PALERMO. Sarà l’anno dei palazzi storici, tra fragili ceramiche, l’enfilade di sale, lampadari scintillanti e preziose collezioni che raccontano la Palermo sontuosa al centro d’Europa. E sarà l’anno degli spazi verdi, dei giardini nascosti, degli orti enormi e colmi di specie tropicali e delle raccolte universitarie. Sarà l’anno anche dei circoli e dei salotti che risuoneranno di musica, teatro e storie antiche. Dei musei famosi che aprono collezioni segrete o laboratori di restauro. E dei luoghi, di quasi 90 luoghi, alcuni del tutto inediti, anche per chi questo festival lo ama e lo frequenta da tempo. Si potranno scoprire grotte dal mare e sentire come “suona” il fiume Oreto. Incontrare i fantasmi che hanno abitato i siti o ascoltare un concerto da camera in una villa Liberty o ancora partecipare a un’invasione di sassofoni tra le metope del Museo Salinas. Si presenta così, la nuova edizione palermitana del festival Le Vie dei Tesori, scintillante e ricca di novità, che da 15 anni mette in rete pubblico e privato aprendo alla comunità beni culturali, monumentali e paesaggistici.
Sarà possibile rimanere affascinati dinanzi a “Metamorfosi”, il videomapping immersivo che “occuperà” Palazzo di Napoli, uno dei Quattro Canti, le cui sale dirute si trasformeranno come per magia in un luogo delle meraviglie, grazie all’intervento del visual artist Antaless e un collettivo di artisti contemporanei guidati da Roberto Bilotti, il mecenate proprietario del palazzo messo a disposizione del festival: sarà un viaggio nella memoria, immergendosi e cucendo le tante anime stratificate del palazzo.
A Palermo, dove tutto è cominciato
Oltre al capoluogo siciliano, dal 2 al 31 ottobre, per 5 fine settimana, il festival si svolgerà contemporaneamente anche a Catania, e fino al 17 ottobre anche a Sciacca, Ragusa e Scicli. Per la prima volta ci sono anche Erice e Cefalù, con una piccola ma densa edizione fatta di 4 luoghi e 2 esperienze immersive.
“Le Vie dei Tesori è un momento di rigenerazione urbana – dichiara il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – e lo era già prima della pandemia. Che ci ha insegnato che i beni culturali sono la nostra ricchezza. I numeri dei turisti sono tornati ad essere quelli del 2019, e lo dobbiamo anche a manifestazioni come queste. È marketing rigenerativo, straordinario”. Secondo Mario Zito, assessore alle Culture, “in questo momento la città sta cantando, sta rinascendo, è un crogiolo di iniziative e di spazi che riaprono. E sono tutte frequentatissime”.
Una sorpresa dell’ultimo minuto è stata annunciata da Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi. “Apriremo anche la chiesa della Madonna della Mazza che ospiterà le opere di un artista contemporaneo: è chiusa da anni e non la conoscono i palermitani. Avviamo così una riflessione sull’attualità dell’intervento artistico sul patrimonio storico della città”.
Terza tranche, quindi, per Le Vie dei Tesori, che quest’anno ha lanciato un nuovo festival dedicato ai borghi siciliani: con 21mila presenze a fine estate, a cui segue la prima parte del festival appena conclusa, con un successo di 31mila visitatori nelle prime 12 città. “Ci siamo lasciati l’anno scorso con un’edizione ‘eroica’, oggi torniamo per ribadire ai cittadini che questi luoghi sono un collante sociale“, dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – “un lievito, una chiave di sviluppo della comunità. E penso ai 250 ragazzi che, grazie all’Ufficio Scolastico Regionale e all’Università, faranno un’esperienza con noi accogliendo i visitatori. Penso ai nostri collaboratori, penso ai volontari: tutti giovani che imparano ad amare la loro città, capiscono che ci sono grandi potenzialità e spesso decidono di non lasciarla, di restare e di progettare qui il proprio futuro”.

Il festival della “resistenza”
Cinque weekend, sempre sabato e domenica, per un nuovo festival di “resistenza”, il secondo post Covid. Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti: ed è cresciuto ogni anno. Riconquiste per i cittadini e occasioni imperdibili per i turisti.
Con Unicredit come main sponsor per il secondo anno, il general manager Sicilia, Salvatore Malandrino ha sottolineato come “Unicredit abbia una lunga tradizione di sostegno alla Cultura come fattore essenziale per la crescita del territorio: Le Vie dei Tesori ha sviluppato un format, ora regionale, che rientra perfettamente nei nostri obiettivi”.
Il festival ha saputo creare sinergie e dialogo, e attivato un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre 200 partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Un partenariato tecnico con Tecnica Sport che allargherà la rete di vendita (i coupon saranno disponibili anche nella sede di via Aquileia 38) e proporrà una linea di merchandising. Senza contare le aziende enogastronomiche che partecipano al progetto satellite, “Terre dei Tesori”, e apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con il dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana.
Il programma del Festival a Palermo
Sono tantissime le novità che segnano la temperatura di un festival che celebra la vita che lentamente e con prudenza rinasce. Un programma cucito in piena sicurezza raccomandando ovunque la prenotazione, sia per i luoghi che per le esperienze, gli spettacoli e le passeggiate. Senza rinunciare al marchio distintivo del festival, ovvero lo storytelling: le visite si faranno con la guida in presenza, se la logistica dei luoghi lo consente, oppure con audioguide d’autore registrate dalla viva voce dei giovani esperti del patrimonio dell’associazione Amici delle Vie dei Tesori o da “special guest” che hanno donato la loro voce e la loro competenza.
Podcast d’autore
Se si vuole ancora approfondire, il festival ha preparato una sorpresa bellissima: con undici “amici” del festival, tra studiosi, accademici e scrittori, che hanno firmato altrettanti podcast d’autore ed una visita virtuale per innamorarsi del bello. Che ritorna anche nell’immagine del Festival, curata da Alessandro Fiore: un’immersione colorata, pop, piena di vita, di bisogno di ritornare alla vita, nel segno della “Bellezza in mostra”.
Le novità del festival
Sono 87 i luoghi da visitare: alcuni noti e altri inediti. A partire dalla Chiesa della Madonna della Mazza. Santa Maria del Soccorso, o della Madonna della Mazza, il cui nome deriva dalla tradizione iconografica che vuole la Vergine del Soccorso nell’atto di brandire una piccola clava è chiusa da tantissimo tempo, “sfiorata” soltanto durante la biennale Manifesta: sarà una sorpresa soprattutto per i palermitani.
Si potrà passeggiare tra stucchi e maioliche a Palazzo Burgio di Villafiorita o ammirare la delicata leggiadria del Circolo Unificato (noto a tutti come Circolo Ufficiali), affacciarsi da balconi di Palazzo Valguarnera o comprendere come un’antica residenza possa divenire un tesoro contemporaneo come Palazzo Oneto di Sperlinga.
Si scoprirà il giardino romantico del duca Domenico Lo Faso di Pietrasanta e a Palazzo Sclafani si correrà a vedere dove è nato il Trionfo della Morte. Alla Chiesa Anglicana si cercheranno le tracce dei Whitaker e degli Ingham, il Museo Pitrè mostrerà utensili e costumi della tradizione contadina di ieri, lo Steri si aprirà come un unico complesso monumentale dove seguire percorsi diversi, lasciarsi affascinare dalla sala dei Baroni, o scendere nelle carceri, e qui prenderà vita una delle teatralizzazioni più attese, sulle orme di Dulciora, la donna che sfidò (irridendolo) il Sant’Uffizio.
Si potrà entrare nelle stanze segrete della Casa Massonica, tra i letti della Real Casa dei Matti, scoprire che sui manichini si impara l’anatomia e che a Palermo esiste una copia in scala della Mole Antonelliana. Ancora che la città possiede cave sotterranee e che le antiche Fornaci sono di nuovo visitabili.
Aprono le porte i musei, e solo per Le Vie dei Tesori l’Abatellis cuce un unico percorso che include l’Oratorio dei Bianchi e Palazzo Mirto per un’unica Wunderkammer delle meraviglie: “naturalia, mirabilia e artificialia”, suppellettili provenienti dalla Natura (come corallo, avorio ed essenze pregiate), che destano meraviglia (come le conchiglie decorate da miniature e motivi in argento) o rielaborazioni artistiche da parte dell’uomo (manufatti in vetro e ottone).
Le esperienze
Sono 26 le esperienze di quest’anno. Si potrà andare in barca tra grotte e ninfei sconosciuti, o cercare i contorni della famosa “Sicilia” nell’isola che un tempo era al centro del lago di Maredolce. Ci sono voli in Piper e le visite all’aeroporto che gli altri anni sono stati sempre sold out, che ritornano così come le lezioni di golf a Villa Airoldi, le visite in notturna all’Orto Botanico e quelle ai vivai Gitto.
Si potrà passeggiare nel parco di Villa Tasca e partecipare a una lezione di yoga tra gli alberi secolari, visitare un sito dimenticato come l’ex Manifattura tabacchi, con la mostra di Ascosi Lasciti (che si occupa di luoghi abbandonati in tutta Italia).
Si potrà seguire il lavoro delle restauratrici a Palazzo Montalbo o gli affreschi ritrovati nell’ex convento di San Francesco di Paola, ammirare gli antichi paramenti liturgici a Casa Professa, salire dai frati di Santa Maria del Gesù o cercare i nomi celebri sulle tombe del cimitero monumentale.
Scoprire costumi d’epoca nelle collezioni private, collezioni di maioliche dal tratto squisito, seguire la cura meticolosa con cui un artigiano riproduce in scala perfetta i monumenti della città. Ascoltare il racconto della Grande Guerra e scoprire la cura minuziosa degli schizzi del Basile, raccogliere l’acqua del fiume Oreto e ascoltarne la “voce”, o ancora dividersi tra i laboratori creativi allo Stand Florio e quelli per bambini al Museo delle Marionette. All’Ecomuseo del Mare vi spiegheranno perché una cupola di argilla permette di recuperare la memoria della terra.
Esperienze fuori porta
Nove esperienze fuori porta, a partire dalla delicata Villa Filangeri a Santa Flavia e il borgo marinaro di Porticello da cui partiranno sia i giri in barca a vela che le immersioni. L’area archeologica di Solunto e i bagni arabi di Cefalà Diana. A Marineo vi racconteranno la storia del castello e a San Mauro Castelverde bisognerà armarsi di coraggio per il percorso mozzafiato della zipline, ma anche la discesa nelle gole è da non dimenticare.
Fantasmi e note
Una serie di teatralizzazioni punta su personaggi particolari, legati ai siti, protagonisti che affioreranno dalla memoria per raccontare le loro vicende, interpretati da Stefania Blandeburgo che già da due anni per il festival veste i nobili panni di Delia Whitaker (e li vestirà anche quest’anno, sempre a Villa Malfitano).
Ma sarà anche la moglie di Peppe Schiera, poeta combattente che mal sopportò il Fascismo: dagli scritti di Salvo Licata, affiora allo Spasimo, Margheritina che per paura, alla morte di Peppe sotto le bombe del ’43, ne bruciò gli scritti.
E interpreterà anche zia Mimmi, meglio nota come la marchesa Maria Concetta Giaconia, vedova del marchese Gaetano Pottino di Irosa, morta a 101 anni nel 2013 nella sua grande villa di via Notarbartolo, dove ora la pronipote, Geraldina Piazza, ne recupera la storia.
Infine sempre la Blandeburgo sarà Dulciora, la donna che sfidò il Sant’Uffizio, rivivrà invece tra le carceri dello Steri e nel testo di Laura Anello: un’inquisita di riguardo, che però usò la sua posizione per sbertucciare il bigottismo degli uomini di Torquemada.
Un tuffo nel Settecento avverrà invece a Palazzo Alliata dove, tra parrucche, scollature, nei e crinoline, si srotolerà una visita-happening in costume tra tanti personaggi dell’epoca che accoglieranno i visitatori, raccontando le mille storie del palazzo. In collaborazione con il festival Prima Onda, si potrà seguire l’Ulisse dantesco alla scoperta della città nuova, simbolica, inaspettata. A cura di Ugo Giacomazzi e Camillo Palmeri.
Infine al Museo Pasqualino, vi aspetteranno per un’immersione nel mondo dell’Opera, tra cristiani, saraceni, paladini e figure fantastiche.
I concerti
I concerti delle Vie dei Tesori saranno quattro, tutti imperdibili: a partire dalla Zisa Experience di Floriana Franchina che stavolta ha deciso di portare il suo piano nell’antico Parco reale del sollazzo normanno. A Villa del Pigno, sede dell’Istituto per ciechi, il pianista non vedente Leandro Martorana suonerà sue composizioni e pezzi classici, introducendo una visita straordinaria e in un luogo del tutto inatteso.
E sarà l’elegantissima e liberty Villa Virginia, tra i paesaggi esotici e delicati della grande pittrice giapponese Otama Kiyohara, ad ospitare “Suoni di famiglia”, brevi concerti da camera degli Amici della Musica: dal pianoforte solista al duo sassofono e pianoforte, dal flauto al duo violoncello e pianoforte e infine un soprano con un repertorio vocale da camera.
Musica al Museo Salinas
Infine i reperti del Museo Salinas si lasceranno (virtualmente) invadere dai tre sassofoni L. Switters Sax Brotherhood (Gianni Gebbia, Davide Barbarino e Pierfrancesco Mucari, nascosti dietro nomi surreali): uno improvviserà davanti alla statua di Zeus, l’altro condurrà tra crateri dipinti, stele, vasi, il terzo dialogherà in musica con la Pietra di Palermo. Poi tutti e tre faranno esplodere di note la Sala delle Metope.
E sempre il Museo Salinas (il 29 ottobre alle 18,30) ospiterà la presentazione di “La nuova museologia: le opportunità nell’incertezza”, volume del museologo, storico dell’arte e direttore del Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art) Maurizio Vanni, scritto a quattro mani con Domenico Piraina, direttore del Polo Mostre e Musei scientifici e di Palazzo Reale a Milano, che insieme immaginano il futuro dei musei e della cultura, cercando di cogliere il lockdown come un’opportunità da cui ripartire per un domani 4.0. Ne discuteranno con Caterina Greco, direttore del Museo Salinas.
“Football no limits”, mostra fotografica
Del programma fa parte anche “Football No Limits”, il calcio raccontato dai migliori fotografi del mondo, esposizione prodotta dalla Fondazione Pietro Barbaro e allestita a Palazzo Trinacria, l’ex Hotel Trinacria in via Butera, il primo albergo di Palermo che ospitò anche Garibaldi, per mostrare quanto profonde siano le radici del calcio e quanto siano diffuse. A Palazzo Trinacria Tomasi di Lampedusa ha ambientato le ultime ore di vita del Gattopardo, con il principe di Salina seduto su un balcone a mirare il mare “immobile, compatto e oleoso”.
Le vie dei sapori
Esperienze particolari e storytelling per raccontare il gusto e la cultura: con le Cuoche combattenti si scoprirà che un barattolo può essere simbolo di rinascita mentre con Kirmal (sei paesi, sei lingue, sei cucine, una sola narrazione) che Palermo accogliente ha tante anime e di ognuna è pronta a raccontare.
A San Martino delle Scale si produce (e si degusta) ancora la birra dei monaci e in un Museo del caffè come quello creato da Morettino, la visita può esser gustosa, profumata, immersiva, e difficile da dimenticare.
Con Beer Bubbles, il festival internazionale delle birre artigianali che si terrà dal 22 al 24 ottobre a Villa Filippina sono in programma sei laboratori e degustazioni orizzontali delle farmhouse beer, abbinamenti con formaggi o “scontri e abbracci con il vino, si potrà scoprire la differenza tra Sessione Sour e tanto altro ancora, con la guida di esperti come Kuaska, Andrea Camaschella e Simone Cantoni.
Le passeggiate
Condotte da botanici, guide naturalistiche, giornalisti, storici, appassionati, sono una delle anime più seguite de Le Vie dei Tesori. Sono 100 le passeggiate, alcune replicate più volte, tante vengono proprio richieste ogni anno dagli appassionati: dai Quattro Mandamenti alle periferie, dentro e fuori le “mura”, di giorno e di notte, all’alba e al tramonto, dalla Palermo araba ai giri in bicicletta, sulle tracce dei Florio e sulle orme dei gattopardi, cercando Goethe o raggiungendo un borgo fantasma, scoprendo una neviera o cercando un fiume sotterraneo.
Tante passeggiate green, soprattutto fuori porta, in montagna e in collina, tra ruscelli e cascate, sentieri e mulattiere, per scoprire che i dintorni della città (anche in prossimità) sono straordinari.
Cefalù al debutto
Soltanto quattro luoghi ma densi di storia e di storie. Cefalù debutta nelle Vie dei Tesori arrampicandosi sulla sua Rocca per ritrovare la greca Kephalodion e la latina Cephaloedium. Il festival passerà da chiese e lavatoi, collezioni e palazzi nobiliari, ma anche personaggi affascinanti come il barone Mandralisca.
Quattro luoghi apriranno le porte: la chiesa della Santissima Trinità, alle pendici delle Rocca, con uno stranissimo pavimento in lumachella e l’altare donato da Renzo Piano.
C’è il Parco archeologico – naturalistico della Rocca, primo tassello di un nuovo circuito culturale della cittadina normanna, immerso in una rigogliosa vegetazione e il sito archeologico che ospita i resti di una strada di epoca ellenistico-romana (datata, nella fase più recente, intorno al I secolo dopo Cristo).
Una passeggiata condurrà dall’antica Giudecca al quartiere normanno. Previste due esperienze: all’Officina artistica Roncisvalle, per un’immersione nel mondo dei pupi e a Serra Guarneri, piccolo borgo di pietra totalmente immerso in un bosco mediterraneo, vicino Sant’Ambrogio.
Podcast d’autore
“Ascolta un tesoro” è il mantra: soprattutto se ci si affida a 11 accademici, storici dell’arte, direttori di musei, studiosi, scrittori che hanno accettato di raccontare il loro tesoro per podcast esclusivi che è una gioia ascoltare. Lo hanno fatto senza alcun compenso, per incrementare la raccolta fondi del Festival. Ogni podcast, ascoltabile senza limiti, si può acquistare a questa pagina.
Così Michele Anselmi, direttore del progetto Sicilia letteraria di Pluralia, ha raccontato Tomasi di Lampedusa e i luoghi del Gattopardo, Giuseppe Barbera, uno dei massimi esperti di paesaggio mediterraneo, ha scelto il Ficus di piazza Marina, il più grande albero d’Europa, ma ha deciso anche di condurre alla scoperta della Favara Maredolce, il castello di Ruggero II.
L’ex assessore al Centro storico Agata Bazzi ha letto in controluce la “sua” Villa Ahrens cui ha dedicato un libro, oggi sede della Dia, e l’ex sovrintendente ai Beni culturali, Lina Bellanca, si è dedicata alla Cattedrale.
Eliana Calandra è stata tra i protagonisti della riapertura del Museo Pitrè: non poteva scegliere di raccontare altro, e così anche Caterina Greco che accompagna in una visita esclusiva al Museo Salinas, il tesoro archeologico che dirige.
Paolo Inglese racconta la storia bicentenaria dell’Orto Botanico e Salvatore Savoia si divide equamente tra la famosa “impostura” dell’abate Vella, raccontata da Sciascia, e la genialità preziosa di Fulco di Verdura, designer di gioielli amico di Coco Chanel e di Cole Porter.
Maria Antonietta Spadaro per 34 anni ha inseguito, poi ritrovato, ricomposto e salvato l’altare di Antonello Gagini che accoglieva lo Spasimo di Raffaello: ne narrerà storia e recupero.
Pietro Todaro ha sempre amato camminare “sotto” la città: chi meglio di lui può accompagnare nella Camera dello Scirocco di Villa Naselli? Lo stori