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lunedì, 16 Giugno 2025
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“Liberi di crescere”: una rete ad “alta densità educativa” al servizio dei ragazzi delle periferie

Il progetto supporta a Palermo associazioni, scuole, educatori, famiglie e ragazzi dei quartieri San Giovanni Apostolo e Zen con sportelli di ascolto e doposcuola per tenere i giovani lontani dalla criminalità e aiutarli a realizzare un progetto di vita

Ornella Tuzzolino
Ornella Tuzzolino
Entusiasta fimmina siciliana, ama viaggiare ma mai allontanarsi a tempo indeterminato dalla sua Isola. Parla quattro lingue oltre l’italiano e, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, ha vissuto all’estero per alcuni anni. Esperta nella materia del turismo di lusso, ambasciatrice della sua terra e con un’eccellente conoscenza di storie, di persone, di luoghi siciliani: sogna un po’ più di Sicilia nel mondo.
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PALERMO. “Liberi di crescere – Rete ad alta densità educativa’’ è più di un progetto, è un’alleanza fra i diversi attori della comunità educante per supportare chi, ogni giorno, si prende cura dei più piccoli. Un percorso per contrastare la povertà educativa, che rimette al centro la scuola come luogo di crescita e di consapevolezza, attraverso azioni di ascolto, confronto e dialogo.

Attivo in 5 città, 12 scuole e con 30 partner, “Liberi di crescere” coinvolge studenti, docenti e famiglie, sperimentando un nuovo modello educativo a sostegno del percorso di crescita dei ragazzi. Il programma operativo offre sportelli di ascolto e counseling, percorsi laboratoriali, attività di formazione per educatori, supporto alla didattica e alla funzione educativa, attività di rigenerazione partecipata degli spazi.

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – ente capofila – nasce in un pomeriggio del dicembre 1994, da un’idea di Don Luigi Ciotti, come reazione della società civile alle mafie in seguito alle grandi stragi del 1992. È un cartello di associazioni che, con vita e scopi propri, sono uniti dalla stessa “fame educativa”.
Nello specifico, l’associazione Libera Palermo – braccio operativo dell’antesignana sul territorio di Palermo – nasce nel 2008 per implementare la gestione e il riutilizzo dei beni confiscati nella provincia. Al fronte, pronta ad attuare programmi di recupero per gli abitanti dei ‘quartieri problematici’ e con particolare attenzione verso le nuove generazioni.

Carmelo Pollichino, presidente di Libera Palermo e coordinatore delle attività dell’associazione nel territorio della provincia, racconta le basi del progetto “Liberi di crescere” nel capoluogo siciliano: “Il piano prevede un percorso a sostegno della crescita, della formazione e dello sviluppo emotivo e culturale dei giovani. Tutti gli attori che a vario titolo circuitano nell’ambiente dei ragazzi – come i familiari, i docenti, gli operatori sociali – sono dotati di metodi e strumenti efficaci per sostenere ed ascoltare i propri giovani. Tra questi, ad esempio, viene adoperato il modello della maieutica reciproca di Danilo Dolci, metodo pedagogico innovativo che ha l’obiettivo di incentivare la partecipazione e il coinvolgimento diretto degli studenti. I ragazzi parlano, propongono, partecipano attivamente, si confrontano, uniti nel percorso e lontani da ambienti che creano la manovalanza delle organizzazioni criminali’’.
Nella città di Palermo, l’associazione è presente soprattutto nei quartieri C.E.P. e Z.E.N. 2, quartieri dove il rischio per i giovani di finire nelle reti della malavita è alto. Attraverso la dotazione finanziaria proveniente dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa, è possibile mantenere il presidio sui territori e attivare nuove forme di intervento in grado di sostenere i patti educativi sviluppati.

L’istituzione di una web radio, l’utilizzo del volontariato come provvedimento nei casi di sospensione scolastica, l’avvio di collaborazioni con intere famiglie per la rigenerazione di spazi urbani rionali, l’impiego di un supporto psicologico in classe a seguito di lutti traumatici, sono solo alcune delle azioni specifiche e flessibili, delle misure “tailor-made” adottate in determinate circostanze territoriali.

Visto l’overdose di appelli da parte di associazioni come la nostra a riprova delle tante emergenze che sta vivendo il nostro Paese in questi anni, siamo a chiedere ai governanti di tutti i livelli un impegno – conclude il presidente di Libera Palermo –. Un impegno vero nel verificare come gli interventi educativi proposti da Libera siano stati – per i ragazzi e per le loro famiglie – efficaci nel territorio e per questo valorizzati ed inseriti dal governo come policy per cercare di migliorare quello che è il sistema scuola“.

E allora eccola Libera Palermo che con la “sua scuola” intesa come luogo da “vivere” e non da “subire’’, ci ricorda tanto il lavoro di don Pino Puglisi, che, mosso dal desiderio di legalità e di riscatto per i minori a rischio, ha lottato per tutta la vita fino a perderla.

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