PALERMO – Un percorso di piena valorizzazione delle capacità che ha come obiettivo quello di potere raggiungere una volta maggiorenne una piena autonomia di vita. Ѐ quello che garantisce ai minori stranieri non accompagnati-Msna il SAI (Sistema Accoglienza Integrazione).
A raccontare i diversi aspetti del percorso è Angela Errore, coordinatrice delle politiche migratorie e responsabile della U.O. Casa dei Diritti e dei progetti Sai per l’accoglienza di persone migranti (minori e adulti) del Comune di Palermo.
Come è organizzato il sistema SAI per i minori stranieri non accompagnati?
È un sistema, coordinato a livello nazionale dal Viminale in collaborazione con l’Associazione nazionale comuni italiani-Anci, di interventi che hanno un obiettivo comune: l’accoglienza di secondo livello di ragazzi e ragazze di minore età che arrivano in Italia non accompagnati da un parente o un adulto. I minori o neomaggiorenni sono accolti nelle 24 sedi del SaiPalermo: per la precisione, 20 sedi sono a Palermo e 4 sedi sono a Termini Imerese, per un totale complessivo di 200 posti. In particolare, abbiamo 26 ragazze e 174 ragazzi. Il SAI è un sistema di accoglienza in cui il Comune è l’Ente titolare del progetto che lo gestisce con il supporto di Enti del Terzo settore.
Ci sono anche mamme con bambini? Ѐ noto che il Sai Palermo sia un “modello”, su questo…
Abbiamo anche giovanissime ragazze in gravidanza o già con minori. Dedicarci ai delicati percorsi educativi di mamme con bambini è una sfida che abbiamo voluto raccogliere e che, grazie ad un lavoro capillare di rete, portiamo avanti con buoni risultati. Le sedi del Sai Palermo dedicate sono due: una, che si chiama “Nuova Generazione”, è gestita dalla coop. Libera…Mente; l’altra è il gruppo appartamento denominato “Il Sogno di Aylan” ed è gestito dal Consorzio Sale della Terra.
Le ragazze, per lo più, sono originarie dell’Africa subsahariana e nel Sai seguono un percorso di accompagnamento finalizzato a sostenere e colmare tutti i loro punti di fragilità. Si inizia con la loro alfabetizzazione e con l’iscrizione in asilo dei bambini. Spesso sono ragazze che non hanno avuto la possibilità di vivere la propria adolescenza e quindi cerchiamo anche di favorire percorsi ludico-ricreativi per rafforzare innanzitutto la loro serenità. Quando la mamma diventa maggiorenne, fino al compimento dei 21 anni può continuare ad essere accolta con il suo bambino.
L’accoglienza dei minori stranieri come è suddivisa?
Il SAI può accogliere i minori di età compresa tra 14 e 18 anni. I minori molto piccoli (0-6 e 6-13) vengono accolti invece nelle comunità alloggio. Stiamo lavorando per tutelare i bambini migranti dai 6 ai 13 anni di età garantendo loro l’acquisizione del diritto di accesso ai diversi servizi di cui hanno bisogno.
Come avviene il finanziamento del Sai?
Le risorse finanziarie arrivano direttamente all’Ente locale titolare del progetto Sai dal Ministero dell’Interno grazie anche al Fondo nazionale asilo e immigrazione. Il Comune, attraverso bandi pubblici, affida la gestione dei servizi ad Enti del Terzo settore e, dopo periodica rendicontazione soggetta a controlli e verifiche, garantisce agli Enti gestori il pagamento delle spettanze. La serenità economica è parte del processo relazionale tra Comune e Terzo settore che, seguendo i princìpi di sussidiarietà orizzontale, lavorano insieme per rendere armoniche e proficue tutte le azioni finalizzate sempre al benessere della persona accolta.
Quali sono le fasi che caratterizzano il percorso di accoglienza?
I minori arrivano nel Sai Palermo con lettera di inserimento del “Servizio centrale”, l’organismo di Anci nazionale che affianca il Ministero dell’Interno. I giovani, nella prima fase di accoglienza e orientamento, vengono ascoltati e osservati da assistenti sociali, psicologi ed educatori per preparare il piano educativo personalizzato. Dopo un mese, si firma insieme a loro il “patto di accoglienza” che impegna Comune, équipe della sede e persona migrante ad un lavoro coordinato e sinergico perché si raggiunga l’obiettivo del progetto personalizzato costruito su e per la persona accolta e che tiene conto delle sue capacità e competenze ed anche del suo “sogno migratorio”. Casa dei Diritti è sempre a loro disposizione per rispondere, in qualunque momento, ad eventuali bisogni successivi o specifici che possano sopraggiungere.
Non appena raggiungono l’età di 19 anni che succede?
Una volta usciti dal progetto, possono scegliere diverse forme di accompagnamento all’autonomia. Innanzitutto, abbiamo due strutture ponte e cioè appartamenti di sgancio che hanno una funzione intermedia di accompagnamento ad una vita in completa autonomia. Possiamo anche garantire un aiuto per l’affitto. Tenga conto che, in ogni caso, fin da quando sono accolti nel Sai Palermo i ragazzi e le ragazze seguono, oltre ai corsi di lingua italiana, anche specifici corsi di formazione e tirocini lavorativi.
Quanti sono i giovani che hanno raggiunto una loro piena autonomia di vita?
Grazie all’impegno del gruppo di lavoro del Sai Palermo, di cui fanno parte pure i referenti delle diverse sedi, possiamo dire che, dal 2023, un 40% di loro è oggi autonomo. Il “dopo SAI” si costruisce “dentro il SAI” già quando si stila il loro progetto educativo. Abbiamo un gruppo che si occupa solo di inserimento socio-lavorativo. Ci sono giovani che vogliono fare il medico, l’infermiere, il mediatore o il giocatore professionista di calcio e basket. L’inserimento del giovane avviene con il supporto di tutta l’équipe e, in particolare, dell’operatore dell’integrazione che, in ogni équipe, è la figura che ha il compito di legare le loro aspettative con le concrete opportunità che ci sono nel territorio.
Quanti sono quelli che stanno facendo un percorso socio-lavorativo?
Naturalmente si tratta di tutti tirocini regolari assegnati attraverso l’agenzia per il lavoro, anche se lavoriamo costantemente ad una sensibilizzazione dei datori di lavoro informandoli sulle agevolazioni economiche di cui possono beneficiare attivando i tirocini. Attualmente, il trend è in crescita soprattutto nel settore della ristorazione. Nel 2024 abbiamo avuto 24 tirocini lavorativi.
Qual è la situazione attuale dei tutori volontari?
In passato abbiamo avuto un momento storico significativo dei tutori che sono stati un tassello fondamentale per la crescita dei ragazzi. Da quando è stata fatta la scelta di allargare la platea dei tutori, coinvolgendo gli avvocati, la situazione è cambiata. Abbiamo creato uno sportello legale per i tutori che è inserito in diversi progetti. Ad aprile partirà di nuovo il corso per i tutori volontari in collaborazione con il garante regionale dell’Infanzia e dell’adolescenza.