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venerdì, 9 Maggio 2025
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Povertà educativa, nel 2019 un siciliano su cinque ha abbandonato gli studi senza titoli

Il report realizzato da Openpolis e Con i Bambini segnala, inoltre, che nell'isola il 16,5% degli edifici scolastici statali è classificato come vetusto

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PALERMO. Nel 2019, il 22,4% dei giovani siciliani ha lasciato la scuola senza avere conseguito un diploma o una qualifica professionale. Quasi 10 punti al di sopra della media nazionale, insomma, in un periodo a cui non si erano ancora aggiunte le difficoltà legate alla pandemia. I dati sono contenuti in “Le mappe della povertà educativa in Sicilia”, il report realizzato da Openpolis e Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. I dati sulle mappe della povertà in Sicilia sono stati formulati tenendo conto di quattro parametri: l’offerta di asili nido, le famiglie raggiunte da banda larga ultraveloce, gli edifici scolastici vetusti e quelli raggiungibili con i mezzi pubblici.

L’offerta di asili nido: Sicilia fanalino di coda

In un sud carente di servizi, la Sicilia (insieme a Campania e Calabria) si colloca ancora sotto la media. L’offerta disponibile di servizi prima infanzia vede infatti la Sicilia penultima tra le regioni italiane. Con 10 posti ogni 100 bambini, l’offerta di asili nido presente sull’isola è poco superiore rispetto a quella della Campania (ultima con il 9,4%) e al di sotto di quella della Calabria (terzultima con l’11%). Le tre grandi regioni del sud si collocano in fondo alla classifica, molto distanti da quelle ai primi posti.

L’accesso alla banda larga ultraveloce

Un problema, quello di possedere una connessione efficace, che nei mesi della pandemia, tra didattica a distanza e lavoro agile, ha mostrato tutta la sua rilevanza. E se è vero che la Sicilia ha 18,2 punti di vantaggio rispetto alla media nazionale per quanto riguarda la disponibilità di connessioni ultraveloci, altrettanto palese è l’ampio divario tra la potenzialità della rete e la quota di famiglie che effettivamente vi hanno accesso. La connettività, però, non è solo una questione infrastrutturale, e in tutta Italia la quota  di famiglie con internet veloce è inferiore alle potenzialità della rete. In altre parole, il fatto che una zona sia cablata non significa necessariamente che le famiglie concretamente vi abbiano accesso. I motivi possono essere tanti: dalle preferenze e necessità individuali a un disagio economico che impedisce alla famiglia di potersi permettere una connessione veloce.
Nel dettaglio, le cose vanno meglio nel Siracusano e nella città di Palermo, dove quasi due terzi delle famiglie risultano raggiunte dalla banda ad almeno 100 Mbps. Superano la media regionale anche il Ragusano, il Catanese e il Nisseno.

La sicurezza degli edifici scolastici

Il Covid-19 infatti ha reso ancora più evidente la necessità di avere a disposizione un certo tipo di spazi per permettere il ritorno in classe in sicurezza. Non solo in termini di ampiezza, ma anche di funzionalità, in modo da consentire una rimodulazione di banchi e arredi scolastici che tuteli insegnanti e alunni dal rischio contagio, come previsto dalle linee guida del Miur. La sicurezza nelle scuole, è un dato condiviso, parte cioè dalla progettazione e continua con gli interventi di manutenzione e ristrutturazione. In Sicilia, il 16,5% degli edifici scolastici statali sono classificati come vetusti. E se sotto questo aspetto la Sicilia presenta dati in parte più contenuti rispetto alla media nazionale, in città come Messina un quarto delle scuole non è adeguato per una corretta fruibilità. Non si segnalano problemi di questo tipo, invece, nelle isole di Pantelleria e Favignana.

Quanto sono raggiungibili le scuole con i mezzi pubblici?

Il dato nazionale: nel 2018 su 40.160 edifici scolastici statali in Italia, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, sono 34.531 quelle raggiungibili con mezzi di trasporto pubblico, cioè l’86%. In Sicilia la quota è inferiore di quasi 2 punti rispetto alla media nazionale, (84,2%), anche se la situazione varie sensibilmente a seconda della realtà. Ci sono province in cui le scuole raggiungibili con i mezzi superano il 90% di scuole raggiungibili con almeno un mezzo alternativo all’auto privata (le più virtuose l’Ennese, il Catanese e il Messinese) e altre con percentuali inferiori al 70%. Nel comune di Sperlinga, nell’Ennese, vi è l’unica scuola presente non risulta raggiungibile con i mezzi.

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