25.3 C
Palermo
sabato, 21 Giugno 2025
HomeCronacaPeriferieAl via i laboratori nel Centro per l’autismo allo Zen: terapia e inclusione lavorativa

Al via i laboratori nel Centro per l’autismo allo Zen: terapia e inclusione lavorativa

All'Open day presenti associazioni e famiglie, come ParlAutismo. La struttura - chiusa da 14 anni - inizia a vivere grazie ad un accreditamento di Aress Fabiola con il Comune di Palermo

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università degli Studi di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione Musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, scuola, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" di cui è anche socia dell'impresa sociale-editrice del giornale; e ha realizzato dei reportage-inchiesta su "OrizzonteScuola" circa il fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival culturale a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone ha anche curato con diligenza l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale Santi Consolo; e per il Centro antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori onlus.
spot_img
spot_img

PALERMO. Inaugurato a marzo, oggi apre le porte avviando le attività il Centro Socio Educativo per l’Autismo di Aress Fabiola, in via San Nicola 18 a Palermo.

Una struttura nel quartiere Zen di Palermo, chiusa da 14 anni, di proprietà dell’Istituto dei Ciechi, che oggi inizia a vivere grazie ad un accreditamento con il Comune di Palermo, e a dei servizi socio-educativi per persone con autismo che saranno resi da professionisti specializzati in ABA (Applied Behavior Analysis), operanti sotto la supervisione di un analista del comportamento, e affiancati da esperti che cureranno i laboratori.

Centro per l’autismo allo Zen

Il Centro offrirà un’ampia gamma di attività: percorsi di musicoterapia, piscina, arteterapia, yoga e ippoterapia. Saranno disponibili laboratori artistici, musicali, teatrali, informatici e di cucina, oltre a percorsi dedicati all’autonomia e al tempo libero.

Oltre alle attività educative e terapeutiche, il CSE-A metterà a disposizione un servizio mensa e il trasporto, facilitando l’accesso ai propri utenti e garantendo un sostegno concreto alle famiglie.

Open day del Centro per l’autismo allo Zen (Credits VediPalermo)

Il centro di Via San Nicola è dunque un nuovo punto di riferimento per minori e adulti con sindrome dello spettro autistico, ma anche per le famiglie e la comunità palermitana.

All’Open day delle attività era presente Francesco Oliveri, direttore del personale di Aress Fabiola, che insieme ai suoi colleghi e alle associazioni del terzo settore che realizzeranno delle attività all’interno della struttura, ha accolto bambini e ragazzi, intrattenuti in attività laboratoriali grafico pittoriche, e di animazione e musica con i clown di “Pensiamo in Positivo Odv”, mentre i genitori hanno fatto un tour del centro, per conoscere le stanze dedicate alle attività e gli spazi comuni interni ed esterni.

Le mamme di ParlAutismo all’Open day del Centro per l’autismo allo Zen (Credits VediPalermo)

“Questa struttura, per le sue dimensioni, caratteristiche e attività che si possono svolgere vuole essere un qualcosa in più rispetto a quello che si è riuscito a fare sino ad oggi dice entusiasta Francesco Oliveri -, grazie alle figure professionali che saranno impiegate, agli ambienti di questa struttura, noi immaginiamo che possa essere un punto di riferimento forte per tutte le famiglie di Palermo e soprattutto per le associazioni, per tutte quelle strutture che a qualsiasi titolo vogliono collaborare con noi. Siamo aperti a tutte le collaborazioni per raggiungere obiettivi importanti per i nostri ragazzi.”

Open day del Centro per l’autismo allo Zen (Credits VediPalermo)

Qual è il valore aggiunto di questa nuova realtà

“Come Aress Fabiola nasciamo con un’esperienza trentennale, ci siamo sempre occupati di riabilitazione sanitaria continua Oliveri -, siamo una struttura convenzionata con l’azienda 6 per quanto riguarda la riabilitazione, oggi abbiamo due centri diurni convenzionati sempre con l’ASP; uno nei distretti di Corleone e Prizzi, l’altro nei distretti di Termini Imerese e Bagheria. C’è una grossa esperienza sanitaria con un gruppo di lavoro rodato negli anni, dove abbiamo neuropsichiatri, psichiatri, psicologi, educatori, fisioterapisti, logopedisti, psicomotricisti. Tutta questa esperienza la vogliamo trasferire in questa struttura a Palermo facendo si che i ragazzi possano avere un più ampio raggio di attività, per migliorare sia la loro qualità di vita, che la vita delle famiglie.

Open day del Centro per l’autismo allo Zen (Credits VediPalermo)

A proposito di inclusione lavorativa?

“È uno degli elementi più importanti risponde Oliveri -, per tutti i ragazzi che già hanno superato il diciottesimo anno d’età, che non hanno più nulla da fare, perché non vanno più a scuola o non hanno altre attività, che hanno una capacità di poter fare un’attività lavorativa che sia legata a un primo momento formativo. Per queste motivazioni abbiamo chiuso una serie di accordi con degli istituti che ci forniranno il personale, per dare una formazione ai nostri ragazzi che possano poi inserirsi nel mondo lavorativo. Il primo progetto che partirà sarà un’attività di aiuto cuoco. Poi metteremo a frutto le potenzialità dei ragazzi, i loro talenti e da questi immaginiamo di fare ulteriori corsi formativi. L’importanza dell’inserimento in un contesto lavorativo ha un aspetto riabilitativo straordinario.”

Francesco Oliveri all’Open day del Centro per l’autismo allo Zen (Credits VediPalermo)

“Abbiamo esperienze d’inclusione lavorativa, passate, che hanno funzionato e stanno funzionando continua Oliveri -. Nel settore della pasticceria, quindi in due pasticcerie sono stati inseriti dei nostri ragazzi con autismo. Abbiamo creato una falegnameria che stiamo immaginando di utilizzare per inserire dei ragazzi ad alta funzionalità. Stiamo cominciando a immaginare l’apertura di una pizzeria. Il fondatore di PizzAut si è reso disponibile a farci da apripista; abbiamo già individuato un posto vicino Bagheria. Sono dei progetti in cantiere, che richiedono tempo, ma su cui stiamo lavorando per renderli concreti.”

All’Open day era presente l’associazione ParlAutismo, fondata dall’ex assessore alle Politiche socio-sanitarie del Comune di Palermo, Rosi Pennino, che proprio nei mesi scorsi ha inaugurato e voluto l’apertura di questo spazio dedicato all’autismo.

Open day del Centro per l'autismo allo Zen (Credits VediPalermo)
Open day del Centro per l’autismo allo Zen (Credits VediPalermo)

“Questo Open day è un momento importante a cui ParlAutismo ha voluto partecipare in maniera massiva, perché sempre di più le famiglie devono essere controllori di qualità e di eccellenza dei servizi che prendono campo nei nostri territoridice Rosi Pennino -. È stata una grande giornata di festa che ha visto la nostra collaborazione, una giornata che abbiamo voluto strutturare anche come un momento di respiro: mentre i genitori visitavano il centro, i ragazzi, i bambini, i giovani adulti erano impegnati in attività e in laboratori. Un percorso che vedrà ParlAutismo presente in tutte le realtà che vorranno questo tipo di collaborazione, perché il patto fortissimo tra servizi e famiglie è un patto che rende vincente tutte le attività e che ne determina non solo la qualità, ma anche la possibilità di realizzare modelli a cui ambiamo, modelli che guardino anche all’inclusione lavorativa, modelli che parlino d’inclusione nei luoghi della vita reale.”

spot_img

Leggi anche

spot_img
spot_img

Ultime notizie

spot_img

Twitter

spot_img