CATANIA – L’opera è il frutto dell’incontro tra l’associazione “Faro Convention Citizens of Europe” e il maestro Antonio Presti da cui è nata la “Comunità Faro Librino”. “La Porta delle Farfalle” sarà inaugurata alle ore 10 del prossimo venerdì 14 aprile dopo tre anni di duro lavoro, che ha superato lockdown, resistenze istituzionali, vuoti politici di una città che stenta a volare ormai da anni. È composta da cinquanta opere, 100 mila forme di terracotta lavorate da 15 mila bambini delle nove scuole di Librino insieme alle famiglie; più̀ di 50 sono gli artisti e architetti, in collaborazione con una rete di giovani curatori, 5.000 studenti dei licei artistici siciliani. Sono questi i numeri di un rinnovato impegno nel territorio, che nasce dal patto di fiducia con i suoi cittadini. Si tratta della più grande scultura al mondo in bassorilievo ceramico, lunga oltre 1 chilometro, modellata dagli alunni e dalle mamme, divenuti così “autori”, protagonisti di un percorso artistico-etico che cambierà la storia e l’identità del quartiere.
Il maestro Antonio Presti, ormai da anni, porta avanti, attraverso la sua l’arte, il suo impegno sociale nei confronti dei giovani e degli abitanti del quartiere popolare di Librino.
La “Comunità Faro Librino” sposa pienamente i principi e gli obiettivi della “Faro Convention Citizens of Europe”, riconoscendo nel proprio patrimonio il valore identitario e cercando di trasmetterlo alle generazioni future. Un patrimonio che mancava e realizzato attraverso l’arte in grado di trasmettere la conoscenza artigianale e artistica della ceramica.
Non è un caso la scelta delle farfalle per l’ultima opera, in ordine di tempo, di Antonio Presti in quanto queste simboleggiano la rinascita, la trasformazione, la speranza, il coraggio, la bellezza e la meraviglia. Sono, inoltre, simbolo della metamorfosi di un quartiere periferico come Librino che rinasce nel segno dell’etica.
“Ogni progetto di Librino è carico di significato e rappresenta un momento di grande insegnamento per tutti i giovani. La ‘Porta delle Farfalle’ – spiega il maestro Antonio Presti – ne è un esempio poiché incarna le difficoltà della vita che ogni bambino, nella crescita formativa, affronta almeno una volta nella vita. Un’opera che rimanda alla visione di un bambino che può attraversare un momento cupo, buio, proprio come il bruco ma che, però, può sempre scorgere la luce e, in un istante, trasformarsi in farfalla; vorrei trasmettere questa visione di sospensione e sogno contro la pesantezza di questa contemporaneità, per restituire leggerezza a uno stato dell’anima che rischia d’implodere nella sua gravità. Da una parte ci sono tutti gli abitanti che proseguono il processo di condivisione con gli artisti, dall’altra i bambini, in un comune percorso di crescita che deve vedere tutto assumersi impegni etici, politici e culturali. Perché il potere è sapere, l’ignoranza è schiavitù. Con la bellezza, invece, possiamo far crescere cittadini liberi, cittadini educati non più a chiedere, ma a fare”.
La Porta delle farfalle è pertanto un’opera monumentale, tappa di un percorso che si sta realizzando grazie alla sinergia tra tanti attori del territorio come quello con l’associazione “Faro Convention Citizens of Europe”.
Fare parte della “Comunità Faro Librino significa entrare in connessione con una rete che permette la condivisione delle esperienze e un confronto reciproco per avviare una nuova stagione di opportunità e in un processo continuo di partecipazione culturale.
“Siamo fieri di facilitare la formazione della “Comunità Faro Librino” di Antonio Presti – dice Rosa Anna Argento, presidente dell’associazione “Faro Convention Citizens of Europe” – perché ‘Cittadini d’Europa’ adesso lo siamo per merito e non solo per auspicio e, se Antonio Presti ha saputo seminare bellezza, certamente a coglierne i frutti non sarà solo Librino ma tutta la Sicilia e l’Italia, ancor di più l’Europa a cui avremo dato l’esempio che l’arte può salvare il mondo”