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giovedì, 20 Marzo 2025
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Salvatore Aversa: è palermitano il campione italiano paralimpico nella distanza dei 400 metri

Il ragazzo, allenato dai tecnici Salvatore Azzaretto, Giorgio Giacalone e Francesco La Versa, ha trionfato a Torino: "Non solo attività fisica, ma accrescimento della consapevolezza del proprio sé"

Ornella Tuzzolino
Ornella Tuzzolino
Entusiasta fimmina siciliana, ama viaggiare ma mai allontanarsi a tempo indeterminato dalla sua Isola. Parla quattro lingue oltre l’italiano e, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, ha vissuto all’estero per alcuni anni. Esperta nella materia del turismo di lusso, ambasciatrice della sua terra e con un’eccellente conoscenza di storie, di persone, di luoghi siciliani: sogna un po’ più di Sicilia nel mondo.
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PALERMO. Salvatore, mentre intervisto uno dei suoi allenatori, sta tornando a Palermo con le sue belle gambe robuste, il suo premio da primo in classifica, la sua valigia, da solo. Il viaggio di ritorno, da Torino a Palermo, di certo non sarà così lungo e faticoso come quella strada che lo ha portato fino ad Ancona, città che ha ospitato i Campionati Italiani Assoluti indoor.

Era il 2017 quando Francesco La Versa, tecnico della nazionale italiana di atletica leggera paralimpica che ha rappresentato la città di Palermo a Tokyo 2020-21 e referente paraolimpico per la disciplina del lancio del disco della FISPS (Federazione italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), prospettava a mamma Marina e papà Giovanni che il loro ragazzone avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un campione.

Quel percorso personalizzato tra allenatore-educatore ed atleta ebbe inizio con impegno. Impegno nel migliorare i tempi, nell’affinare la tecnica, nel riconoscere gli esercizi più utili, nel lavorare sull’attenzione. Lo sport si dimostrò quindi la chiave di volta per lo sviluppo delle capacità fisiche, psichiche e cognitive nonché di competenze socio-relazionali.

“Oggi, Salvatore è il secondo palermitano a vincere un titolo nei 400 metri dopo il pluricampione paralimpico Raffaele Di Maggio – commenta La Versa –. Un’attività fisica sportiva non è solo l’allenamento di un corpo-in-movimento ma è l’apprendimento di nuove conoscenze e competenze motorie, l’accrescimento della consapevolezza del proprio sé e la formazione di un’identità personale – continua il tecnico -. La vittoria di queste ore è l’apice di una montagna che è stata scalata a blocchi, sento di menzionare due grandi tecnici Giorgio Giacalone e Salvatore Azzaretto che hanno messo l’atleta nelle migliori condizioni per poter svolgere un campionato italiano”. Conclude: “il mio augurio per Salvatore è di continuare questa splendida carriera agonistica”.

Un risultato non solo atletico ma di vita.

Chissà con quale sorriso accecato dalla gioia è stato accolto da mamma e papà in aeroporto. Chissà quale sarà la sua prossima vittoria. Quasi impossibile a pensarlo, realizzabile solo per chi ci crede con il cuore.

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