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“Ninna nanna pi tutti li matri”: da Palermo l’urlo per tutte le madri e i figli di nessuno

Domani sabato 18 Febbraio alle 12, presso Unità Operativa di Ostetricia Ginecologia ARNAS Civico, un coro di 30 cantanti donne eseguirà il brano per sostenere la madre che ha perso il suo bambino per soffocamento nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, dopo essersi addormentata stremata dopo un lungo travaglio

Alessia Rotolo
Alessia Rotolo
Ama Palermo e il centro storico, i tre mercati, i quattro mandamenti, il Genio e la Santuzza. Segue con passione i processi partecipativi di riqualifica della città nati dal basso che stanno pian piano cambiando il volto di Palermo rendendola sempre più affascinante. Scoprire storie e raccontarle è la sua migliore capacità dettata da una passione incessante per il mestiere di giornalista
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La performance di “Ninna nanna pi tutti li matri” nel video di VEDIPalermo


PALERMO. Una ninna nanna dedicata a tutte le madri del mondo con le loro complessità e fragilità. Un brano che si colloca al di fuori dei luoghi comuni con cui si narra ancora una maternità stereotipata. Domani sabato 18 Febbraio alle ore 12,00 presso Unità Operativa di Ostetricia Ginecologia ARNAS Civico, un coro di 30 cantanti donne, diretto da Serena Ganci, eseguirà “Ninna Nanna di tutti li matri”, per sostenere la madre che ha perso il suo bambino per soffocamento nella notte tra il 7 e l’8 gennaio dopo essersi addormentata stremata dopo un lungo travaglio. Una performance artistica gratuita e ad ingresso libero. Il brano dal titolo “Ninna Nanna di tutti li matri” è stato composto da Serena Ganci all’indomani del drammatico episodio.

La performance delle 30 musiciste vuole essere anche un modo per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul supporto adeguato da dare alle mamme nella cura e gestioni dei figli appena nati.

Ninna Nanna di tutti li matri, è un urlo, un pianto, un messaggio sociale e politico. È un inno per tutte le mamme, per le loro imperfezioni, un inno per gli ultimi della terra, per i bambini mai nati, per i dimenticati, per i figli di nessuno – dice Serena Ganci -. Il canto vuole essere un gesto di denuncia ma anche di speranza. Una sorta di preghiera collettiva nel senso più profondo del rito fuori da ogni credo. Sono convinta che l’arte sia sempre il luogo giusto dove svegliare la collettività, il luogo giusto per risanare ciò che è stato distrutto, il luogo giusto per poter credere in un futuro migliore per i nostri figli“.

Le principali società scientifiche (SIN, SIP, SIGO-AOGOI) hanno ribadito l’importanza della pratica del rooming in, ossia la possibilità di tenere nella propria stanza il bambino dopo il parto, giorno e notte, senza limiti di orario. Il nome inglese potrebbe far pensare a una pratica moderna, ma in realtà è antica quanto la storia dell’umanità ed è stata riscoperta negli ultimi decenni. I benefici del rooming in sono numerosi e dimostrati da svariati studi; in particolare, il fatto che lo speciale legame, profondo e unico, tra mamma e neonato sia favorito proprio dal contatto prolungato subito dopo la nascita. I vantaggi del rooming in si legano anche al corretto avvio dell’allattamento, oltre che alla cura e alla gestione del neonato.

Tutto questo può realizzarsi a condizione che le famiglie siano coinvolte e supportate e che gli operatori sanitari offrano un’assistenza “individualizzata” ed “empatica”. Il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ARNAS CIVICO, diretto dal dottore Antonio Maiorana, dopo l’accaduto, è stato tra i primi della città ad avere modificato l’assistenza alle donne nel peri-parto concedendo, pur nell’attuale momento pandemico SARS Cov2 con le dovute cautele, la possibilità di ingresso di un’accompagnatrice durante la degenza ordinaria.

Serena Ganci e le artiste si sono esibite per la prima volta sabato scorso al Cre.Zi. Plus ai Cantieri Culturali della Zisa. Sabato 18 febbraio, sostenute da Antonio Maiorana molto sensibile alla problematica e da donne medico amiche, vogliono portare questo canto in un luogo di cura, in un ospedale cittadino, luogo di nascita trasversale, multirazziale, scelto dalle donne di tutte le estrazioni sociali per la nascita dei propri figli, cantando per le mamme che hanno e stanno per
partorire insieme agli operatori sanitari, testimoni della possibilità reale di un’assistenza empatica. Il coro è composto da: Serena Ganci, Alessandra Salerno, Daria Biancardi, Elisa Parrinello, Gisella Vitrano, Chiara Muscato, Alessandra Mirabella, Chiara Minaldi,,Chiara mortale, Alessia Quattrocchi, Claudia Sala , Irene Ientile, Tiziana Venturella, Eleonora Tomasino, Florinda Piticchio, Giorgia Meli, Giulia Militello, Germana Di Cara, Noa Flandina, Alessandra Ponente, Margherita Riotta, Federica Gargano, Jerusa Barros, Loredana Grimaudo, Roberta Sava, Simona Trentacoste, Teresa Sousa, Valeria Graziani, Nancy Ferraro, Monica Alagna, Luisa Hoffman, Daniela Macaluso.

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