CAMPOREALE. E’ una storia lunga 25 anni di sapiente ricerca, di lentezza, di relazioni, ma anche di salti nel buio e di scommesse vinte e perse, quella di Valdibella, la cooperativa di agricoltori di Camporeale, in provincia di Palermo, partita da un’utopia e che adesso conta più di cinquanta tra soci, collaboratori e dipendenti e quasi cento referenze di prodotti.
Adesso possiamo definirla senza paura di smentite una storia di successo, ma quando nacque di certo no. Il biologico era ai primordi e qualsiasi passo fatto dagli agricoltori 25 anni fa era da pionieri, ma una cosa era certa tra i fondatori i loro prodotti sarebbero stati biologici, avrebbero ripreso le antiche tecniche di coltura dei loro nonni (quella che oggi viene chiamata cultura agroecologica affonda le radici proprio tra questi antichi saperi), e sarebbe stata un’agricoltura relazionale, fondata cioè sulla condivisione e la partecipazione di altri nella vita e nelle dinamiche aziendali.
In un tardo pomeriggio di giugno del 1998 un padre salesiano citofonò a casa di Massimiliano Solano, attualmente presidente della cooperativa, e gli propose di far nascere una cantina vinicola per insegnare un mestiere ai ragazzi che risiedevano nella casa famiglia da loro gestita che si trovava sulla collina che sovrasta Camporeale. Gli agricoltori allora non avevano idea di come si facesse vino in modo professionale, erano abituati a farlo in casa nelle loro botti ad uso familiare. Partì così la sfida di Valdibella, con cinque soci fondatori, poca esperienza, tanta voglia di fare e grande entusiasmo.
La prima annata ebbe un successo inatteso, sebbene gli agricoltori andassero a tentoni, non si sapeva cosa fosse il posizionamento nel mercato, i canali distributivi, non si aveva bene idea di cosa fosse il marketing, eppure il vino piaceva e si vendette tutto. Da subito si creò, grazie ad uno dei fondatori, un canale distributivo con il Belgio, attivo e fervente, ancora adesso, molta merce così cominciò ad andare fuori, poi nacquero i Gruppi d’Acquisto Solidale nel Nord Italia e richiedevano i prodotti Valdibella.
Intanto il paniere dei prodotti si allargava, questi agricoltori avevano campi di grano, frutteti, mandorleti, e dovevano dare una destinazione a tutta questa produzione. Valdibella continuò su quella collina che sovrasta Camporeale, anche quando i Salesiani cambiarono sede diventando unica proprietaria dando vita a mille nuove sfide. A partire dal recupero dei grani antichi siciliani, Massimiliano Solano già nel 2004 ebbe l’intuizione di seminare la Tìmilia, un grano povero, tardivo, che i contadini coltivavano alla fine della mietitura per un uso domestico.
Era considerato un grano di seconda scelta, il risultato finale è un grano molto rustico e prima di allora non era mai stato preso sul serio. Era difficile recuperare il seme, e dovette spostarsi fino a Baucina per trovarlo. E così venne seminato il primo ettaro di Tìmilia, peccato che nessuno lo comprò e alla fine diventò mangime per le galline. Adesso, a distanza di quasi dieci anni da quella “prima volta”, la pasta di Tìmilia è uno dei prodotti di punta dell’azienda che spesso con la sua produzione non riesce a rispondere alla richiesta sempre in crescita del mercato.
Nel 2019 nasce il laboratorio di trasformazione, dove gli agricoltori conferiscono il raccolto e ne escono pesti, confetture, succhi di frutta, tutti prodotti molto apprezzati in Italia e all’estero. Ultimo tassello, ma non per importanza, che da poco si è aggiunto alla ricca offerta della cooperativa, è l’aspetto della formazione agro-ecologica con la nascita della scuola pratica di Agroecologia, che organizza seminari e workshop per giovani agricoltori, che arrivano da tutta Italia per seguirli. Ormai in molti hanno capito che l’approccio corretto è quello di non deturpare la terra ma avere una visione organica, lungimirante, fatta di attenzione all’ambiente, alla terra e alla biodiversità, senza tralasciare l’aspetto sociale e relazionale dove il contadino ha un ruolo principale.
Altro aspetto fondante di Valdibella è quello civile e antimafia, da subito i fondatori hanno aderito ad Addiopizzo per contrastare ogni atteggiamento e mentalità mafiosa. Chiunque voglia conoscere Massimiliano Solano e tutta la cooperativa può andare a trovarli nella loro sede di Camporeale, coglieranno subito l’occasione per accendere il camino della foresteria e stappare un’ottima bottiglia di vino per guardare insieme l’orizzonte. Come diceva San Francesco “Dove c’è pace e meditazione, non c’è né ansia né dubbio”.