PALERMO. Un’occasione più unica che rara. La grande aula di forma ottagonale, costruita in pochi mesi, tra il 1985 e il 1986, a fianco del carcere Ucciardone, è visitabile durante tutti i weekend di ottobre (sabato e domenica dalle 9 alle 13. Prenotazione obbligatoria entro il giovedì precedente) con il festival Le Vie dei Tesori.
Qui, dove si è svolto il più grande processo per mafia, con 349 udienze e 475 imputati, 900 tra testimoni e parti lese, 600 giornalisti da tutto il mondo, per un processo durato 22 mesi, la lettura della sentenza, di 8.608 pagine, richiese un’ora e mezza.
In quest’aula è passata la storia della mafia. L’ingresso in aula di Tommaso Buscetta, il confronto tra questo e Pippo Calò. Gli insulti dalle gabbie al pentito Salvatore Contorno, l’interrogatorio del “papa” Michele Greco. Il coraggio pacato del presidente Alfonso Giordano, l’unico magistrato che accettò di guidare la Corte d’Assise di quel processo da guinness.
Nessun’aula di tribunale avrebbe potuto ospitare un dibattimento di tale portata. La Camera di Consiglio durò 35 giorni e il processo finì con 246 condanne e la vittoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A 30 anni dalle Stragi che uccisero i due magistrati, l’Aula Bunker del Maxiprocesso, è visitabile con il festival che ogni anno apre al pubblico i luoghi della cultura, della comunità e della memoria. I luoghi della città che hanno fatto la storia. Le visite guidate sono arricchite dalla testimonianza di alcuni giornalisti e dei magistrati che seguirono il processo.
Nel video realizzato da Le Vie dei Tesori, le interviste al pm del maxiprocesso Giuseppe Ayala, il videomaker Giuseppe Di Lorenzo, e l’allora cronista di giudiziaria Marcello Barbaro.