18 C
Palermo
giovedì, 31 Luglio 2025
HomeCulturaA Palermo torna il Festival delle letterature migranti con la lectio di Yehoshua

A Palermo torna il Festival delle letterature migranti con la lectio di Yehoshua

spot_img
spot_img

Torna a Palermo, dal 21 al 25 ottobre, il Festival delle Letterature migranti. Quest’anno, in programma dibatti e iniziative – non solo in luoghi fisici di Palermo, ma anche online – in cinque giorni di incontri con gli autori, riflessioni, mostre e spettacoli sul tema “Oasi e deserti”. Gli incontri in presenza rispetteranno tutte le direttive dettate dall’emergenza sanitaria e si terranno nella Sala dei 99 di Palazzo Branciforte, a Palermo, ristrutturato da Gae Aulenti. Lì saranno anche proiettati gli incontri digitali del palinsesto online, organizzato con l’obiettivo di permettere la partecipazione di autori da tutto il mondo e la fruizione in remoto degli eventi a un pubblico più vasto. Tutti gli incontri, inoltre, verranno trasmessi in live streaming e messi a disposizione sul sito e sui canali social di FLM, dove saranno affiancati da una gallery di podcast e video on demand. A partire dal suo centro a Palazzo Branciforte, il Festival tocca comunque tanti luoghi della città: sarà possibile ascoltarlo da librerie, scuole e centri aggregativi, per rimanere – anche in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo – a contatto diretto con la città, dal centro alle periferie.

Il programma di Oasi e Deserti, tra online e offline. Abraham B. Yehoshua sarà protagonista di una lectio online, organizzata in collaborazione con il Festival delle Filosofie di Palermo e intitolata “Cum-finis”; un contributo online anche da Kader Abdolah, a partire dal suo ultimo libro “Il sentiero delle babbucce gialle” (ed. Iperborea); ancora da Israele Dror Mishani, conosciuto a livello internazionale grazie ai suoi romanzi gialli con protagonista l’ispettore Avi Avraham, che presenterà Tre (E/O); anche Sahar Mustafah, figlia di palestinesi emigrati negli Stati Uniti che, scrivendo, esplora le sue radici e la sua eredità culturale, racconterà online La tua bellezza (marcos y marcos). Saranno presenti a Palermo, poi, Suad Amiry, architetto e scrittrice palestinese che ha vissuto in Siria, Giordania, Libano, Egitto, Stati Uniti e Scozia, a partire dal suo ultimo libro “Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea” (ed. Mondadori); il giornalista olandese Oliver Van Beemen, che con “Heineken in Africa” (add Editore) svela la miniera d’oro della multinazionale europea nel continente africano; Pietro Folena, con “Servirsi del popolo” (La nave di Teseo); Gabriella Kuruvilla, con “Maneggiare con cura” (Morellini editore); Pietro Leveratto, con “Il silenzio alla fine” (Sellerio) e Sara Rattaro, che incontrerà i ragazzi di scuola primaria e secondaria e di alcuni centri educativi della città a partire da tre dei suoi ultimi libri, “Il cacciatore di sogni”, “La formula segreta” e “Il fantasma di un genio del Novecento” (Mondadori).
Contribuiranno in collegamento video anche: la scrittrice di origine georgiana – ma palermitana d’adozione – Ruska Jorjoliani con “Tre vivi tre morti” (Voland), Veit Heinechen, che con “Borderless (e/o)” parte dalla sua Trieste per esplorare il crimine di tutta Europa; lo scrittore e giornalista nigeriano Emmanuel Iduma, con “Lo sguardo di uno sconosciuto”; Antonio Di Grado con una lectio su Leda Rafanelli; Maura Gancitano, Simone Regazzoni e Andrea Colamedici per una tavola rotonda online, organizzata in collaborazione con la Scuola Holden e dedicata alla filosofia antica.

Le sezioni speciali si interrogano sulla transizione al digitale. L’edizione ibrida di quest’anno vuole estendere la riflessione sulla transizione alla digitalizzazione anche alle sezioni speciali del Festival dedicate a Teatro, Arti Visive, Musica e Audiovisivo. Camera di sorveglianza è il titolo della sezione dedicata al Teatro, curata da Giuseppe Cutino, che si confronterà con l’interrogativo centrale di questo 2020: come coniugare la forma d’arte dello spettacolo dal vivo, che ha come protagonista imprescindibile il pubblico presente, col momento storico in cui il virtuale diventa dominante? È possibile cercare di riproporre il teatro sul web o attraverso la televisione o il cinema pensando la ripresa non come testimonianza ma come necessità drammaturgica? Importanti registi italiani – tra i quali Emma Dante, Pierpaolo Sepe, Fabrizio Arcuri – racconteranno, con un contributo video, come stanno affrontando questa migrazione del pensiero creativo e come immaginano il loro lavoro nel futuro prossimo. Per la sezione Arti Visive, curata da Agata Polizzi in condivisione con la Fondazione Merz di Torino e intitolata Clausure, è stato chiesto agli artisti Francesco De Grandi e Michele Guido di mettere a disposizione del pubblico un archivio emozionale delle loro creazioni realizzate durante il confinamento: si tratta di immagini, scritti, disegni, pensieri nati da un’osservazione quasi scientifica della generazione creativa di quel periodo. Gli artisti si confronteranno direttamente con il pubblico grazie a incontri intimi, una sorta di “speakeasy”, che diventeranno occasione di scambio e ulteriore ricerca. Il fine ultimo del progetto è che tutte queste esperienze (artistiche e di confronto) confluiscano in una pubblicazione, un vero e proprio diario di viaggio.
Elettronica è il titolo della sezione musicale, a cura di Dario Oliveri, che avrà la forma di un juke-box reinventato: dodici artisti/performer di diversa esperienza e formazione firmeranno brani inediti della durata di 3-4 minuti ciascuno (corrispondenti alle facciate A e B di un 45 giri). Tra gli autori che parteciperanno al progetto si segnalano Marco Betta, Carlo Boccadoro, Roberto Cacciapaglia, Gianni Gebbia, Giulia Tagliavia.
La sezione dedicata all’Audiovisivo, a cura di Andrea Inzerillo, si intitola Pornografie e vuole approfondire alcune conseguenze del confinamento: la perdita dell’esperienza ha confinato tutti al ruolo di spettatori di esperienze altrui, la riduzione dell’incontro con l’altro ha improvvisamente trasformato la vita in un piccolo o grande peep-show, la grammatica delle emozioni e la percezione di sé e degli altri come ne hanno risentito?
Da queste riflessioni si articola in tre parti il programma audiovisivo intitolato Peephole: un progetto di narrazione corale del lockdown realizzato (da casa) dagli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia; la proiezione di un film recente di Cédric Venail, che apre alla dimensione più esplicita della sessualità e del desiderio; una tavola rotonda, a distanza, su limite e superamento del limite nello sguardo cinematografico attraverso l’esplorazione della pornografia. Tornano anche gli incontri della sezione Lost and (Found) in translation, dedicata al valore e alla funzione della traduzione e della mediazione culturale. Una serie di incontri, tra i tanti, saranno dedicati a come tradurre la Cina, l’Africa, il mondo Arabo. Sarà organizzato anche un “translation slam”, una sfida di traduzione dall’inglese, tra studenti di due licei cittadini.

I luoghi del festival. A partire dal suo “cuore” a Palazzo Branciforte, il Festival toccherà tanti luoghi: sarà possibile seguirlo da librerie e centri aggregativi. Una rete diffusa a cui si potrà aderire anche nei prossimi giorni, attraverso un apposito form aperto sul sito. Da venerdì 23, saranno sintonizzate con gli incontri online del Festival, tutte le librerie aderenti ad Ali Confcommercio Palermo, che già nei prossimi giorni allestiranno anche vetrine tematiche con i testi degli autori presenti al Festival sia nei punti vendita in città che in provincia, condividendo gli incontri in programma pure sui propri canali social. “Oasi” in presenza del Festival con gli incontri dedicati a Sara Roccaro e alla letteratura per ragazzi in programma nelle giornate iniziali, saranno anche alcune scuole come l’Istituto comprensivo Perez Calcutta e la Amari – Roncalli- Ferrara nel quartiere Oreto Stazione e alcuni centri aggregativi giovanili con cui negli anni il Festival ha creato e rafforzato rapporti di collaborazione: il Centro Tau alla Zisa e il Centro Zen Insieme. A Brancaccio, invece, aprirà le porte la Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi per l’incontro dei ragazzi del Centro Padre Nostro con la scrittrice Grabriella Kuruvilla. Saranno trasmessi online, invece, nei licei classici Cannizzaro, Meli e Vittorio Emanuele II e al liceo scientifico Galileo Galilei, sia per i ragazzi in presenza che per quelli in Dad, le lezioni sulle migrazioni di ieri e di oggi realizzate da alcuni professori dell’Università di Palermo in collaborazione con il Centro Interdipartimentale Migrare dell’Università di Palermo. Tre gli incontri in programma: giovedì 22 alle 9, l’intervento di Gabriella D’Agostino “Il paradigma della mobilità nelle esperienze migratorie”; alle 11, invece, “Periferie urbane tra oasi e deserti: migranti nuovi nomadi della contemporaneità” con Francesco Lo Piccolo e Fabio Lo Verde; mentre venerdì 23 ottobre il professore Giusto Picone con la relazione dal titolo “Hostis. Esuli, profughi e migranti nell’antichità grecolatina e nella contemporaneità”. All’Educandato Maria Adelaide, giovedì 22 alle 15, si svolgerà la gara di traduzione, ormai appuntamento fisso del Festival e del programma STRADE, dedicata quest’anno a Patrick Ness. Con Maria Laura Capobianco, Francesco Caruso, Rossella Tramontano, Giuseppe Iacobaci e Patrick Ness.
Infine, gli appuntamenti all’interno di ville della città: il primo a Villa Trabia, il 21 ottobre a partire dalle 16,30 con gli artisti Francesco De Grandi e Michele Guido per il progetto della sezione Arti Visive e l’inaugurazione del Festival; e l’altro, domenica 25 ottobre alle 12, a Villa Filippina con il monologo “Also Sprach” di Giuseppe Ippolito con Preziosa Salatino, una produzione del Teatro Atlante di Palermo in collaborazione con il Festival delle Filosofie.

spot_img

Leggi anche

spot_img
spot_img

Ultime notizie

spot_img

Twitter

spot_img