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martedì, 17 Giugno 2025
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“Non ci avete fatto niente”: il nuovo libro di Tina Montinaro a Una Marina di Libri

La moglie di Antonio Montinaro racconta la storia di suo marito, un ragazzo vivace e innamorato del proprio lavoro, che credeva nella giustizia e nello Stato, morto coraggiosamente per difendere il giudice Falcone, e i diritti di tutti noi, nel maggio più buio della storia italiana

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università degli Studi di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione Musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, scuola, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" di cui è anche socia dell'impresa sociale-editrice del giornale; e ha realizzato dei reportage-inchiesta su "OrizzonteScuola" circa il fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival culturale a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone ha anche curato con diligenza l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale Santi Consolo; e per il Centro antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori onlus.
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PALERMO. La vedova di Antonio Montinaro, agente di scorta del giudice Falcone, ucciso nella strage di Capaci, presenta il suo nuovo libro “Non ci avete fatto niente. La lotta alla mafia di Antonio Montinaro e Giovanni Falcone ieri, oggi e domani”, pubblicato da De Agostini, a Una Marina di Libri e si racconta in un’intervista per il nostro giornale.

Cosa vuol dire questo titolo? “Vuol essere una risposta perchè sono passati 31 anni e noi siamo andati avanti. Una città che è cambiata, i giovani sono cambiati, sono diversi da noi, ci stiamo riappropriando del territorio e quindi è chiaro che io ti dico ‘Non ci avete fatto niente’. A me il sorriso non l’hanno tolto, i miei figli sono cresciuti in questa città che dimostra a tutti e due tantissimo affetto quindi ‘Non ci avete fatto niente'”.

Qual’è lo scopo di questo libro? Rivolto ai bambini, alle scuole. “Lo scopo è lasciare qualcosa ai bambini, farlo passare nelle scuole. La storia mia e di Antonio è spiegata in modo semplice per i bambini della scuola elementare. È importante fare capire perchè questo giovane ragazzo viene dal suo paesino che entra prima in polizia e poi da Bergamo si fa mandare a Palermo perchè voleva fare parte di questo cambiamento non sapendo che sarebbe rimasto nella storia. È giusto che i bambini sappiano chi era Antonio Montinaro”.

Che valore ha la parola antimafia? “È una parola molto importante perchè c’è gente che lavora seriamente. Ci sono i magistrati, tutte le forze dell’ordine, che lavorano e fanno antimafia tutti i giorni. Però è chiaro che ultimamente con tutto quello che sentiamo questa parola così importante viene sminuita e non è giusto nei confronti di chi ha dedicato la propria vita per questo cambiamento, per l’antimafia”.

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