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sabato, 22 Marzo 2025
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Un murale sulla Natività allo Sperone: le parole di Daria sulla libertà delle donne

L'opera dell'artista argentino Bosoletti diventa occasione per riflettere sul tema dei diritti negati. Una studentessa dell'I.C.S. "Sperone-Pertini" scrive un testo che viene letto durante una "passeggiata letteraria" organizzata dall'associazione L'Arte di Crescere e dalla scrittrice Maria Oliveri

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione per le Culture e le Arti all'Università degli Studi di Palermo, con un master in Editoria e Produzione Musicale all'Università IULM di Milano. Si occupa di cultura, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetto stampa. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Il giorno di Natale è stato inaugurato un nuovo murale allo Sperone, la Natività di Bosoletti, simbolo di nascita e di rinascita, di negazione dei diritti. Un’opera di denuncia per esorcizzare il furto della Natività del Caravaggio avvenuta nell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969.

Un passaggio dalle tenebre alla luce con un’azione di arte pubblica e un’opera consegnata alla città in modo che sia fruibile da tutti. Un passaggio dalla negazione alla restituzione avvenuto simbolicamente il giorno di Natale.

Spiega così Monica Garraffa, dell’associazione L’Arte di Crescere, come premessa sulla passeggiata letteraria “La nascita nella Palermo antica”, che l’associazione ha organizzato con la scrittrice Maria Oliveri, come attività collaterale al murale allo Sperone realizzato dagli Amici dei Musei Siciliani, Sperone167 e l’Accademia di Belle Arti di Palermo all’interno del progetto “Next”: “Rubare, negare una Natività equivale simbolicamente a privarci del futuro, della speranza. Un fatto che tocca corde ancestrali in ogni uomo e in ogni donna”.

Una passeggiata letteraria tra chiese, palazzi e piazze di Palermo, da Porta Nuova ai Quattro Canti lungo un asse temporale che va dal 1100 ai giorni nostri per conoscere la natività di ieri e di oggi. Tra riflessioni e curiosità, scoprendo, ad esempio, storie come quella di Giovanna D’Inghilterra, dell’Embriologia sacra di Cangiamila, o di Costanza D’Altavilla e del suo parto di Federico II in pubblica piazza. O storie come quella della lunga vita di Marianna Ucria (Marianna Valguarnera), di Simonetta Agnello Hornby e Giuseppina Torregrossa.

Passeggiata letteraria con L’Arte di Crescere e Maria Oliveri

“Domande di ieri e di oggi sul valore di nascere maschi o femmine”, spiegano dall’Arte di Crescere, associazione che da oltre dieci anni promuove il tema dell’allattamento materno, i diritti delle donne e dei minori. “Nascere principesse o popolane, nascere in città o in periferia, come allo Sperone?”, ci si chiede. “Chi salviamo, la madre o il bambino? Il parto è ancora nelle mani degli uomini e le religioni limitano ancora le libertà femminili? È garantito alla donna il diritto di scegliere l’interruzione di gravidanza? E, nascere per riprodursi o per amore?”.

Domande sul tema delle libertà femminili a cui ha preso parte la comunità scolastica dell’I.C.S. Sperone-Pertini, scuola di frontiera che lotta per i diritti civili e di cittadinanza, i diritti delle donne e dei bambini. Come quello all’istruzione, all’autonomia e all’indipendenza economica. Il rapporto con le mamme e con le nonne dello Sperone è tra i legami più forti che la scuola ha stretto nei dieci anni in cui la preside Antonella Di Bartolo è dirigente nella scuola alla periferia di Palermo.

Passeggiata letteraria con L’Arte di Crescere e Maria Oliveri

“Molte donne del quartiere sono figlie di una cultura patriarcale che le ha private della possibilità d’istruzione. Molte di loro hanno conseguito la terza media insieme a noi, preparandosi con l’aiuto delle insegnanti della nostra scuola e sostenendo l’esame di licenza media proprio all’interno dell’Istituto. Qualche volta insieme ai loro figli, studiando accanto a loro”, spiega la preside Di Bartolo in una recente intervista su Orizzonte Scuola.

Sui diritti e sulle libertà una studentessa di terza media dell’I.C.S. Sperone-Pertini, Daria Inzerillo ha scritto un testo di suo pugno e lo ha letto pubblicamente portando il suo contributo alla passeggiata letteraria organizzata dall’Arte di Crescere: “La capacità di generare vita è davvero un dono speciale, ma capisco che non tutte le ragazze vogliano o si sentano pronte a diventare mamme. Purtroppo, l’argomento dell’aborto continua a essere avvolto da un velo di silenzio e, ancor oggi, si fatica a comprendere che la decisione di concepire un bambino o meno spetta alla donna, costituendo un atto di intima autonomia”.

Passeggiata letteraria con L’Arte di Crescere e Maria Oliveri

E continua così a proposito del concetto di autodeterminazione delle donne. “È deplorevole constatare che alcune donne siano ancora costrette a sottostare a decisioni altrui riguardo al proprio corpo. La libertà di scelta della donna rappresenta un profondo rispetto per la sua autodeterminazione e dovrebbe essere compresa da tutti. Immaginando la prospettiva di una donna che si ritrova incinta per circostanze impreviste o di una madre che non si sente pronta ad affrontare una nuova gravidanza o il parto, emerge la complessità di tali decisioni in una società che spesso non riconosce la validità di scelte personali.”

Un accento sull’importanza di un dialogo aperto e compassionevole. “Il desiderio di perseguire il meglio per sé stesse e per il futuro figlio dovrebbe essere alla base della riflessione sulla questione dell’aborto. È fondamentale dissociare l’aborto dall’idea distorta di colpa, riconoscendo che tale scelta è un atto di responsabilità e amore per una vita desiderata e pianificata. Invece di giudicare, la società dovrebbe promuovere un dialogo aperto e compassionevole, riconoscendo che abortire non è un atto di egoismo, bensì una decisione complessa, sofferta, ragionata. Spesso, la donna è ridotta al ruolo di creatrice di vita. La donna non è un distributore di vita e questo stereotipo rende difficile il dibattito sull’aborto. È essenziale riconoscere la donna nella sua completezza, comprendendo che la sua esistenza è fatta di molteplici sfaccettature al di là della maternità.”

Passeggiata letteraria con L’Arte di Crescere e Maria Oliveri

Dunque, l’opportunità di una scelta consapevole. “Un approccio più sensibile e rispettoso può contribuire a una comprensione più approfondita e ad una consapevolezza collettiva più matura. Inoltre, fare riferimento alla nascita è un invito a riflettere sul significato della vita, della decisione e della responsabilità, con un occhio attento alla complessità umana che va oltre i giudizi superficiali. La natività, in molte tradizioni, simboleggia la nascita di un essere umano destinato a portare cambiamento e speranze al mondo. Tuttavia, in questo contesto, il concetto di “scelta” gioca un ruolo cruciale.

Nel racconto della natività, Maria viene spesso celebrata per la sua accettazione del destino di diventare madre di Gesù. Tuttavia, il confronto con la realtà odierna ci offre l’opportunità di esplorare il concetto di “scelta consapevole”. Se Maria avesse avuto la possibilità di scegliere liberamente il suo percorso, la sua accettazione avrebbe assunto un significato ancora più profondo. Il tema dell’aborto e della natività, seppure contrastanti, possono trovare una connessione nella libertà di scelta e nella responsabilità individuale. La chiave è riconoscere e rispettare la complessità delle decisioni della persona, cercando un equilibrio tra autonomia e considerazioni sociali. I percorsi di ogni donna sono molteplici, lasciamola libera di intraprenderli, senza giudizi preconcetti.”

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