PALERMO. “Che cosa vuol dire addomesticare?”. “Creare legami”. Il celebre dialogo del “Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry racchiude l’essenza della sedicesima edizione di Sole Luna Doc Film Festival. Si terrà nei cortili e nella Sala delle Verifiche del complesso monumentale dello Steri. Dal 5 all’11 luglio Palermo verrà illuminata da un vivace e significativo abbraccio tra più culture. Sono 18 film in concorso – 8 lungometraggi e 10 corti – di cui 12 anteprime. I film saranno in lingua originale con sottotitoli e trasmessi anche in streaming su Open DDB.
Durante una conferenza stampa è stato presentato il programma alla presenza del rettore Fabrizio Micari, del direttore scientifico Gabriella D’Agostino, antropologa dell’Ateneo palermitano, e dei direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura. In calendario 40 proiezioni per il pubblico in presenza tra film in concorso e non: “Un’occasione preziosissima per ripartire dopo mesi di stasi – ha detto il rettore, Fabrizio Micari -. È stato anche riaperto lo Steri per le visite. Ospitare quest’anno il Festival qui ci consente di rafforzare, nella nostra sede più prestigiosa e simbolica per la storia di Palermo, le azioni per la salvaguardia dei diritti umani che abbiamo intrapreso con tante iniziative e per ribadire il nostro impegno di disseminazione educativa e culturale nella società e nel territorio”.
La presentazione dei direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura
“I film in concorso quest’anno provengono da ogni angolo del mondo, con una grande varietà di approcci stilistici e narrativi – spiegano i direttori artistici -. Gli otto lungometraggi sono un viaggio che parte dalla Sicilia con A Black Jesus di Luca Lucchese per arrivare, passando per il post colonialismo africano, in un villaggio isolato del Tajikistan dove si conservano tradizioni secolari nel film di esordio di Anisa Sabiri Rhythms of lost time. Un’attenzione particolare è dedicata allo sguardo femminile che riesce a raccontare con profondità la ricerca del proprio posto nel mondo e della propria identità”.
Saranno giorni intensi in cui attraverso testimonianze di vita si darà voce a sentimenti ed emozioni che conosciamo indirettamente. Dalla questione palestinese alla pena di morte, dalla questione di genere al sentimento dell’esiliato, dall’educazione militare alla relazione di coppia. Con delicatezza e precisione ci verrà conferito un prezioso regalo che è la coscienza. Una peculiarità è il focus sull’ambiente che rende questa edizione ancora più speciale e consapevole. Che questi giorni dedicati al cinema, all’inclusione siano anche un inno alla difesa dell’ambiente e dell’energia pulita. Ad animare il Sole Luna Doc Film Festival sarà anche una rassegna fuori concorso Ambiente Doc.
I momenti della manifestazione
Si inizia il 5 luglio con lo speech col direttore di Rai Documentari, Duilio Giammaria, dal titolo “One World. Documentari. Dalla scoperta del mondo alla consapevolezza dell’ambiente”, organizzato insieme ad Enel Green Power. Il pluripremiato The great green wall di Jared P. Scott il progetto della Grande Muraglia Verde dell’Africa, pensato per frenare il processo di desertificazione in atto.
“Ripartire insieme più forti di prima focalizzandoci su ciò che è davvero importante come l’impatto che le nostre azioni hanno sull’ambiente” è l’intenzione indicata da Lucia Gotti Venturato, ideatrice del Festival e presidente di Sole Luna. Emozionatissima all’idea di tornare allo Steri dopo 10 anni, sottolinea l’importanza di proteggere l’ambiente. “Un ponte tra le culture, l’associazione organizzatrice della rassegna. Il Cinema del reale in questo senso può fare molto contribuendo con le sue narrazioni, a produrre comportamenti più sostenibili”.
A seguire la Rassegna JCC DOC sul cinema Africano e del Mondo Arabo in collaborazione con le Journées cinématographiques de Carthage (JCC), dedicato alle registe Cecilia Mangini e Valentina Pedicini, da poco scomparse.
Quest’anno coloreranno l’atmosfera le produzioni musicali dell’associazione Curva Minore. Le personalità della giuria internazionale sono: il produttore musicale Ian Brennan e la fotografa e video maker Marilena Umuhoza Delli. Sarà presente anche la giornalista e scrittrice Nadeesha Uyangoda, che da sempre si batte per i diritti delle seconde generazioni. Ci sarà anche il cantante Roy Paci che ha composto le musiche.
“Creare Legami” è il pilastro dell’evento in cui sarà presentata l’anteprima nazionale della performance teatrale Free to be di Raizes Teatro, dedicata a Shady Habash, Roman Bondarenko, Nasrin Sotoudeh, Sarah Hegazi, Loujain Al Hathloul, Patrick Zaki e Marielle Franco.
Per i Kids un laboratorio ludico di scrittura araba e la proiezione de “I racconti di Giufà” dell’arabista Alessandra Amorello al fine di far conoscere l’italiano ai bambini stranieri e l’arabo ai bambini italiani. Un ponte tra culture differenti. Contemporaneamente Marzia Raimondo, sui social @increlibrile, terrà un breve incontro sulla letteratura inclusiva per l’infanzia. Gratuito e prenotazione su Eventbrite.
Tra le proiezioni, spazio a An uninterrupted view of the sea della nippo-americana Mika. Poi si continua con Rhythms of lost time di Anisa Sabiri. Si prosegue con I Mary di Aliki Saragas, la regista sudafricana vincitrice dell’edizione 2018 con il film “Strike a rock”. Torna con una storia di abusi, ma di riscatto. Infine, A Black Jesus di Luca Lucchese girato in Sicilia: in un piccolo borgo, la popolazione venera da secoli la statua di un Gesù nero.
L’ultimo giorno anche la testata giornalistica de “Il Mediterraneo 24” sarà presente in qualità di partner dell’evento.
Alice Marchese