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sabato, 22 Marzo 2025
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Doposcuola a Borgo Nuovo: gli studenti dell’Umberto al fianco dei bambini del quartiere

Due o tre volte a settimana, i giovani maturandi li aiuteranno a fare i compiti di diverse discipline, dopo che il parroco, don Antonio Garau, aveva segnalato difficoltà a trovare aiuti

Consuelo Maria Valenza
Consuelo Maria Valenza
Insegnante, laureata in Filosofia e Scienze della formazione Primaria all'Università degli Studi di Palermo. Ha lavorato per dodici anni presso l'ufficio stampa della Conferenza Episcopale Siciliana. Collabora con diverse riviste e giornali. Cura la comunicazione e la pubblicità di attività commerciali e non. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24".
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PALERMO. Tra una decina di giorni per una o due volte a settimana attraverseranno la città fino a raggiungere la periferia. A Borgo Nuovo, poi, nei locali della chiesa che sovrasta piazza San Paolo, parroco don Antonio Garau, gli studenti della classe quinta H del Liceo Umberto siederanno accanto ai bambini del quartiere e, dalle 15 alle 18, li aiuteranno a fare i compiti, quelli di italiano, quelli di matematica, quelli di storia, geografia o scienze.
Dopo avere chiuso i loro vocabolari di latino e di greco, dopo avere approfondito filosofie e scienze, probabilmente avranno a che fare con dettati, letture di brevi storie e domande di comprensione, numeri in colonna, addizioni e sottrazioni, regioni italiane e uomini primitivi o al più greci e romani. “L’idea – dice Marcella Barbaro, docente di scienze motorie presso il liceo palermitano – è venuta fuori in seguito alla realizzazione dell’evento Solidalmente, che si è svolto presso il teatro della nostra scuola e che ha visto come ospiti don Patriciello, parroco di Caivano, da anni in prima linea contro la camorra e don Garau”.

La difficoltà nel trovare aiuti per il doposcuola, come nell’intervista rilasciata dal parroco di Borgo Nuovo alla Barbaro a margine dell’evento, ha trovato immediatamente la disponibilità del preside Vito Lo Scrudato e la entusiasta conferma di molti studenti.
“L’adesione degli studenti – dice Lo Scrudato – è stata e sarà volontaria, ma già dal primo annuncio ho avuto una reazione entusiastica, addirittura emotiva, forte, qualcuno dei miei studenti ha pianto”. A conferma anche le parole della docente: “È stato emozionante  notare come i nostri giovani siano animati da un grande spirito di solidarietà”.

Anche altri studenti di altre classi e sezioni hanno manifestato il desiderio di partecipare al progetto e dare il proprio contributo. Ed è per questo che si stanno organizzando, tra le ultime, i turni per consentire un ampio coninvolgimento che non potrà che produrre benefici da più parti.
“L’azione – continua Lo Scrudato – è davvero senza controindicazioni: infatti, mentre i miei studenti assolvono al compito formativo di avvicinarsi al mondo del lavoro e delle professioni, operando in un contesto sociale diverso e in contatto con bambini più piccoli, certamente, svilupperanno una serie di competenze relazionali formidabili. Il doposcuola è una pratica che noi chiamiamo “peer to peer” e comporta soprattutto la realizzazione di un’esperienza umana fortissima, sociale e culturale di enorme valenza. In definitiva in questo caso è quanto mai vero che fare il bene fa bene a chi lo fa, principalmente!”

Dai bambini di periferia ai giovani umbertini in un movimento virtuoso che, oltre a fare del bene, approfondirà competenze comunicative e formative. “L’effetto sulla formazione scolastica e umana – continua Lo Scrudato – non è del tutto prevedibile: le implicazioni presenti nell’attività sono vastissime. Pensi ai docenti, ai medici, agli operatori sociali che operano nei quartieri a rischio della nostra città. Questi devono per forza sviluppare competenze comunicative che il solo liceo e la sola università non può darer. Un’esperienza sul campo tra i bambini di Borgo Nuovo intanto amplia i registri della comuncazione. E poi reali competenze formative: capacità d’ascolto, attenzione ai comportamenti nuovi e sviluppo di competenze d’analisi originale, prontezza nel risolverte problemi nuovi, estemporanei, capacità di relativizzare il mondo dei propri valori nel confronto con chi vive altre priorità ed altro ancora”. “Ma – ed è a conclusione  – la cosa più bella è l’espressione della solidarietà che fa bene a chi la pratica. So già che i bambini di Borgo nuovo daranno più di quanto potranno ricevere”.

Tra una decina di giorni, quindi, per una o due volte a settimana attraverseranno la città fino a raggiungere la periferia. Gli studenti dell’Umberto, affiancati da docenti del Liceo e da operatori dell’associazione di Gemma Ocello di Borgo Nuovo (Giovani 20127 3p), per il progetto “Vivere per sognare” si siederanno su banchi più piccoli dei propri. Accanto i bambini del quartiere. Accadrà tanto e non tutto possiamo saperlo. Ma di certo, accadrà che la Palermo periferica e quella residenziale, che si estendono entrambe ai piedi di Monte Pellegrino lungo la costa occidentale sicula, saranno fianco a fianco nella costruzione di un unico pezzo di città. Fianco a fianco. Solidalmente.

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