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domenica, 12 Ottobre 2025
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Luis, dall’Argentina in Sicilia e quel sogno di ripopolare Alimena

Viaggio in treno con il docente universitario che racconta come nasce il suo impegno per il piccolo centro e i suoi progetti all'insegna del turismo

Filippo Passantino
Filippo Passantino
Giornalista professionista, laureato in Comunicazione per enti pubblici e non profit all'Università La Sapienza di Roma. A servizio del progetto editoriale e sociale de "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Una notte d’estate, un treno da Palermo a Roma, bagagli sparsi e quel viaggiatore che attraversa il mondo portando la Sicilia nel cuore, pur non essendo siciliano. Luis Maenza, provocazione per qualsiasi siciliano che parte. Con la sua “immigrazione al contrario”. Lascia due-tre volte l’anno la sua casa nella provincia di Buenos Aires, l’università dove insegna, per seminare speranze e investimenti su Alimena. Lì ha risposto a un bando del Comune e ha avviato il risanamento di un’area in disuso. Poi, l’idea di promuovere un turismo diffuso nel piccolo centro in provincia di Palermo. L’arrivo anche di altri argentini, la ricostruzione di una villa, la scommessa per contribuire all’economia di un’area interna, dalla quale i giovani vanno via. Lui, invece, cerca di costruire opportunità di lavoro per i ragazzi del territorio. Portando anche il contributo della sua cultura, facendo conoscere i cibi della sua terra.

È così che sul cellulare sfoglia le foto di un “asado”, rito culinario e sociale, che equivale alla grigliata italiana. Momento che ha raccolto tante persone del Paese all’interno della struttura ricostruita da Luis e dalla sua famiglia. “Abbiamo la voglia di fare un progetto di turismo tutto l’anno, è un turismo di inserimento, dove i gruppi vengono a vivere, a conoscere l’Italia, a imparare la lingua“, spiega.

La notte avanza. Ma c’è quell’esperienza nel cuore di Luis che ha lasciato una ferita. A Bologna, pur avendo la cittadinanza, un lavoro e soldi, nessuno gli affittava una casa perché non aveva una busta paga da 3-4 mesi. Ed ecco la sua attenzione per le aree interne, quelle zone più distanti dalla città che vivono lo spopolamento ma che possono essere una risorsa per i prezzi più contenuti delle case. A ciò, si sommano le origini italiane. “Mia nonna mi parlava tutti i giorni dell’Italia. Io, quando ho fatto 21 anni, ho voluto conoscere l’Italia e sono venuto per prima volta. Da allora sono sempre tornato“.

Il sonno prende campo. Luis sta tornando in Argentina, ma il suo chiodo fisso è Alimena. E come sviluppare il suo progetto. “La gente ci ha aperto le braccia e non solo le porte“.

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