PALERMO – Insieme per tutte le persone vittime delle discriminazioni nella speranza di avere una società, locale, nazionale ed internazionale, sempre più accogliente. In questo modo per il 19° anno consecutivo, ieri presso la cappella di San Giuseppe del Gonzaga Campus, le comunità cristiane (cattoliche, valdesi, luterane, avventiste) e laiche (Libera, AGEDO e Le Onde) si sono riunite per ricordare tutte le vittime di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. L’obiettivo della veglia è quello di incidere in modo sempre più significativo sul tema della omofobia e della transfobia a tutti i livelli e in tutti gli ambienti: scuola, lavoro, famiglia, comunità, società.
A dare la loro testimonianze sono state Nicoletta e Alice che hanno raccontato che, nonostante tutte le difficoltà e le sofferenze che hanno dovuto affrontare, oggi sono felici di potere essere una coppia che si ama. A loro. è seguito il racconto della mamma Arcobaleno Valentina che oggi vive il suo momento di serenità con la sua bambina insieme alla sua compagna di vita. “Nostra figlia è un dono – racconta Valentina – e noi siamo felici di farla crescere. Attorno a noi abbiamo avuto sempre tante persone accoglienti. I problemi restano, ancora, purtroppo, quelli sul piano del riconoscimento giuridico”.
“C’è ancora, purtroppo, tanto da fare a tutti i livelli – ha detto Antonella Tomasino dell’AGEDO -. Per noi che aiutiamo sia genitori che giovani la situazione resta critica sul piano della resistenza e della non accoglienza di alcune famiglie. Sicuramente, bisognerebbe lavorare di più pure nelle scuole. Come Agedo, negli ultimi dieci anni, sono passati da noi almeno 800 giovani transessuali. Ci auguriamo di avere un numero maggiore di genitori pronti a migliorare la relazione con i loro figli. I giovani che si sentono ascoltati dai genitori certamente raggiungono un equilibrio diverso”. “Bisogna liberarsi dalla paura irrazionale che abita la nostra quotidianità – ha affermato p. Gianni Notari, direttore dell’Istituto Pedro Arrupe – quando si parla di omosessualità, bisessualità e transessualità. La paura si trasforma purtroppo anche in discriminazioni e aggressioni sia fisiche che psicologiche. Le differenze sono un valore che va tutelato. E’ possibile avere una convivialità delle differenze come diceva don Tonino Bello in un suo saggio. L’incontro con l’altro ci costringe ad uscire da noi stessi per andare oltre i nostri schemi. Le diversità generano nuove idee, nuove visioni e nuove soluzioni”.
Il 17 maggio 1990 l’Organizzazione mondiale della Sanità ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali e nel 2007 l’Unione Europea ha istituito ufficialmente la “Giornata internazionale contro l’omofobia”. A Palermo il 28 giugno 2007, in concomitanza con altre dodici città italiane, ha avuto luogo nella Chiesa Valdese di via dello Spezio la prima Veglia di preghiera contro l’omofobia, organizzata dall’associazione “Koinonia”, fondata da Nicolò D’Ippolito.
Al momento di raccoglimento ecumenico hanno partecipato con il patrocinio del Comune di Palermo: Ali d’aquila persone cristiane lgbt – sez. R.E.F.O. Cammini di speranza, comunità San Francesco Saverio, Chiesa Valdese, comunità evangelica Luterana Sicilia, comunità Kairòs, chiesa anglicana Holy Cross, AGedO Palermo – genitori di persone LGBTQI+, AGedO Ragusa, parrocchia SS. Pietro e Paolo Apostoli, parrocchia Maria SS. dell’Addaura, parrocchia Maria SS. Madre della Misericordia, parrocchia di Santa Lucia, rettori Sant’Annuzza, Casa Santa Chiara, Casa Àncora, laici missionari comboniani Palermo, Libera Palermo, CVX-LMS comunità di vita cristiana di Palermo, MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), Liceo delle Scienze Umane “Camillo Finocchiaro Aprile” , In viaggio per Emmaus, Le Onde Onlus, Noi Siamo Chiesa, FNW Rete delle Donne Luterane, Seventh-Day Adventist Kinship Europe, Chiesa Avventista del Settimo Giorno, associazione Pellegrino della Terra onlus, Centro Diaconale Istituto Valdese La Noce, libreria Europ, Gonzaga Campus, istituto di formazione politica Pedro Arrupe.