PALERMO. Nei suoi nove minuti ha acceso i riflettori sulle sfide che i giornalisti dovranno affrontare a motivo dell’avvento dell’Intelligenza artificiale. Da un’idea della professoressa di storia e filosofia Mariella Giuffrè, scritto e diretto da Lorenzo Scavone, con l’aiuto alla sceneggiatura e alla regia di Barbara Scorza. E ancora Matteo Bruno, Ludovica Arrigo, Enrico Amerli e, come comparse e aiuto regia, gli studenti della IG quadriennale.
Nasce così “La voce del futuro”, il corto che, realizzato dagli studenti delle IV E del Liceo Scientifico Sciascia-Fermi di Sant’Agata di Militello, ha vinto il concorso “Andare-Vedere-Raccontare. La sfida del giornalismo” riservato a studentesse e studenti degli Istituti superiori di secondo grado dell’edizione 2023-2024 del Premio Mario e Giuseppe Francese.
Ad assegnare il premio durante la cerimonia che si è tenuta il 6 febbraio al Teatro Santa Cecilia di Palermo, la Commissione giudicatrice presieduta da Gaetano Savatteri e composta da Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Silvia Francese, Roberto Gueli, Tiziana Martorana, Franco Nicastro, Nello Scavo e Lidia Tilotta. A complimentarsi per l’impegno il Direttore dell’Ufficio scolastico Regionale per la Sicilia, Giuseppe Pierro: “Le scuole di ogni ordine e grado – così ha detto – non solo dell’Isola sono impegnate da anni in progetti e iniziative non solo curriculari finalizzate a creare una cultura della legalità. Un principio che insieme alla libertà porta in sé un universo di valori, tra i quali il rispetto dell’altro, la non violenza, la tutela dell’ambiente”.
“Siamo molto contenti di aver partecipato al concorso – così Barbara Scorza sceneggiatrice e autrice dei dialoghi. Ci siamo innanzitutto divertiti nella realizzazione del nostro film. abbiamo realizzato il corto guardando al futuro. Abbiamo cercato di rappresentare, con un linguaggio semplice, entrambe le prospettive di un dibattito sempre più attuale, quello dell’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del giornalismo. Il nostro lavoro vuole spingere alla riflessione dello spettatore, e vuole lasciare il messaggio che ci saranno sempre giornalisti appassionati al loro lavoro e pronti a combattere per la verità.
A far eco, Lorenzo Scavone che si è occupato anche del montaggio: “Ci siamo divertiti. È stato avvincente e particolare aver partecipato al premio. In qualità di regista ho notato che c’è stata sin da subito una buona intesa tra chi girava e chi recitava. Il tema trattato, quello degli effetti dell’I.A. sul giornalismo, ci ha coinvolto molto e ci ha spinto alla riflessione”.
“L’idea – continua Enrico Armeli – è nata pensando ai pericoli che un Intelligenza Artificiale deregolamentata potrebbe portare nel mondo giornalistico” Un’idea che si è trasformata diventando esperienza. “Un’ esperienza davvero unica – così Matteo Bruno classe VD liceo delle scienze umane indirizzo socioeconomico – che porterò sempre nel cuore e ringrazio il mio amico Lorenzo Scavone (regista) per avermi coinvolto in questa meravigliosa avventura”.
“Sono soddisfatta – a conclusione Mariella Giuffrè docente di storia e filosofia – di questa esperienza per l’entusiasmo con cui i ragazzi della IVE scientifico hanno accolto la proposta di rispondere al bando del concorso premio francese mettendosi subito all’opera. In particolare i ragazzi coinvolti, nonostante gli impegni scolastici, sono riusciti a portare a termine il lavoro nel tempo prestabilito. Sono stati seri e maturi nell’affrontare una tematica così delicata come le nuove sfide dell’informazione alla luce delle nuove tecnologie. Tutti hanno mostrato grande senso del dovere e del rispetto delle regole. A loro va il merito di aver portato a termine un ottimo lavoro, che fa parte di un progetto Pcto sul giornalismo”.
Nove minuti, quelli del corto, nove minuti per iniziare a riflettere sui vantaggi e sugli svantaggi di uno strumento che segna questo nuovo tempo con la speranza che ad essere sacrificata non sia la narrazione degli avvenimenti, quelli di cui ogni cronista con professionalità e con analisi critica fa notizia, tenendone sempre in conto l’autenticità.