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mercoledì, 30 Aprile 2025
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La tetraparesi non ferma Alberto, velista e fotografo

La sua malattia? Un trampolino di lancio, in un mondo che ama. La sua storia? Di sprono a quanti preferiscono lamentarsi, anziché vivere, con grinta, una vita che è solo dono. La sua testimonianza, dopo essere andato in visita al Liceo “Galileo Galilei” di Palermo

Patrizia Carollo
Patrizia Carollo
Palermitana, classe ’75, laureata in Scienze dell’Educazione. Moglie e mamma di famiglia numerosa, è appassionata di Teologia. Ultimato il triennio della Scuola Teologica di Base, prosegue gli studi all’arcivescovado di Palermo. Col marito e i figli è impegnata in parrocchia e nel Movimento dei Focolari. Giornalista pubblicista dal 2005, collabora con “Città Nuova”, “Test Positivo” (di cui cura la pagina di Letteratura) e “Il Mediterraneo 24”. Ha una predilezione per gli “ultimi”
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Alberto Bilardo è un giovane palermitano, solare, energico, poeta e fotografo d’eccezione. Abbiamo appreso della sua storia, qualche giorno fa, attraverso la sua partecipazione ad un confronto coi giovani del Liceo Galileo Galilei di Palermo. Una di quelle “coincidenze sincroniche positive” – avendo la sottoscritta due liceali che frequentano la Scuola – che vanno colte al balzo, pena perdere quel treno che può portarti lontano.

L’incontro con l’Altro, con l’Altrove di cui ancora non sappiamo è, infatti, quell’esperienza necessaria al nostro esser-ci, al nostro essere in situazione, diceva il filosofo M. Heidegger che dà concretezza al nostro essere “gettato” nel mondo, in un passato che trova il “suo posto” nel presente.

E Alberto rientra a pieno titolo, fra quelle persone che meritano d’essere conosciute. Spinti da curiosità, abbiamo contattato, a posteriori, il nostro artista che, con spontaneità, ci ha raccontato: “Mi chiamo Alberto Bilardo. Sono affetto dalla nascita da una Tetraparesi Spastica, dovuta a un problema al parto che mi ha causato difficoltà motorie e di linguaggio. Dopo la licenza liceale, è nata la passione verso la fotografia, diventata poi anche una professione. Nello stesso tempo ho preso a scrivere la mia biografia con “pensieri inversi”. E nel corso di questi anni ho già scritto tre volumi autobiografici: “Un passo alla volta”, “Uno più uno” e “Al di là delle nuvole”.

“Da un paio d’anni – ha continuato a raccontarci – oltre a fare presentazioni e mostre fotografiche, vado nelle scuole col “Movimento dei Cittadini Sicilia”, un gruppo di volontariato che combatte per i diritti, soprattutto delle persone con disabilità e non solo…”. “Con loro giriamo – ci specifica, presto – anche per sensibilizzare l’opinione pubblica. Com’è avvenuto, martedì al Galileo Galilei, dove, invitati dalla prof.ssa Odessa La Bella, abbiamo sensibilizzato i ragazzini ad andare avanti, senza scoraggiarsi mai, cercando d’essere, essi stessi, di stimolo per i loro compagni, soprattutto i meno fortunati”.

“Abbiamo anche parlato di Educazione Civica – ci ha detto – per incoraggiare i ragazzi alla massima prudenza soprattutto col motorino e a stare attenti al fumo. Abbiamo portato la testimonianza di alcune persone che hanno avuto incidenti in moto, con gravi problemi alla schiena.  Lo stesso Presidente, Vincenzo Marino, ha dovuto combattere diverse malattie che l’hanno obbligato a parlare con un microfono incorporato, non parla più senza”. “Infine – ci ha riferito Alberto – abbiamo proiettato un cortometraggio, alcune fotografie fatte da me, mentre andavo in barca a vela. “Perché sono anche un velista!” conclude “alla Lega Navale di Palermo, un mondo bellissimo d’inclusione con tantissimi Atleti disabili”.

In quel “sono anche” è tutto detto: Alberto, come tanti giovani “in prova”, è esattamente “TANTO ALTRO” rispetto alla sua patologia. Che è, alla fine, e paradossalmente, “un trampolino di lancio” in un mondo che ama.

La sua storia sia di sprono a quanti preferiscono lamentarsi, anziché affrettarsi a vivere con grinta. E, anche a te, Alberto, nell’attesa d’incrociarci, buona vita! Col vento in poppa!

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