PALERMO. Quello che sorge a Villabate non è un semplice maneggio, bensì un luogo che vuole essere una fabbrica di sorrisi e sogni, dove tutti hanno le stesse possibilità: ecco “Sogni e Cavalli e Amore e Carità”, un’associazione sportiva dilettantistica che nasce grazie ai due fratelli Cirrito, Fabio con il suo desiderio di insegnare l’equitazione ai bambini, senza alcuna distinzione, ma anche di renderla un percorso di crescita, e Alessandro, fondatore dell’associazione di volontariato “Amore e Carità”.
“Noi vogliamo dare una svolta al mondo dell’equitazione: vogliamo renderlo inclusivo, dando la possibilità a tutti i bambini, senza nessuna distinzione, di venire e imparare. Noi cerchiamo di dare l’equitazione nel mondo del gioco, quindi di educare nel gioco e allo stesso tempo di insegnare ai ragazzi ad andare a cavallo: diamo movimento, diamo equilibrio, diamo quella sensazione di sicurezza, diamo la possibilità a tutti di essere uguali”. Presenta così Fabio Cirrito il suo progetto, dimostrando particolare attenzione alla diversità tra bambino e bambino; proprio per questo motivo sono coinvolte anche figure come la volontaria Maria Teresa Miceli, psicologa dello sviluppo e educatrice, che si occupa di organizzare attività che promuovono lo sviluppo emotivo, motorio e delle abilità sociali di tutti i bambini, con qualsiasi bisogno educativo speciale. La commistione delle competenze dei singoli volontari rende questo maneggio, tra lezioni di equitazione, cavalgiocare e laboratori, un luogo che può aiutare a far crescere i bambini, in compagnia, in un contesto sano, stimolante e a contatto con la natura.
La gioia dei bambini è reale, l’ha vista Veronica Lo Galbo sul volto di suo figlio, Cristian, un bimbo di 3 anni che, senza paura, sta in piedi sul dorso di un cavallo:
“Qui i bambini sono felici: arrivano contenti perché sanno che faranno la lezione con Fabio, una persona fantastica, dolce, che ti aiuta a superare le paure; questo è molto importante nella vita, perché si comincia dalle piccole cose per poi superare sempre quelle più difficili. Alessandro li accoglie sempre con un dolcino, una caramellina, che li fa contenti e li stimola. I bambini tornano a casa più tranquilli e rilassati, non sono attaccati allo schermo tutto il giorno, quindi hanno la possibilità di spaziare con lo sguardo, respirare aria pulita. È un posto fantastico, consiglio veramente a tutte le mamme di trovare lo spazio per i propri figli per fargli intraprendere questa avventura. Il mio bimbo ha tre anni ed è felicissimo di stare qui”.
Fabio e Alessandro non si fermano a questo: vogliono raggiungere più persone possibile e realizzare i loro sogni; vogliono portare questi ragazzi ai concorsi regionali, ai nazionali, renderli dei campioni, campioni nati dal gioco. Vogliono contagiare tutti con la loro volontà di aiutare il prossimo: “La mia grande missione è quella di formare un gruppo che mi aiuti a fare tutto questo, soprattutto per chi non si può permettere niente. Io credo in Dio: tutta la mia forza la devo a lui; quando chiedo a lui, tutto quello che mi serve mi arriva triplicato”, dice Alessandro, un uomo che porta nel cuore da sempre l’amore verso il prossimo, che divampa come una fiamma facendolo sentire vivo.
Federica Picone