PALERMO. Adesso è il tempo delle consegne. Il preside Vito Lo Scrudato in questa estate ha preparato documenti e istruzioni per consegnarli a Claudia Contino, la dirigente che da settembre sarà alla guida del liceo classico Umberto I di Palermo. Documenti e istruzioni che raccolgono un lavoro lungo tredici anni. Anni di iniziative e di progetti, dedicati alla definizione di un’offerta formativa sempre capace di rispondere alle esigenze contemporanee, senza rinunciare alle peculiarità che tracciano il profilo di un liceo Classico.
Oltre la ripresa e il rilancio del siciliano e della cultura isolana nelle scuole della Regione, nel liceo palermitano “per simmetria e senza contraddizione – dice il preside – si è sempre lungamente lavorato alla creazione di una dimensione multiculturale e multilinguistica con la fondazione di una Sezione Internazionale Tedesca e di due tipologie di percorsi di specializzazione linguistica e culturale anglofona all’interno della nota e rodata cornice dell’Istituto Cambridge”.
Le esigenze, quelle scientifiche, e i percorsi che ne vengono, hanno arricchito ulteriormente l’offerta formativa. “Il percorso di orientamento biologico e medico, il Corso Galeno, ha consolidato nel corso degli anni – continua il preside – la nostra convinzione che il Liceo Classico è il luogo adatto, ottimale persino, dove maturare premesse di studio e professionali importanti ad ambiti scientifici e tecnologici. Di ciò fanno ulteriore fede gli approfondimenti di alto profilo nell’ambito dell’informatica in tutte le sue applicazioni”.
Tredici anni in cui, però, è sempre stata tutelata e rilanciata la cultura classica. “In un tale contesto di dichiarata complessità formativa – ancora Lo Scrudato – si è innestata senza contraddizione la realizzazione di una serie di pubblicazioni che recuperano forme espressive legate direttamente alla cultura della nostra Regione: all’interno di questo variegato caleidoscopio editoriale figurano volumi di poesie, di verseggiatori che sono stati spinti dall’impulso atavico e antico di usare il siciliano quale veicolo comunicativo e strumento eletto per creare testi poetici. A questa produzione editoriale appartengono anche testi teatrali, sociologici, etnologici, archeologici, specifici lavori di ricerca e di saggistica, guide turistiche di importanti siti archeologici, memorie familiari, recupero di pagine gastronomiche di famiglia e di stirpe”.
Oltre le istruzioni e i documenti, Vito Lo Scrudato affiderà alla dirigente quello che di più prezioso vanta il liceo: i suoi studenti. “Con loro – dice Vito Lo Scrudato – ho condiviso buona parte della vita di questi ultimi miei anni di vita professionale. Sempre attento, durante gli ingressi mattutini, quando ho fatto finta di vigilare sull’osservanza degli orari, mentre in realtà ho aspettato quanti avessero qualche problema da esporre, da risolvere, una decisione da prendere, tra genitori, docenti, personale e allievi; attento durante quasi tutte le ricreazioni vissute insieme e nel corso delle tante manifestazioni di cultura realizzate dalle loro performance”.
Affiderà i suoi studenti, i loro talenti e le loro passioni, anticipo del futuro del mondo. “Per le ragazze e per i ragazzi, volendo pensare al loro futuro, mi viene la tentazione di ricorrere ad una metafora: il cammino lungo la Magna Via Francigena realizzato con un manipolo di allievi forti del loro coraggio che col loro Preside hanno camminato da Palermo ad Agrigento senza mai arrendersi, anche quando si sono presentate difficoltà che sono sembrate irrisolvibili”.
E allora restano al preside, secondo questa metafora, soltanto le parole per dire a ciascuno di loro tutto il bene e il buono, per augurarglielo. E così, mentre consegna documenti e istruzioni, Vito Lo Scrudato, prima di chiudere il portone del ‘suo’ Liceo, scrive così: “Quando vi si presenterà uno scenario nuovo e frastornante, non perdete mai di vista che avete una meta da raggiungere, pur dovendo accettare delle varianti di percorso, e che avete l’assoluta intenzione di rialzarvi quando doveste cadere, come foste eroi omerici, novelli abilissimi Achille, Ulisse itineranti del terzo millennio! Vi sia lieve, addirittura lieto, il cammino nel futuro!”.