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sabato, 22 Marzo 2025
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Non può prendere in affido una minore perché la casa assegnata è troppo piccola

L'appello di Giusy Lello perché si proceda a un cambio di alloggio. L'assessore Tirrito: "Abbiamo messo la famiglia in sicurezza. Solleciterò l'avvio dei lavori nella loro casa al più presto"

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO – I due monolocali in cui è distribuita la sua famiglia di 5 persone sono troppo piccoli per potere prendere in affido un’altra minore. La signora Giusy Lello, avendo già, da quasi due anni, l’affido del fratellino più grande, non si è data per vinta inviando una richiesta di cambio alloggio al sindaco Roberto Lagalla e alle assessore Antonella Tirrito e Rosi Pennino.

L’assegnazione dei monolocali alla famiglia è avvenuta in una situazione di emergenza poiché il bene immobile confiscato di via Messine Marine in cui abitava dal 2007 non era più vivibile a causa delle gravi muffe di cui l’abitazione è attualmente ricoperta. L’alloggio da circa 4 anni, infatti, si è ridotto in condizioni pessime a causa di gravi infiltrazioni d’acqua che partono dal sottosuolo.

Lo scorso dicembre, infatti, il Comune ha assegnato provvisoriamente alla famiglia due monolocali in zona Ballarò, in attesa che venissero fatti i lavori di messa in sicurezza e di ristrutturazione del loro alloggio. I lavori, però, fino ad oggi, non sono mai partiti. Del nucleo familiare della signora Lello fanno parte il marito invalido, la figlia con un  bimbo di circa un anno e un bambino di circa 5 anni avuto in affido intra parentale. Il bambino che hanno in affido ha una sorellina di circa un anno; attualmente la bambina si trova in una casa famiglia con la madre che, però, è stata dichiarata non idonea al mantenimento  della minore.

Essendo venuta a conoscenza della situazione, la signora Lello ha inoltrato la richiesta di affido nei confronti della bambina la quale è stata giudicata positivamente perché la piccola si ricongiungerebbe con il fratellino. Purtroppo, però, l’affido rischia di non potersi portare a termine perché i due monolocali sono stati giudicati non idonei all’accoglienza di un ulteriore minore.

I monolocali dove viviamo sono nuovi ma molto piccoli  – racconta Giusy Lello – per potere accogliere la bambina che vorrei prendere in affido. Mi è stato detto che l’assegnazione di questi locali era da considerarsi esclusivamente provvisoria in attesa che si facessero i lavori nell’altra casa. Nonostante mi era stato detto diversamente, mi sono dovuta occupare io di attaccare luce e gas e, tuttora, non ho ancora una fornitura regolare dell’acqua perché si deve risolvere la questione tra l’Iacp ed il comune. Siamo pure in un terzo piano senza ascensore nonostante mio marito abbia delle patologie che non lo fanno deambulare bene“.

Al di là della situazione che stiamo vivendo, la cosa che mi dà un enorme dispiacere è che non posso prendere in affido la sorellina del bambino che ho in affido – continua –. La bambina si trova in casa famiglia con la madre che è seguita in questo momento dagli assistenti sociali. Vorremmo prendere con noi la bambina ma devono esserci per il tribunale determinate condizioni abitative per poterla avere“.

“È chiaro che se i lavori nell’alloggio di via Messina Marine fossero partiti, come era  stato detto, a dicembre 2022, oggi la bimba sarebbe con i nonni – si legge nella lettera inviata a sindaco e assessori -. Dal momento in cui i lavori non sono mai stati avviati, l’unica soluzione possibile resta quella di un cambio di alloggio con altro immobile adeguato. Non si tratta solo di una questione abitativa ma anche del destino di una minore  che, se adottata, perderebbe ogni forma di contatto con i nonni paterni e col fratellino. Chiediamo alla S.V. di voler intervenire per arrivare alla soluzione più adeguata che,  a nostro avviso, rimane il cambio dell’alloggio. Restiamo in attesa di avere notizie ma chiediamo di considerare il carattere d’urgenza della problematica sopra esposta“.

Rendendoci conto della situazione di emergenza in cui viveva la famiglia, la prima cosa fondamentale che abbiamo fatto è stata quella di mettere in sicurezza tutto il nucleo familiare – ha dichiarato l’assessore Antonella Tirrito alla emergenza abitativa – con l’assegnazione provvisoria dei due monolocali. Ad oggi, abbiamo potuto dare questa prima risposta attraverso un intervento dell’Iacp. In questo momento non siamo nella possibilità di dare altri alloggi. Sarà mia cura, però, sollecitare il personale competente a procedere alle fasi amministrative che rendano possibile, al più presto, l’inizio dei lavori nell’immobile dove viveva la famiglia“.

Ieri ho incontrato la signora Lello con cui ci siamo confrontate a lungo – dichiara l’assessore Rosi Pennino, con delega all’assistenza sociale e socio-sanitaria – sul tema del disagio abitativo e della fragilità economica e sociale del suo nucleo familiare. Siamo, certamente, davanti ad una situazione molto delicata e complessa. Intanto, la famiglia è stata presa in carico dall’agenzia sociale competente che cercherà di avviare un percorso che sia risolutivo e di sostegno delle principali problematiche della famiglia. Inoltre, insieme all’assessore Tirrito del settore emergenza abitativa, dobbiamo capire se e quando partirà la ristrutturazione dell’immobile dove la famiglia viveva. Voltando pagina, bisogna dire che tutti i minori, come il bambino che la signora ha in affido, sono presi in carico e seguiti dal nostro servizio sociale competente. In questo momento, come è giusto che sia, riguardo alla bambina che è in comunità alloggio, non posso assolutamente esprimermi perché c’è massimo riserbo e rispetto del lavoro che stanno facendo gli assistenti sociali e, nello stesso tempo, il tribunale che ancora sul caso non si è pronunciato“.

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