PALERMO. Chiama a raccolta esperti, attivisti e studiosi provenienti da tutta Italia Cambiare la scuola (per) cambiare la città. Educare nelle crisi, il convegno promosso da Regione Siciliana, Comune di Palermo e curato e organizzato da FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli ETS, in programma nelle giornate di venerdì 5 e sabato 6 dicembre 2025 presso il Museo Riso di Palermo.
Due giorni di conversazioni, tavole rotonde e laboratori per esplorare collettivamente la scuola come motore di trasformazione educativa e sociale, riflettere sulle rigenerazioni urbane a base educativa, e approfondire strumenti e modelli innovativi applicati in molte città per rispondere alle nuove emergenze sociali, che stanno segnando il destino di troppi quartieri delle città italiane ed europee. Da Ferruccio De Bortoli a Cesare Moreno, da Franco Lorenzoni a Marco Rossi Doria, Alessandro Sancino, Giovanni Esposito, Domenico Barrilà, Flaviano Zandonai, tra gli altri, esperti e studiosi dialogheranno per due intense giornate, insieme ad alcuni dei principali esponenti della ricerca universitaria, del sociale e delle più avanzate esperienze educative palermitane.
La prova che nuove metodologie educative, applicate alle scuole di ogni ordine e grado, possano essere decisive nell’innescare processi di sviluppo (anche contrastando la piaga della dispersione e dell’abbandono scolastico) arriva dai Quartieri Spagnoli di Napoli, dove dal 2014 FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli ETS ha dato vita ad un originale progetto di rigenerazione urbana, studiato e apprezzato in Europa. Nelle scuole della Fondazione la dispersione, che nel quartiere era arrivata a punte del 33%, è pari a zero. Le scuole hanno messo in atto una rigenerazione del tessuto sociale, anche promuovendo con la Fondazione FOQUS programmi di formazione, cooperazione e autoimprenditorialità, che hanno trasformato il quartiere.
Sul convegno a Palermo del 5 e 6 dicembre, curato insieme a molte scuole e organizzazioni sociali palermitane, Rachele Furfaro (presidente di FOQUS) dichiara: «Insegnanti e dirigenti di scuole all’avanguardia nel Paese e a Palermo, dialogheranno sulle potenzialità e le criticità della scuola. Studiosi e protagonisti di esperienze di innovazione sociale palermitani e di molte città italiane, si confronteranno sulle strategie di contrasto alle povertà. Gli uni e gli altri, insieme, disegneranno le nuove strategie per intervenire nei quartieri del disagio e della marginalità. C’è una nuova questione sociale che è oramai tema nazionale ed europeo, che chiede approcci inediti e coraggiosi cambiamenti. Palermo, come Napoli, guarda al proprio migliore futuro». Renato Quaglia (direttore di FOQUS) aggiunge: «Palermo il 5 e 6 dicembre sarà sede di una riflessione nazionale sulle due maggiori emergenze con cui si stanno confrontando tutte le principali città italiane: la crisi del sistema educativo e le nuove questioni sociali nelle aree urbane più fragili. Sono due temi interdipendenti, che pregiudicano la coesione di ogni città in Europa. Purtroppo, in maniera analoga le due capitali del Sud, Palermo e Napoli, giocano su questi temi una importante partita per il loro futuro».

CAMBIARE LA SCUOLA (PER) CAMBIARE LA CITTÀ. EDUCARE NELLE CRISI
Il convegno prenderà il via con una conversazione dal titolo Governare la città che cambia che vedrà in dialogo Renato Schifani (presidente Regione Siciliana), Roberto Lagalla (sindaco di Palermo) e Gaetano Manfredi (sindaco di Napoli e presidente ANCI). Immediatamente a seguire, un dibattito su Cosa c’è in gioco tra Gianfranco Miccichè, Ferruccio De Bortoli, Luigi Mascheroni (entrambi giornalisti e saggisti) e Renato Quaglia (direttore FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli ETS).
Nel corso della due giorni diverse saranno le personalità e i protagonisti di molta parte del dibattito nazionale di questi anni che si confronteranno: da Rachele Furfaro (presidente FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli ETS) a Ferruccio De Bortoli, da Cesare Moreno (iniziatore associazione “Maestri di Strada” – Napoli) a Franco Lorenzoni (fondatore “Cenci Casa Laboratorio” – Amelia, Terni); da Stefano Laffi (sociologo) a Domenico Barrilà (psicoterapeuta), a Flaviano Zandonai (sociologo), da Marco Rossi Doria (presidente impresa sociale “Con i bambini”) a Dario Ianes (direttore “Centro Studi Erickson”). E al contempo coinvolgerà docenti provenienti da diverse università italiane ed europee come: Alessandro Sancino (Università Statale di Milano), Giovanni Esposito (Université Libre di Bruxelles), ma anche Carmine Bianchi e Maurizio Carta dell’Università di Palermo (il secondo anche Assessore alla rigenerazione urbana del capoluogo siciliano). Con loro, esperti, attivisti, insegnanti di Palermo e della Sicilia quali: Claudio Arestivo (co-fondatore associazione “Per Esempio Onlus” – Palermo), e Lucia Sorce (dirigente Istituto “Rita Borsellino” – Palermo) tra gli altri; e dirigenti e insegnanti di più di 50 città italiane. Gli interventi saranno moderati dai giornalisti Felice Cavallaro, Eleonora Lombardo, Elvira Terranova, Salvatore Toscano, e dal presidente regionale MoVI Ferdinando Siringo.
APPROFONDIMENTI
1. ALCUNI DATI SUL FENOMENO DELLA DISPERSIONE E DELL’ABBANDONO SCOLASTICO
Quartieri esausti, che segnano anche per il futuro il destino di chi vi nasce, periferie prive di scuole, centri culturali o sportivi, aree urbane che alimentano insicurezza, disoccupazione, disagi sociali e generazionali. La crisi della città è soprattutto crisi del modello educativo, economico e sociale che ne regola il funzionamento. Secondo i più recenti dati* la dispersione e l’abbandono scolastico nelle aree urbane fragili raggiunge percentuali preoccupanti. Se rispetto a dieci anni fa l’Italia ha visto un contenimento del fenomeno, sceso in media sotto il 10%, e registrato anche al Sud (la Campania superava il 18%, Puglia e Calabria si attestavano tra 16 e 17%) e nelle isole (qui si oltrepassava ampiamente il 20%, e attualmente si registra una diminuzione vicina ai 10 punti percentuali), i numeri sono ancora poco confortanti. In Sicilia la quota di giovani che ha lasciato gli studi prima del tempo, supera il 15%. A Palermo, nei quartieri poveri, arriva al 32%. La percentuale di studenti al livello 1 (il più basso) nei test Invalsi di Italiano (III media, anno scolastico 2022/2023: al primo posto nazionale la città di Prato (29,9%), al secondo la città di Palermo (24,67%) dove 1 studente su 4 ha apprendimenti totalmente inadeguati, con bassissima capacità di comprensione, scrittura, espressione. Seguono in ordine: Trapani, Napoli, Agrigento, Catania. (Fonte: openpolis.it/abbandono-scolastico-obiettivo-vicino-ma-la-situazione-e-piu-critica-nelle-citta/#pur-in-un- percorso-di-calo-in-sicilia-gli-abbandoni-superano-ancora-il-15)
2. FOQUS – FONDAZIONE QUARTIERI SPAGNOLI ETS
FOQUS nel corso degli anni ha recuperato e dato vita agli spazi dismessi di un ex complesso religioso di 15.000mq, risalente al XVI secolo, vuoto di persone e funzioni, creando un polo educativo, inclusivo, sociale, fatto di imprese giovanili, programmazione culturale e sviluppo economico, che fa convivere un nido, scuole, una sede distaccata dell’Accademia di Belle Arti, un centro di formazione professionale, un istituto di musicoterapia, corsi per la creazione di reti sociali, start-up, un centro per persone con disabilità cognitive, 19 imprese locali, un’area culturale. Un costante programma di progetti di formazione a favore di donne fragili, corsi di specializzazione per giovani, iniziative culturali e di spettacolo, attività di inclusione e di carattere ambientale ha riportato questo difficile quartiere al centro della vita culturale del capoluogo campano. Dalla creazione di FOQUS sono scaturiti più di 300 nuovi posti di lavoro; le scuole sono seguite da più di 1.000 bambini e ragazzi; e 700 sono gli studenti dell’Accademia di Belle Arti. Ogni giorno più di 3.000 persone entrano in un edificio che dieci anni fa giaceva abbandonato, e oggi è frequentato per studiare, lavorare, prendersi cura di altri, seguire programmi formativi, culturali, aggregativi: un’esperienza considerata esemplare a livello europeo, che a Napoli, in uno dei quartieri più fragili d’Europa, ha rappresentato al tempo stesso una visione e una sfida al futuro.







