PALERMO – Parole, musica e teatro in memoria di Paolo Borsellino e delle persone della sua scorta per una Palermo che dice basta ad ogni forma di violenza e criminalità. In questo modo si è svolta la kermesse, promossa da Alloro Fest e Vicolo4, presentata dalla giornalista Paola Pottino, avvenuta sabato sera nel Giardino dei Giusti, a 33 anni dalla strage di via D’Amelio.
Prima delle performance artistiche, intervallate da stralci di video interviste al giudice Paolo Borsellino, a riflettere sull’impegno civico contro la violenza sono stati Pino Apprendi, Antonello Cracolici. Manola Albanese, Giovanna Genco (dirigente scolastica della scuola De Amicis/Da Vinci) e fra’ Loris D’Alessandro.
“Insieme ad alcune associazioni del centro storico vogliamo essere presenti per ricordare Paolo Borsellino e la sua scorta – ha sottolineato nel suo saluto Pino Apprendi, tra gli organizzatori dell’evento e garante comunale dei diritti delle persone detenute – ma anche per ribadire il nostro impegno forte per dire basta ad ogni forma di criminalità e violenza in città. Pertanto, continueremo attivarci, con tutti gli strumenti possibili, per avere cura del bene comune”.
“Nella comunità dei frati della Gancia accogliamo donne in esecuzione esterna di pena che si auto-gestioscono; si aiutano a vicenda in un clima armonico di pacifica convivenza. Oggi viviamo una crisi sociale molto forte – ha continuato fra’ Loris D’Alessandro, responsabile della Gancia e cappellano del carcere Pagliarelli – ma, nonostante tutto, abbiamo il dovere di continuare a sperare in una città migliore”.
“Il male si combatte con il bene non con la violenza e altro male – ha detto Manola Albanese, psicologa da anni impegnata nella cura, a vario livello, delle persone con fragilità -. Le dipendenze sono malattie e bisogna ricordarlo sempre per capire come aiutare chi soffre, a volte, abbandonato per le strade di Palermo”.
“33 anni fa la mafia godeva di un ampio consenso che le dava un certo potere. Oggi, forse, questo è meno presente. Ricordiamoci, però, che, quei ragazzi che, a Monreale, hanno sparato ad altri ragazzi sono cresciuti dentro una cultura mafiosa, fatta di violenza e di prevaricazione, pur non essendo mafiosi nel senso tradizionale del termine. La memoria allora ci serve – ha affermato il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici – oltre che a ricordare, soprattutto, a costruire argini e a fare crescere e riattualizzare la lotta alla mafia”.
Il secondo momento della serata è stato arricchito dalle diverse performance artistiche di: Giovanni Basile, Maria Albanese, Lidia Fortunato, Nancy Lupino, Giovanna Corrao, Rosellina Guzzo, Cocò Gulotta e Serafina D’Accorso. Alla serata hanno aderito il Centro Diaconale “La Noce”, Assostampa, AGIUS, Museo Antonio Pasqualino, Xenergie, NAUTO, Conservatorio di Musica Alessandro Scarlatti, miniMUPA, MA’MA, Concadoro, Ofsp, The Brass Group e Vicolo4.