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martedì, 1 Luglio 2025
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Palermo, protesta per la chiusura dello Spazio Insieme Zero Tre

L'iniziativa è supportata da numerose organizzazioni del privato sociale: per l’occasione organizzeranno letture, atelier e laboratori gratuiti per bambini presenti

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PALERMO. Le famiglie beneficiarie del servizio comunale Spazio Insieme Zero Tre di via Palagonia, annunciano un’azione di protesta che si terrà giovedì 19 settembre alle ore 18:00 presso piazza Bellini. La manifestazione a cui sono invitati adulti e bambini/e di tutta la città è volta a esprimere profonda insoddisfazione per la sospensione improvvisa di un servizio pubblico essenziale, priva di comunicazione ufficiale del servizio, che ha lasciato le famiglie in lista d’attesa sorprese e deluse.

Lo Spazio Insieme Zero Tre, servizio pubblico innovativo e di grande pregio per il supporto all’infanzia e alla genitorialità di 25 famiglie del centro storico di Palermo, ha visto un aumento costante delle iscrizioni, rendendo ancor più incomprensibile la sua interruzione.
“L’interruzione di un servizio così vitale per le famiglie è inaccettabile. In una città con così pochi spazi pubblici adeguati per i bambini, la chiusura di uno di essi è un duro colpo”, ha dichiarato Sara Gambino, madre usuaria del servizio.

L’iniziativa è supportata da numerose organizzazioni del privato sociale di tra cui Radici – Piccolo Museo della Natura, Un villaggio per crescere, Palma Nana, Libreria Dudi, Minimupa, Ortocapovolto, Un Villaggio per Crescere, Per Esempio Onlus, Le Giuggiole, Booq, Associazione insieme per il sostegno, Onlus, Laboratorio Zen Insieme e altri che per l’occasione organizzeranno letture, atelier e laboratori gratuiti per bambini presenti.

Nicola Di Marco, uno dei genitori sostenitori dell’iniziativa, aggiunge: “Chiediamo all’amministrazione di agire concretamente e di smettere di giustificarsi con scuse. La scarsità di spazi per l’infanzia non si risolve eliminando servizi esistenti, ma ampliandoli. Vogliamo una città che ponga l’infanzia al centro delle sue politiche.”

“Abbiamo scritto anche alla garante per l’infanzia – dice Claudio Arestivo, genitore di un’altra delle bambine che avrebbe usufruito del servizio -. Pensavamo che una figura super partes, con delega di vigilanza ai diritti delle bambine e dei bambini avrebbe potuto sollevare il caso e sostenere la nostra causa. Abbiamo ricevuto invece solo silenzio e non siamo neanche stati degnati di una risposta, a dimostrazione di quanto oggi l’organo svolga un ruolo di natura governativa piuttosto che di vigilanza”.  

Durante l’evento, verranno raccolte domande da parte dei partecipanti indirizzate all’amministrazione locale, riguardanti la crescita, l’educazione e l’istruzione dei loro figli, che saranno poi consegnate agli Uffici del Sindaco con richiesta di risposta.

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