PALERMO – Tante azioni concrete declinate nella formazione dei giovani, nei progetti educativi interdisciplinari, nell’ascolto delle famiglie e nell’antimafia sociale. Sono alcune delle attività che, in questi 25 anni, ha portato avanti la scuola secondaria di primo grado “Padre Pino Puglisi” di Brancaccio, guidata dalla dirigente scolastica Angela Randazzo. A festeggiare questi anni, dando la loro testimonianza, sono stati, ieri pomeriggio, diversi docenti e rappresentanti istituzionali. Per l’occasione, è stato ricordato, pure, il contributo significativo che diede l’allora assessora Alessandra Siracusa, deceduta prematuramente. La scuola media, fortemente voluta da padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia nel 1993, fu inaugurata il 13 gennaio del 2000 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Un messaggio di sostegno al lavoro, svolto in questi anni, è stato mandato dall’arcivescovo Corrado Lorefice, impossibilitato a partecipare alla cerimonia. Tra gli altri, era presente il questore di Palermo Vito Calvino.
Ad allietare il pubblico con i loro intermezzi musicali sono stati i giovani del percorso ad indirizzo musicale. Tutte le fasi storiche più significative della storia della scuola sono state immortalate in una mostra fotografica.
La prima ad avere la parola è stata la preside Angela Randazzo che, purtroppo a causa della Sla che l’ha colpita negli ultimi anni, riesce a comunicare solo tramite un computer. Grazie ai volontari della Samot è riuscita ad essere presente all’evento. “Abbiamo raggiunto una importante tappa storica di questa istituzione scolastica – ha detto la preside Angela Randazzo – che è la testimonianza viva del progetto educativo voluto da padre Pino Puglisi, in un contesto territoriale di estrema vulnerabilità. Se siamo qua, è frutto di un lavoro proficuo condiviso da tante figure istituzionali e da tanti docenti e dirigenti. In questi anni, abbiamo portato avanti un lavoro sinergico con le famiglie e con tutto il territorio. Questa scuola, da sempre ha collaborato con altre realtà significative del quartiere. Fra queste, ricordiamo la collaborazione con la chiesa di San Gaetano e con il Centro di Accoglienza Padre Nostro. Se immaginiamo che, fino al 13 gennaio del 2000, non esisteva una scuola media a Brancaccio e il numero di giovani in totale dispersione scolastica era altissimo – prendendo atto del monopolio di stampo mafioso esercitato nel quartiere – possiamo comprendere il valore del cambiamento culturale e sociale connesso alla fondazione di questa scuola. Con orgoglio oggi siamo un punto importante per tutto il territorio”.
Molto bella è stata la testimonianza di una ex alunna della scuola che, oggi, è una docente scolastica. “Ogni parte di questa scuola mi ricorda una storia di amicizia, di sorrisi ma anche di sfide – ha detto emozionata Valentina Fontana -. Per tutti noi, questa scuola è stata un luogo di crescita e di speranza. Gli insegnanti ci hanno accolto come una grande famiglia perché la scuola spesso era un luogo di accoglienza aperto a tutto il quartiere. Tanti di noi siamo il simbolo di quelli che ce l’hanno fatta senza farsi sedurre dalla strada. Continuiamo, oggi, a dare la nostra testimonianza di vita, a vario livello, come portatori di speranza sull’esempio forte di p. Pino Puglisi”. A lei si sono aggiunte le parole della signora Loredana Di Fiore, mamma di un giovane che frequenta la scuola. “Siamo grati alla preside che per noi è stata sempre una luce importantissima per il suo forte impegno sociale e culturale – ha affermato Loredana Di Fiore -. Come genitori, abbiamo avuto la possibilità di essere coinvolti nelle diverse attività scolastiche dei nostri figli. Pertanto, siamo molto orgogliosi di appartenere a questa scuola”. All’evento ha partecipato il procuratore Maurizio De Lucia. “Per me, è un grande regalo potere uscire dal Palazzo di Giustizia per incontrare voi – ha detto il procuratore Maurizio De Lucia -. Questa scuola è l’esempio concreto della forza dei cittadini di mettersi insieme per resistere all’oppressione mafiosa. Brancaccio, ormai, non è più solo identificata con la mafia. Oggi, bisogna offrire ai giovani alternative credibili alla criminalità mafiosa. Gli strumenti di lotta alla mafia sono lo sviluppo economico e la cultura, in primis, espressa dalla scuola. La città di Palermo deve fare crescere i talenti e voi dentro questa scuola avete tanti giovani talenti”. “In tutti questi anni è cresciuta la consapevolezza che, insieme, si può fare tanto – ha affermato il vicepreside Domenico Buccheri – e che c’è una speranza che poi si fa viva attraverso i fatti concreti. In questi anni è stato seminato molto e,oggi, stiamo raccogliendo i primi risultati nei giovani e nelle famiglie di Brancaccio”.
Alla cerimonia sono intervenuti, inoltre, Leoluca Orlando (già sindaco e oggi europarlamentare), Guido Di Stefano (ex direttore generale dell’Usr), Maurizio Gentile (già responsabile dell’Osservatorio provinciale contro la dispersione scolastica), l’assessore alla scuola Aristide Tamajo, Marco Anello (direttore vicario dell’Usr Sicilia), Fiorella Palumbo (provveditore agli studi), il dirigente Gaetano Pagano (già preside della scuola), il prof. Antonio Piparo e Toti Cecala (presidente del Consiglio scolastico provinciale).