12.5 C
Palermo
sabato, 22 Marzo 2025
HomeCronacaPeriferieContro la devianza giovanile l'impegno della Caritas di Palermo in tre periferie

Contro la devianza giovanile l’impegno della Caritas di Palermo in tre periferie

Con il progetto Giovani Energie Rigeneranti, 75 ragazzi sono stati impegnati in attività sociali, laboratori e tirocini formativi. Le iniziative tra Conte Federico, Sperone e Altarello

spot_img
spot_img

PALERMO. Un impegno sul fenomeno della devianza giovanile, soprattutto in un periodo contraddistinto da gravi fenomeni di violenza, abuso e spaccio di sostanze. Ecco il progetto “Giovani Energie Rigeneranti” (Ger) promosso dalla Caritas di Palermo con fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Diverse iniziative in diversi contesti agendo non solo a “riparazione del danno”, ma promuovendo al contempo azioni di prevenzione e promozione che hanno toccato le diverse dimensioni di cui la devianza minorile si compone, dunque individuali, familiari e sociali, attraverso strategie educative e comunitarie per la prevenzione.
I giovani coinvolti sono stati 75, secondo una articolazione che li ha visti impegnati in attività a seconda della storia e dell’esperienza vissuta, della fascia di età, del quartiere di appartenenza, dei singoli obiettivi delle attività. L’articolazione del progetto ha coinvolto diverse porzioni del territorio, ciascuna con una peculiarità, nella maggior parte dei casi, riferita a ciò che da un punto di vista geografico viene definito periferia. I quartieri di Conte Federico, Sperone, Altarello sono state zone investite da esperienze rigeneranti, ma altre attività hanno trovato espressione e realizzazione in tutto il territorio diocesano, anche extraurbano, innescando sensibilità, curiosità, opportunità.  

All’interno del laboratorio di autoimprenditorialità sono stati coinvolti 17 giovani di cui 5 per tirocini. Il laboratorio, incentrato sull’empowerment dei partecipanti, ha fornito ai giovani una chiave di lettura sulle proprie abilità e propensioni, così come competenze per la progettazione della propria vita e la creazione di opportunità lavorative e formative. Il laboratorio è stato svolto in 30 ore di formazione suddivise in incontri pratici e teorici. L’obiettivo è stato quello di aiutare i giovani a prendere consapevolezza delle proprie capacità, a immaginare un futuro costruito sulle proprie passioni e potenzialità, e a dotarsi degli strumenti necessari per trasformare le idee in progetti concreti. Durante il laboratorio, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di riflettere su se stessi e sulle proprie aspirazioni. Attraverso esercizi di autoanalisi, sono stati incoraggiati a individuare i loro punti di forza e le aree su cui lavorare. Questo percorso li ha aiutati a costruire una visione più chiara del loro futuro, stimolandoli a immaginare un progetto di vita che rispecchiasse i loro desideri e talenti. Grande importanza è stata data anche al confronto con gli altri. Lavorare in gruppo, ascoltare esperienze diverse e condividere idee ha permesso di sviluppare empatia e capacità di relazionarsi in modo efficace. Questo è stato particolarmente utile per rafforzare la loro fiducia e prepararli a collaborare in contesti lavorativi o imprenditoriali.

Un momento particolarmente significativo è stato l’utilizzo del test “Artigianato Educativo” della Scuola Prepos, uno strumento che ha aiutato i ragazzi a comprendere meglio se stessi. Grazie ai risultati del test, è stato possibile personalizzare il percorso formativo, mettendo in evidenza le inclinazioni naturali di ciascuno e fornendo supporto mirato per lo sviluppo di competenze chiave come la leadership, la creatività e lo spirito di iniziativa. Un altro elemento fondamentale è stato il contatto diretto con realtà e persone che rappresentano esempi concreti di empowerment. Le visite presso il Birrificio Ribadi, la Sartoria Sociale e il Centro Padre Nostro hanno permesso ai partecipanti di osservare come sia possibile trasformare le proprie passioni o il desiderio di aiutare gli altri in un progetto di successo. Durante queste esperienze, i ragazzi non si sono limitati a osservare, ma hanno partecipato attivamente, imparando dalle storie e dalle esperienze condivise dai protagonisti. Diverse scuole ed enti del territorio hanno segnalato i partecipanti, tra cui il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane Danilo Dolci, Istituto Regina Margherita, Caritas Parrocchia Papa Sergio, CIRPE, CIRS, ESFO, Centro Padre Nostro, Alleanza Sperone 167 e la Comunità per stranieri.

Altra parte del progetto ha previsto l’attivazione di tirocini formativi per offrire ai giovani esperienze lavorative concrete. Sono stati individuati 25 giovani idonei ai tirocini. Un giovane di origine nigeriane, già inserito con tirocinio presso la Sartoria Sociale, che grazie al progetto GER ha avuto l’opportunità di raggiungere il suo primo contratto di lavoro a tempo determinato. Un’altra azione che ha parzialmente coinvolto alcuni dei giovani inseriti nei tirocini ha riguardato 13 giovani inseriti in percorsi di giustizia riparativa e/o di volontariato all’interno di un programma gestito dall’USSM. I giovani sono stati inseriti in contesti comunitari significativi, come mense, attività di giardinaggio presso un’altra parrocchia, Maria SS delle Grazie in conte Federico, dove la Caritas diocesana con l’Università, la Cooperativa ben-essere, i giovani del quartiere sta cercando di restituire alla comunità un luogo abbandonato, come luogo di socialità, di agricoltura, di cura. “Il progetto Ger ha dimostrato l’importanza di un approccio integrato per promuovere cambiamento e miglioramento nei giovani, combinando formazione, valutazione delle competenze e opportunità lavorative. Le collaborazioni con enti locali, scuole e aziende hanno permesso di costruire percorsi significativi di crescita personale e professionale”, spiegano dalla Caritas.

Altra importante attività di prevenzione è stata svolta presso il quartiere di Altarello, in collaborazione con la Parrocchia Maria Ss. del Perpetuo Soccorso e con la Cooperativa Liberamente ed Idee in Movimento. L’esperienza ha coinvolto 30 giovani di fasce di età diversa, 14 anni massimo, frequentanti il catechismo, le catechiste, le famiglie. Il Laboratorio ha realizzato un piccolo orto all’interno di un giardino sequestrato alla mafia. Per tale ragione si è fatto riferimento ad un altro contesto territoriale, quello appunto di Altarello, all’interno del quale insiste il Fondo Micciulla, bene confiscato alla mafia assegnato all’AGESCI e divenuto una Base Scout.

spot_img

Leggi anche

spot_img
spot_img

Ultime notizie

spot_img

Twitter

spot_img