CALTANISSETTA. Il ricamo e il merletto, un’arte antica ma anche un ottimo metodo per sviluppare determinazione al raggiungimento del risultato. Tanti i vantaggi di una maestria le cui origini si perdono nel tempo ma che torna spesso di moda e ultimamente sta riscoprendo interesse nel fashion system.
“Non ci sono limiti di età ma è alle bambine che bisogna puntare se si vuole tramandare la tradizione”, dice Marianna Bonaffini, presidente Donne Impresa Caltanissetta iscritta al REIS (Registro delle eredità immateriali della Regione Sicilia).
Per questo motivo, dedica da anni il suo tempo a insegnare le tecniche di uncinetto artistico alle nuove generazioni. Il ricamo diventa per lei una missione dal risvolto sociale. Realizzare piccole opere d’arte con ago, filo e uncinetto è una passione che svolge nella sua città, Caltanissetta, dove ogni giovedì pomeriggio insegna gratuitamente a diciotto piccole allieve, nel Consorzio universitario di Caltanissetta. Il progetto dal titolo “Ricamiamo Giocando” nasce dalla sinergia con Manidoro, una società di Rimini, tanti sono i concorsi e le iniziative a cui hanno preso parte. “Le bambine – racconta – hanno rappresentato diverse volte l’Italia all’estero, l’anno scorso hanno realizzato una bandiera con ricamato un messaggio di solidarietà verso l’Ucraina e si sono classificate sul podio“.

Sempre con lo sguardo verso temi importanti e di ambito sociale, hanno preso parte al progetto “Lenzuolo SOSpeso” dell’artista Silvia Capiluppi. Bambine e adulti hanno ricamato col filo rosso il proprio nome accanto a quello degli altri, contribuendo così a creare una performance di ‘tessitura sociale’. L’arte a fianco del sociale: le instancabili mani delle bambine continuano a creare manufatti. Al momento stanno realizzando all’uncinetto delle mattonelle granny. “Appena finite – spiega – saranno spedite alla rivista ‘L’uncinetto di Giò’ e unite ad altre per creare delle coperte per i senzatetto“.
Nei suoi corsi di alta formazione la Bonaffini insegna anche la tecnica di uncinetto artistico su telaio, ideato da lei nel 2015 e sperimentata durante una collaborazione con Dolce e Gabbana. “Dopo qualche anno – commenta – decisi di metterla nero su bianco e ho scritto il libro/manuale per l’apprendimento della tecnica dell’uncinetto che coinvolge il piccolo lettore con una fiaba ambientata a Uncilandia. Il ricamo e l’uncinetto – spiega – forgiano il carattere e incoraggiano la determinazione a raggiungere un risultato, aumentano la capacità di attenzione concentrazione e spingono la persona verso la perfezione, oltre ad essere una base per una futura opportunità professionale“.

Sono quasi 400 le bambine che nel tempo hanno seguito i corsi della Bonaffini, tutte di età compresa fra i 6 e i 12 anni ed hanno partecipato a svariati concorsi anche internazionali, l’ultimo dei quali organizzato dall’associazione Pour l’Amour du fil di Nantes in cui hanno presentando un’opera che raffigura il fondale marino australiano, sensibilizzando le ragazze quindi a temi squisitamente ambientali.
Sempre alla ricerca di iniziative importanti, la Bonaffini presto inizierà una collaborazione con la Costa d’Avorio. Insegnerà il mestiere alle bambine ivoriane, un’esperienza che farà balzare all’estero la tecnica dell’uncinetto e del ricamo, tutte tecniche che racchiudono una storia tramandata negli anni da madre a figlia.