Un’istruttoria pubblica per individuare enti e associazioni del privato sociale cui assegnare, a titolo gratuito, immobili confiscati in via definitiva affinché siano destinati a finalità sociali. L’ha indetta l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità (Anbsc). In Sicilia sono 658 i beni disponibili, tra terreni, magazzini e appartamenti confiscati ai boss. A disposizione, terreni a Castelvetrano, nel feudo del boss Messina Denaro, ma anche garage a Palermo, a Brancaccio, in particolare in via Azolino Hazon, dove si è concentrata l’attività pastorale di don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia nel ’93. Solo nel capoluogo siciliano sono 211 le strutture che è possibile richiedere. “L’iniziativa dà avvio a una nuova modalità di assegnazione che vedrà protagonisti gli enti e le associazioni senza scopo di lucro, chiamati a elaborare progetti con finalità sociale, incentrati sui beni confiscati posti a bando”, spiega l’Agenzia. Beni che saranno loro assegnati a titolo gratuito secondo modalità e criteri “trasparenti e partecipativi”. Infatti, è la prima volta che l’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata sperimenta l’affidamento diretto. Le domande di partecipazione al bando dovranno essere presentate entro il 31 ottobre 2020.
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