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Premio Francese, tra giornalismo d’inchiesta e giornalismo di comunità

Premiati i giornalisti Salvo Palazzolo, Luciana Esposito e Filippo Passantino. Vince il Contest il video contro il razzismo dell'Istituto Tecnico Vittorio Emanuele III

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO. Premiati i giornalisti per il coraggio, la determinazione e la passione nel raccontare i fatti di cronaca e le storie delle periferie. Sono questi gli aspetti centrali che hanno caratterizzato, questa mattina al Teatro Politeama, la XXVI edizione del premio giornalistico Mario e Giuseppe Francese. Oggi, 6 febbraio 2025, è stato anche il centenario della nascita di Mario Francese, il cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia assassinato dalla mafia il 26 gennaio del 1979. Alla cerimonia, presentata dalle giornaliste Lidia Tilotta e Tiziana Martorana, tra gli altri, erano presenti il sindaco Roberto Lagalla, diverse autorità militari, il procuratore capo Maurizio De Lucia, il presidente della commissione antimafia Antonello Cracolici, il direttore del Giornale di Sicilia Marco Romano, il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Roberto Gueli. Per l’occasione, è stato letto pure un messaggio dell’arcivescovo Corrado Lorefice.

Il premio giornalistico Mario Francese è stato assegnato a Salvo Palazzolo (inviato di Repubblica). A Luciana Esposito (fondatrice e direttrice di Napolitan.it) e Filippo Passantino (redattore del Sir e direttore de Il Mediterraneo 24), invece, il premio in memoria di Giuseppe Francese. Un premio speciale è stato assegnato ad Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, registi e sceneggiatori del film Iddu. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato una medaglia all’Ordine dei giornalisti della Sicilia che sarà consegnata alla famiglia Francese.

“Oggi, è una giornata in cui facciamo memoria ma, nello stesso tempo, vogliamo aprire uno spazio di riflessione sulla professione giornalistica – ha sottolineato Giulio Francese -. La figura di mio padre vuole essere uno stimolo che rappresenta un modello di buon giornalismo e di valori”. A vincere il contest nazionale per le scuole del premio Francese è stato l’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo con un video con cui ha affrontato il tema del razzismo, dando voce ad alcuni giovani immigrati di seconda generazione. Le altre scuole premiate sono state l’ITC Carlo Alberto Dalla Chiesa di Partinico, il Liceo scientifico Galileo Galilei di Palermo e il Liceo scientifico Lussana di Bergamo. Durante la cerimonia i giovani di diverse scuole hanno formulato le loro domande ai giornalisti e al procuratore capo Maurizio De Lucia.

“Ribadiamo in maniera forte l’importanza della libertà di  manifestare il pensiero e di riportare i fatti ogni giorno – ha affermato il procuratore capo Maurizio De Lucia, rispondendo alle domande dei giovani -. Mario Francese è stato un testimone importante di un periodo in cui pochissimi parlavano di mafia”. “I giovani devono oggi darci la forza di continuare a fare il nostro lavoro – ha detto Salvo Palazzo -. C’è ancora una terribile voglia di mafia che dobbiamo sconfiggere”.

“Il fatto che la mafia e la camorra – ha detto Luciana Esposito rispondendo ai ragazzi – utilizzino i social network per creare consenso significa che dovete prestare tantissima attenzione a quello che guardate, seguite e soprattutto commentate sulle piattaforme mediatiche”. Oltre al giornalismo di inchiesta di Palazzolo ed Esposito, per il progetto della “Web Tv di periferia che ha dato voce ai giovani di Brancaccio e di altre due periferie geografiche e sociali è stato premiato Filippo Passantino. “Questo premio riconosce un impegno sociale attraverso il giornalismo ed è lo spirito che mi ha mosso nel tempo – ha detto -. Un giornaismo impegnato a creare impatto sociale, a raccontare contesti dove il disagio purtroppo è diffuso ma anche il cambiamento è possibile”.

L’edizione 2025 del premio è stata organizzata grazie alla collaborazione dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, del Comune, del gruppo Giornale di Sicilia, dell’associazione Uomini del Colorado, con il patrocinio del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.

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