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sabato, 3 Giugno 2023
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Dal progetto Busy una rete di servizi socio-assistenziali per persone migranti

Offerti servizi in vari ambiti, soprattutto civile, legale, di ascolto psicologico e di aiuto all’autonomia lavorativa e abitativa: 750 accessi alle iniziative sviluppate

Yuri Testaverde
Yuri Testaverde
Ha studiato Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma. Impegnato nel mondo sociale, è stato membro attivo di diversi progetti in ambito socio-politico tra Roma e Palermo, dove ha curato le pubbliche relazioni per il network RenUrban. Dal 2018 collabora con il mensile Cntn e, da ottobre 2020, con "Il Mediterraneo 24"

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PALERMO. Lo spazio dell’ex Chiesa San Mattia ai Crociferi di Palermo ha ospitato un articolato evento in cui sono stati presentati i risultati finali del progetto Busy, a cui è seguito un momento di confronto tra numerosi operatori socio-sanitari del pubblico e del privato.
Il tema affrontato è stato quello di rafforzare le opportunità per la costruzione e la promozione di una rete di governance integrata per la presa in carico globale dei cittadini provenienti da Paesi terzi, con particolare riferimento ai Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale (RTPI).

Il Progetto Busy (Building capacity for SIcily), gestito col Fondo FAMI del Ministero dell’Interno e Cofinanziato dall’Unione Europea, si pone, tra gli obiettivi, quello di migliorare i livelli di programmazione e di gestione dei servizi pubblici ed amministrativi rivolti ai cittadini dei Paesi terzi.

Il progetto ha visto come Ente capofila l’ASP di Trapani ed il partenariato di diverse realtà istituzionali e del mondo sociale: i Comuni di Palermo, Marsala, Siracusa, Corleone, Pantelleria, Favignana, il CEFPAS (Centro di Formazione del Personale Assistenza Sanitaria) e l’ANCI Sicilia.

L’evento si è aperto con i saluti di Vincenzo Spera, Commissario straordinario ASP Trapani: “Questo evento formativo rappresenta un’occasione importante per scambiare buone pratiche ed esperienze sui percorsi avviati e condividere modelli come il progetto Busy, i nostri territori hanno sempre maggiore consapevolezza della presenza di cittadini stranieri e della necessità di costruire processi di condivisione ed integrazione”.

Antonella Tirrito, in qualità di assessore e in rappresentanza del Comune di Palermo che ha ospitato l’incontro, ha parlato di “apertura della città alla presa in carico dei soggetti migranti che hanno esigenze variegate, in vista dell’attuazione di una accoglienza integrale in cui, attraverso tutti gli strumenti più idonei, venga sempre posta al centro la Persona”.

Mario Alvano, segretario generale ANCI Sicilia, ha concluso il momento istituzionale dei saluti: “Partendo dai buoni propositi e dai buoni risultati del progetto Busy, bisogna attivarsi per fare sistema, affinché il settore pubblico superi i limiti che ancora lo caratterizzano in questo ambito, per mirare ad una gestione complessiva che permetta la reale integrazione di coloro che spesso vivono il territorio già da diverso tempo”.

Introducendo i lavori relativi al final meeting, Antonino Sparaco, direttore del Centro di Salute Globale ASP Trapani e project manager del progetto, ha affermato che “Busy non è il punto né di arrivo né di partenza di questo processo di accoglienza e di inclusione, ma nella prospettiva di una governance integrata rivolta ai soggetti migranti, vuole essere un punto d’incontro per le esigenze concrete del territorio. Per l’Asp di Trapani, che è sempre stata in prima linea muovendosi con attenzione e lungimiranza in questo ambito, è un percorso cominciato tanto tempo fa, che oggi raggiunge un punto di maturazione ma che non esaurisce il nostro impegno, semmai lo rilancia” – ha poi concluso.

Gli fa eco Maria Grazia Furnari, direttore sanitario ASP Trapani, che parla di tre passaggi fondamentali di cui si sta occupando da tempo la loro struttura sanitaria nella presa in carico del migrante: accoglienza, formazione, integrazione, e che, prendendo spunto dai terribili fatti di cronaca avvenuti proprio nei giorni scorsi, parla di “accoglienza a partire dal mare, e non solo a terra. Dobbiamo imparare a conoscere le identità e i valori portati da questi popoli, che possono anche non coincidere esattamente coi nostri, ma che vanno certamente rispettati in un processo di scoperta e di riconoscimento reciproco”.

Con Sergio Celano, coordinatore del progetto Busy, si è entrati nel vivo dell’esposizione delle linee strategiche, come ad esempio quella di migliorare i livelli di programmazione, gestione ed erogazione di servizi pubblici e amministrativi, integrando le competenze della P.A. sul tema migranti attraverso la creazione di più linee di azioni che prevedessero la suddivisione in 6 macro aree di riferimento (rete di Governance, Formazione, Sportelli multifunzionali, SilverCall, MiOriento, Guide animate multilingua).

Le tematiche affrontate all’interno della rete di Governance sono state, ad esempio, le politiche di inclusione, i servizi domiciliari, il rafforzamento dei servizi sociali e il supporto per l’accesso ai fondi PNRR e strategie sulle linee di intervento, mentre per quanto riguarda gli Sportelli multifunzionali, in ogni comune partecipante è stato attivato uno sportello gestito da 3 professionisti (assistenti sociali, psicologi, pedagogisti, legali) che, in collaborazione con gli operatori della P.A., hanno supportato i cittadini tutor di minori o mentors di maggiorenni nell’espletamento di tutte le esigenze legate alla loro attività.

In particolare, sono stati offerti servizi in vari ambiti, soprattutto civile, legale, di ascolto psicologico e di aiuto all’autonomia lavorativa e abitativa. “I numeri vanno sempre inquadrati e contestualizzati in un orizzonte più ampio, ma volendo provare a fare una sintesi, gli accessi registrati sono stati ben 750, di cui il 66% uomini e il 34% donne, con età media di 39 anni, di cui la maggior parte italiani, ma non solo. Per rendere più efficienti le attività di gestione e accoglienza della popolazione migrante e creare sinergie tra gli enti istituzionali e il terzo settore, Busy ha messo a disposizione degli operatori anche un set di strumenti innovativi”, ha affermato Sergio Celano.

SilverCall è la piattaforma informatica che consente agli operatori, in caso di utenza straniera, di prenotare l’intervento di una chiamata di un mediatore linguistico culturale a distanza, accedendo ad una long list nazionale.

MiOriento individua una mappa online capillare dei servizi offerti dal territorio siciliano ai migranti, tutor e tutti coloro che lavorano in questo ambito sociale.
Ultima attività di progetto per ordine, ma non per importanza, è stata poi la realizzazione di Guide animate multilingua che mostrano in modo chiaro e fruibile anche a chi non è in Italia da molto tempo i servizi che il nostro sistema sociosanitario e burocratico in generale offre loro. Guide che continueranno a essere diffuse nei social network in modo virale anche oltre la scadenza del progetto.

Giovanna Alagna, psicologa Sportello Busy del Comune di Marsala, ha voluto dare la propria testimonianza del lavoro svolto sul territorio, specificando che “questi servizi di supporto, soprattutto la predisposizione burocratica di istanze, ma non solo, hanno contribuito a ridare dignità alle persone stesse, che i primi tempi si stupivano quasi del fatto che ci fossero dei servizi dedicati esplicitamente a loro. E’stato un onore aver potuto svolgere questo importante servizio e ognuno porta a casa questa esperienza che arricchisce in primis noi stessi” – ha poi concluso.

Maria Chiara Monti, psicologa Sportello Busy Palermo e presidente Centro PENC, nel suo intervento ha voluto approfondire la tematica dell’etnopsicologia nel supporto ai percorsi di psicoterapia di persone provenienti da altre etnie, che vengono seguiti adottando la lingua di provenienza e integrandone gli aspetti antropologici e di analisi geopolitica.

“Ci sono realtà antropologicamente diverse a seconda delle culture di provenienza, non sempre esistono dei codici universalmente validi e riconosciuti, anzi gli stessi ruoli sociali che noi attribuiamo ad esempio a bambini ed adolescenti, in certe culture posso assumere altre valenze e significati, e anche i passaggi da un’età ad un’altra avvengono in maniera differente rispetto alle nostre categorizzazioni. Dunque al Centro Penc – conclude Maria Chiara Monti – proviamo a focalizzare l’attenzione più sulla Persona che su aspetti burocratici, su documenti formali e redditi dichiarati, in modo da poterci concentrare sulla qualità e garantire gratuitamente i nostri percorsi e servizi”.

Lo spazio dedicato al final meeting si è poi concluso con l’intervento di Ilenia Parenti, responsabile CEFPAS del progetto Busy: “Nonostante le difficoltà riscontrate in tutto il periodo della pandemia, che hanno reso più difficile da espletare l’aspetto formativo, con il progetto BUSY si prova a dare una personalizzazione dell’assistenza che possa andare al di là della tradizionale omologazione del bisogno assistenziale”. Ha infine ricordato che “una formazione efficiente può giocare un ruolo centrale nella costruzione di un sistema di reti tra strutture in cui gli operatori si riconoscano in valori formativi comuni, che possono poi agire in maniera più efficace”.

L’evento formativo è poi proseguito con un confronto tra rappresentanti delle istituzioni per promuovere la costruzione di una governance integrata dei servizi socio-sanitari nel territorio della città di Palermo, e la sessione Migrazione Salute e Diritti ha visto l’intervento di Gaetano Pasqualino, avvocato esperto in materia civile e immigrazione, e la Relazione sulla Tutela della salute a cura di Tullio Prestileo, dirigente medico UOSD Patologie Infettive nelle Popolazioni vulnerabili, ARNAS ospedale Civico di Palermo.

Prestileo stesso, assieme ad Angela Errore, responsabile SAI Comune di Palermo, ha condotto la tavola rotonda conclusiva sul tema: “Costituzione italiana Art.32”, a cui hanno partecipato Ornella Dino, dirigente medico ASP Palermo, Giuseppe De Mola, Medici Senza Frontiere Palermo, Anna Ponente, direttore Centro diaconale valdese La Noce e Maria Chiara Monti, presidente Centro PENC Palermo. L’obiettivo generale di questa lunga e partecipata giornata è stato quello di provare a tracciare una strada che, attraverso la condivisione delle conoscenze, delle competenze e degli strumenti prodotti, miri a valorizzare le buone pratiche e la ricerca di modelli socio-assistenziali sostenibili ed efficaci per favorire una presa in carico globale del migrante nell’ottica di una migliore offerta e integrazione dei servizi alla Persona.

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