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sabato, 3 Giugno 2023
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L’ultima operazione e i campionati: le nuove sfide della ballerina paralimpica Roberta Gandolfo

Dopo la morte della madre, la giovane campionessa torna a danzare e concluderà il percorso sanitario. Un libro racconta la sua storia

Gabriele Giovanni Vernengo
Gabriele Giovanni Vernengo
Classe 94, attivo nel mondo dell'associazionismo. E' assistente all'autonomia e alla comunicazione dei disabili. Appassionato di cultura, arte e terzo settore. Lavora a scuola, costantemente a contatto con ragazzi con specialità e normotipici. Ha scritto per diverse testate siciliane, tra queste: Live Sicilia, Resapubblica, Giornale del Mediterraneo. È co-fondatore del sito NewSicily.it.

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PALERMO. Una carrozzina non può fermare una grande passione e un grande talento. È questo l’insegnamento che si può trarre dalla storia di Roberta Gandolfo, 23 anni, ballerina con tetraparesi spastica dalla nascita (a causa di un errore medico durante il parto) e che nel 2021 è diventata campionessa italiana di danza sportiva nella categoria U-DFM, ovvero ballerini con disabilità fisico motoria a Rimini. Una vittoria che riempie di orgoglio e di gioia anche la maestra di Roberta, Noemi Santoro della scuola ‘The Queen of dance’, in via Augusto Elia, a Palermo.

“Ho conosciuto Roberta dieci anni fa – commenta emozionata Noemi Santoro – Era piccolissima ed era una bambina in carrozzina. Non aveva voglia di vivere la vita appieno. Non conosceva le sue potenzialità. Ma, trasmettendole l’amore per la vita e aiutandola al massimo delle mie possibilità, ho cercato di spronarla, invitandola a vivere la vita appieno”.

“Ricordo che un giorno era seduta in carrozzina – continua Noemi Santoro – e io istintivamente le ho detto: ‘Ma ti vuoi alzare?’ Lei mi rispose: ‘Sì, subito!'”.

“Io sono una competitrice – sottolinea Noemi Santoro – ma vedere Roberta ballare in un contesto in cui tutti i ragazzi si abbracciano e dove non c’è competizione è qualcosa di straordinario”.

“Spesso non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo nell’essere ‘normali’ – conclude Noemi – Ci sono ragazzi (con storie e vissuti simili a quelli di Roberta, ndr) che anche solamente con un sorriso ti danno la più grande gioia. Non lamentiamoci. Dobbiamo essere sempre grati alla vita. Sempre”.

“Continuerò a ballare…anche per mamma”

Nei mesi scorsi, Roberta ha perso la mamma. “Sicuramente la morte di mamma – commenta Roberta – è stato un grandissimo dolore per me ma la danza mi sta aiutando tanto. Lei voleva sempre vedermi ballare. Per lei era una grandissima emozione. Io continuerò a ballare anche per lei”. “Devo fare l’ultima operazione – conclude emozionata Roberta – dopo il campionato e so che lei sarà con me. Il mio angelo custode ci sarà sempre, vegliando su di me”.

Un libro per raccontare la storia di Roberta Gandolfo

L’emozionante storia di riscatto di Roberta è raccontato nel suo libro “Ti racconto una storia felice” scritto con l’aiuto di Martina Lanzetta e presentato l’anno scorso presso la sede del Comune di Altofonte, paese alle porte del capoluogo siciliano, dove vive Roberta.

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