquant’anni dopo, invece, con la Compagnia Figli d’Arte Cuticchio, Mimmo lo rappresenterà insieme con il figlio Giacomo.
Sabato 29 luglio alle 17 e domenica 30 alle 11, “Da Hermes Kranaios a Sant’Antonio Abate” è il titolo dell’intrigante viaggio pulcinellesco di e con Bruno Leone, proposto da La Casa delle Guarattelle di Napoli.
Giovedì 3 agosto alle 11, la prima visita guidata “Dalla piccola alla grande scena”. Alle 17, il documentario “Puppets of Palermo”, che sapientemente in pochi minuti racconta la storia dei Cuticchio e del teatro in una via Bara ancora invasa dalle auto. Alle 18, la proiezione dello spettacolo “Visita guidata all’Opera dei Pupi”, omaggio all’Opra e testimonianza della crisi che la portò a rinnovarsi.
Venerdì 4 agosto alle 17, proiezione dello spettacolo “L’infanzia di Orlando”, nato da un gioco casalingo fra Mimmo Cuticchio e il figlio Giacomo, allora settenne come il protagonista della rappresentazione. Alle 18, toccherà al documentario “Era una volta”, con riprese e montaggio di Daniele Ciprì che firma un road-movie nella memoria e nella fantasia, in cui Mimmo Cuticchio dialoga con l’attore iracheno Yousef Latif Jaralla.
Sabato 5 agosto alle 17, in scena l’originale spettacolo di burattini “Pulcinella” della Compagnia Granteatrino di Bari, con la sua musica incalzante e un tocco di avvincente modernità (replica, domenica 6 alle 11). Alle 18,30, “Reali di Francia”, cunto di grande fascinazione, di e con Mimmo Cuticchio, in cui il Maestro racconta il proprio apprendistato, incrociandolo con la storia dei paladini di Francia (replica domenica 6 alle 18,30).
Mercoledì 9 agosto, iniziano i laboratori per bambini dai 6 ai 10 anni che uniscono il racconto verbale a quello per immagini. Alle 17,30, con Michele Neri narrazione di “L’Ippogrifo e le avventure del Mago Atlante”; s’intitola, invece, “Ippogrifi e cadaveri squisiti” il divertente laboratorio creativo di Ilaria Demonti, in cui si giocherà a creare animali mai visti prima.
Giovedì 10 agosto alle 11, visita guidata “Dalla piccola alla grande scena”. Alle 17, 30, “Viaggio sulla Luna del Paladino Astolfo d’Inghilterra”, narrazione per bambini di Michele Neri; e “Ufficio oggetti smarriti”, laboratorio creativo di Ilaria Demonti per bambini, in cui verrà usata la tecnica del graffito su pastelli a cera.
Venerdì 11 agosto alle 11, “AAA Senno cercasi” è il titolo del laboratorio creativo per adulti condotto da Ilaria Demonti, che prende spunto dal senno di Orlando finito in un’ampolla sulla Luna.
Sabato 12 agosto alle 17, da Bologna arriva “La vendetta della Strega Morgana” di Mattia Zecchi, spettacolo di burattini vincitore del Premio nazionale “Le Figure del Futuro”. Alle 18,30, un grande ritorno: “Iliade o sia il riscatto di Priamo”, ovvero il primo spettacolo con cui Mimmo Cuticchio esce dal repertorio dei paladini di Francia e si avventura nel poema epico con nuovi pupi appositamente costruiti, traendo ispirazione dai reperti esposti al Museo archeologico regionale “Antonino Salinas”, a due passi da Via Bara all’Olivella.
Domenica 13 agosto alle 11, la compagnia bolognese “I burattini di Mattia Zecchi” torna con la strabiliante storia di “Fagiolino Pescatore”, da un’idea di Otello Sarzi, testo di Romano Danielli, riadattamento Mattia Zecchi. Alle 18,30, replica di “Iliade o sia il riscatto di Priamo” della Compagnia Figli d’Arte Cuticchio.
Giovedì 17 agosto alle 11, visita guidata “Dalla piccola alla grande scena”. Alle 17, proiezione del documentario “Manon Tutui” che racconta l’incontro tra opera dei pupi, opera lirica e cunto, ovvero tra l’anima popolare del melodramma e quella dell’Opra. Alle 18, proiezione dello spettacolo “Medusa”, simbolo di una Sicilia crocevia di civiltà, terra meravigliosa e ospitale, ma allo stesso tempo maltrattata come la bellissima fanciulla che, prima di diventare un mostro, sognava l’amore.
Venerdì 18 agosto alle 17, la proiezione del documentario “Carlo Gesualdo”, dedicato al madrigalista uxoricida rievocato anche da Battiato. Una vicenda di drammatica attualità che Mimmo Cuticchio affida ai pupi e al cunto; musica di Salvatore Sciarrino che ha rielaborato i madrigali di Gesualdo. Alle 18, proiezione dello spettacolo “Sulle vie dell’inferno”, con cui Cuticchio come una sorta di Virgilio, racconta sedici scene del poema dantesco, declinandole nella realtà siciliana; affidati ad Alfonso Veneroso, i versi del Sommo Poeta.
Sabato 19 agosto alle 17, “Pane e scena”, spettacolo di oggetti della compagnia La voce delle cose di Bergamo; tante risate per una rappresentazione che mette in azione oggetti di tutti i giorni, in un racconto ricco di sana ironia, adatto ad adulti e bambini. Alle 18,30, l’opera dei pupi ritorna con una delle ultime produzioni della Compagnia Figli d’Arte Cuticchio: “La fuga di Enea”, in cui l’esule virgiliano diventa l’emblema di altre e non meno drammatiche fughe in cerca di una nuova patria, rimandando al dramma dei profughi di oggi.
Domenica 20 agosto, le repliche di “Pane e Scena” (alle 17) e “La fuga di Enea” (alle 18,30) chiuderanno la quarantesima edizione del festival ideato e promosso dall’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Assessorato Turismo, sport e spettacolo della Regione siciliana.
Biglietti d’ingresso agli spettacoli negli spazi dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, ai civici 95 e 48 di Via Bara all’Olivella, da 10 (intero) e 5 euro (ridotto); ingresso libero a proiezioni e laboratori (per quest’ultimi è necessario inviare una mail a pupi@figlidartecuticchio.com).
Informazioni: 091 323400 o su www.figlidartecuticchio.com.