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Con “Verso il centro” un romanzo in memoria di don Pino Puglisi e sui trent’anni di attività del Centro di accoglienza Padre Nostro

Ambientato negli anni '90, nella storia si parla di mafia, fede e passioni nel cuore di Brancaccio

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – “Verso il centro” di Alessandro Labonia è un romanzo, che, con uno stile moderno e diretto, cerca di fare conoscere, attraverso i suoi personaggi, l’opera di p. Pino Puglisi. Il volume, nella parte conclusiva, si completa con un’ampia disamina sui trent’anni di attività del Centro di Accoglienza Padre Nostro, arricchito con le fasi salienti della storia del Beato, le foto, le interviste e la storia della realtà sociale con i diversi  progetti e gli obiettivi che attualmente persegue.
La pubblicazione, inserita nell’ambito degli eventi dedicati al trentennale di padre Pino Puglisi, è stata presentata, nei giorni scorsi, con un incontro moderato dal giornalista Rai Ernesto Oliva, presso l’auditorium di Brancaccio Giuseppe di Matteo. All’evento era presente l’assessore Antonella Tirrito.

Il romanzo racconta del siciliano, Lino M, che incontra e diventa amico di  Stefano (voce narrante) dopo averlo incontrato sul treno che li conduce verso una caserma del Nord Italia; i due giovani, originari del profondo Sud stanno per affrontare l’anno di naia. Sono gli inizi degli anni Novanta quando in Sicilia operava padre Pino Puglisi. Nella storia si parla di mafia, fede e passioni nel cuore di Brancaccio: territorio ad alto tasso delinquenziale e mafioso in cui vivono pure, però, tante persone perbene, che desiderano condurre una vita normale.
“Nei trent’anni, grazie alle diverse attività portate avanti con coraggio – ha affermato Maurizio Artale, presidente del centro di Accoglienza Padre Nostro – il quartiere di Brancaccio è diventato il paradigma del cambiamento possibile nonostante le enormi difficoltà che si affrontano ogni giorno. Oggi dal recupero di un ex mulino è nato un centro per le donne vittime di violenza; abbiamo anche un centro polivalente e un centro per i giovani dove si lavorerà ad una web tv, Manca purtroppo ancora l’asilo nido per cui speriamo a dicembre si sblocchi la situazione. Le attese non finiscono mai se pensiamo a questo ‘auditorium Di Matteo, voluto da p. Pino Puglisi, che è fermo da ben tre anni. Nel 1993, era impensabile che arrivassero a Brancaccio i turisti: quest’anno abbiamo avuto circa 13mila visitatori della Casa museo del beato Puglisi e delle altre realtà connesse alla sua figura. Siamo soddisfatti di tutti i risultati che abbiamo raggiunto. Rimane il fatto che tutto ciò che facciamo, spesso, è frutto di una lotta e di un braccio di ferro continuo con le istituzioni”. 

“Il mio affetto nei confronti di p. Pino Puglisi – ha detto Alessandro Labonia, autore del libro – è cresciuto sempre di più anche grazie ad una relazione, di oltre 15 anni, con il Centro di Accoglienza Padre Nostro. Dopo un’accurata lettura di diversi libri dedicati a p. Puglisi e su proposta di Maurizio, si è consolidato sempre di più in me il desiderio di scrivere un romanzo che parlasse, in modo diverso, della storia del beato, inevitabilmente collegata all’operato del Centro Padre Nostro. Il romanzo, nel suo genere più popolare conduce i lettori proprio verso il centro dei concetti fondamentali della vita e delle opere di p. Puglisi”.

“Io non mi sento una politica – ha sottolineato l’assessore Antonella Tirrito – ma una persona che, dopo avere fatto un pezzo di strada per il territorio, ha capito che bisognava sporcarsi le mani con l’impegno concreto di dare un contributo diverso alla comunità cittadina. Ben vengano queste iniziative perchè credo che le parrocchie, le scuole e le associazioni del terzo settore oggi hanno la stessa importanza di altre istituzioni pubbliche”.

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