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giovedì, 12 Giugno 2025
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Giardini Naxos, il castello di Schisò sarà un nuovo museo

Consegnati i lavori di ristrutturazione e restauro del Castello. Alla cerimonia l'assessore regionale ai Beni culturali, Samonà: "Si aprirà una nuova stagione culturale"

GIARDINI NAXOS. “Oggi abbiamo ai Giardini Naxos consegnato ufficialmente i lavori per il restauro del Castello di Schisò: un momento molto importante, perché grazie a questo intervento sì aprirà per il territorio una nuova stagione culturale che avrà al centro proprio il castello di Schisò, destinato a diventare un grande polo culturale della Sicilia”. Lo ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, partecipando a Giardini Naxos alla consegna dei lavori di ristrutturazione e restauro del Castello di Schisò. Insieme a lui erano presenti la direttrice del Parco archeologico Naxos-Taormina, Gabriella Tigàno, il sindaco di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi e il direttore dei lavori, Arturo Alberti. All’incontro hanno partecipato anche il parlamentare regionale, Antonio Catalfamo e il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia.

Si tratta di un tassello decisivo sotto il profilo culturale e territoriale, perché valorizza concretamente le bellezze architettoniche dell’Isola, depositarie di storia e custodi delle civiltà e delle attività del passato. Adesso, quindi, con l’avvio delle opere di ristrutturazione dell’edificio, oltre tremila metri quadrati circondati da un suggestivo giardino e dal mare, il percorso è tutto in salita.

Con l’acquisto dell’edificio nel 2018 e l’avvio delle opere di ristrutturazione che oggi inauguriamo – ha evidenziato nel dettaglio l’assessore Samonà – si realizza la volontà del governo Musumeci di recuperare un edificio monumentale di grande pregio per restituirlo alla libera fruizione come polo culturale. Il nuovo museo racconterà la storia della prima colonia greca della Sicilia ma testimonierà anche l’operosità della nostra terra, come dimostra l’opificio nel quale, all’interno del castello, in tempi più recenti, venivano lavorati gli agrumi e prodotte caramelle. Interventi come quello di oggi – ha concluso l’assessore – assumono un’importanza strategica perché esaltano il senso e il valore della tutela di un bene culturale e lo trasformano nel processo di sviluppo culturale ed economico di un intero territorio”.

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