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sabato, 22 Marzo 2025
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Piana degli Albanesi museo a cielo aperto: ecco il “Bashkë Urban Art”

Un progetto d'arte urbana voluto dall'associazione culturale Bashkë e dall'Amministrazione Comunale. L'inaugurazione con le opere di Andrea Buglisi, Crazyone, Igor Scalisi Palminteri e Mauro Patta, e della scultura di Fausto Guillermo Tabora Garcia e Simone Zanaglia, è prevista per giovedì 30 agosto alle ore 19

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione per le Culture e le Arti all'Università degli Studi di Palermo, con un master in Editoria e Produzione Musicale all'Università IULM di Milano. Si occupa di cultura, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetto stampa. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24"
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PALERMO. Da dieci giorni, la comunità di Piana degli Albanesi è protagonista del progetto di arte urbana “Bashkë Urban Art”, per tutelare e promuovere oltre i confini siciliani, la complessità culturale, storica e antropologica di una delle più grandi e importanti comunità arbëreshe in Italia, la cui storia affonda le radici nel quindicesimo secolo. L’inaugurazione è prevista per giovedì 30 agosto a partire dalle ore 19.00.

Un’iniziativa promossa dall’associazione culturale Bashkë in partnership con l’Amministrazione Comunale, che si inserisce in un momento particolarmente felice del muralismo in Sicilia, grazie a dei grandi progetti che accendono i riflettori su dei quartieri fragili delle nostre città. Come nel caso di Cartoline da Ballarò del 2018, che vede protagonisti tra gli altri, gli artisti Andrea Buglisi, Angelo Crazyone e Igor Scalisi Palminteri, oggi al centro di un documentario distribuito su piattaforma Netflix. E il più recente progetto Sperone167, che connette due aree suburbane delle città di Palermo e Lecce, portato avanti con dedizione e cura da Igor Scalisi Palminteri in concerto con artisti, aziende e due Istituti Comprensivi delle rispettive città.

Gli artisti, che hanno lavorato in questi 10 giorni nello storico quartiere Sheshi di Piana degli Albanesi, Andrea Buglisi, Angelo Crazyone e Igor Scalisi Palminteri, strettamente connessi al territorio siciliano ad accezione del sardo Mauro Patta, doneranno al quartiere uno sguardo nuovo su miti e tradizioni della cultura arbëreshe, nel tentativo di contribuire ad un rinnovato assetto visivo del centro storico, veicolando percorsi culturali capaci di alimentare lo sviluppo economico e turistico del territorio in relazione empatica e diretta con gli abitanti e le realtà locali.

“È un punto d’inizio per lo sviluppo e la promozione del nostro territoriodichiara Giuliana Riolo, presidente dell’associazione culturale Bashkë -. Vogliamo ridare nuova linfa ad uno dei quartieri più antichi della nostra comunità. E lo facciamo attraverso l’arte, per creare un volano di sviluppo, attrazione turistica, combattere lo spopolamento e promuovere l’occupazione”.

Tra i diversi interventi proposti dall’associazione Bashkë, c’è la grande scultura su pietra dell’artista hondureño Fausto Guillermo Tabora Garcia in collaborazione con lo scultore Simone Zanaglia ed il simposio nato con il contributo degli allievi del corso di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il Bashkë Urban Art è un’occasione di incontro e di condivisione tra gli artisti e il pubblico, dove la diversità culturale è un prezioso strumento di sviluppo.

Le opere

ANDREA BUGLISI
IL DONO
Una Gazza ladra, volatile molto presente nel territorio, non resiste dal rubare un luccicante e prezioso pendente – produzione di qualificati orafi locali che tengono viva una lunga tradizione legata al sacro e alla ritualità – e portarlo al suo amore in quello che sembra essere il loro nido.

ANGELO CRAZYZONE
BUKURÌA ARBËRESHE
La figura femminile ritratta porta lo spettatore in un mondo carico di fascino e mistero: quello della cultura arbëreshë. La presenza è caratterizzata dallo sguardo fiero e sereno, che incarna la forza e la determinazione di un popolo antico. L’abito tradizionale infine è ricco di simboli ed elementi decorativi tipici della cultura arbëreshë. Il murales è un omaggio alla bellezza e all’eccellenza artistica della cultura arbëreshë in chiave contemporanea.

IGOR SCALISI PALMINTERI
SAN GIORGIO. IL TRIONFO DELLA LUCE
Un’icona contemporanea che si espande sulla superificie e immaginificamente anche nello spazio. Il male contro il bene. Il drago contro San Giorgio, ma anche il suo cavallo bianco. Il drago infilzato già non esiste quasi più, è trasparente, solo un disegno, già contagiato dall’oro della lancia del suo temerario cacciatore. San Giorgio è concentrato, per sconfiggere il male non occorre clamore piuttosto silenzio. Il male è dentro ognuno di noi, dobbiamo imparare a riconoscerlo per dargli la caccia.

MAURO PATTA
PENSIERI
L’opera è un vero omaggio al territorio di Piana degli Albanesi, ai suoi colori e alle sue tradizioni. Protagonista è una figura femminile in abito tradizionale caratterizzato dal lungo copricapo nero (abito che rappresenta l’identità culturale di questo territorio), che cammina nelle strade del centro storico assorta tra i pensieri. Alle sue spalle sono presenti tessuti e colori che richiamano l’abito stesso come il rosso della gonna, l’azzurro e il tipico ricamo oro.

La scultura

FAUSTO GUILLERMO TABORA GARCIA E SIMONE ZANAGLIA
MEMORIA
Attaccamento alla terra, alle proprie radici. Le mani sono scolpite sulla pietra con l’intento di mostrare la potenza e la forza interiore che emerge dall’identità e dalla connessione con il luogo di origine. Quest’opera è un richiamo a riflettere sulle proprie radici, sulla connessione con il territorio e sull’importanza di preservare le tradizioni culturali. Invita a contribuire attivamente al progresso della propria comunità, per garantire la conservazione di un patrimonio inestimabile. Questa comunità ha bisogno di individui che emergano sul territorio per continuare a preservare e valorizzare il patrimonio artistico-culturale che caratterizza la comunità di Piana degli Albanesi.

In copertina: Mauro Patta, “Pensieri” (foto tratta dalla pagina Facebook “Piana degli Albanesi – Hora e Arbëreshëvet – AmarcordHora”)


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