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martedì, 18 Marzo 2025
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Gli studenti del liceo Boggio Lera di Catania ai mondiali di robotica. E il viaggio lo pagano Confindustria e AddioPizzo

Nove ragazzi hanno realizzato cinque robot, di cui quattro umanoidi e un piccolo rover: li hanno programmati per stare su un palco ed esibirsi

Consuelo Maria Valenza
Consuelo Maria Valenza
Insegnante, laureata in Filosofia e Scienze della formazione Primaria all'Università degli Studi di Palermo. Ha lavorato per dodici anni presso l'ufficio stampa della Conferenza Episcopale Siciliana. Collabora con diverse riviste e giornali. Cura la comunicazione e la pubblicità di attività commerciali e non. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24".
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PALERMO. Confindustria ma anche AddioPizzo finanzieranno il prossimo viaggio degli studenti del liceo scientifico Boggio Lera di Catania che lo scorso mese hanno conquistato un secondo posto alle nazionali di robotica, qualificandosi così per i mondiali che si terranno dal 16 al 21 luglio in Olanda. A mobilitarsi, però, anche i privati che così hanno risposto all’appello della preside, Valeria Pappalardo, che invitava la comunità intera a sostenere economicamente  il prossimo viaggio dei nove studenti, dei tre docenti e dei loro robot. 
E precisamente sono stati Bruno Leonardi, Emma Oddo, Luca Oddo, Danilo D’Amico, Edoardo Carcassi Jacopo D’Urso, Andrea Consalvo, Federico Aiello e Simone Previti ad avere fatto strada verso il comune piemontese e saranno ancora loro, sotto la guida dei docenti Carmelo Maccora, Massimo Marletta e Angelo Spina, a raggiungere Eindhoven.

I nove studenti, che si sono costituiti in due squadre, la squadra di Onstage Advanced e la squadra di Rescue simulation, non hanno risparmiato ore extra curriculari, vacanze e domeniche per progettare, realizzare, circuito dopo circuito, i loro cinque robot, di cui quattro umanoidi e un piccolo rover. Li hanno, inoltre, programmati per stare su un palco ed esibirsi, rimettendo in scena le vicende, cantate da Roberto Vecchioni, di Tamerlano della lontana Samarcanda, della fuga vana del soldato dalla morte. “I robot – introduce Emma Oddo – interagiscono tra loro, con il contesto ambientale e con i personaggi umani durante la performance, mediante l’uso di sensori dedicati e attuatori motorizzati, programmati da noi”. A descrivere i robot – e c’è Aster, Nao, Boghy – realizzati interamente nelle aule del Liceo, anche il professore Maccora: “Alcuni dei cinque robot hanno la caratteristica di essere stati realizzati completamente in sede, mediante la stampa 3d,  sfruttando progetti open source di Thingiverse adattati alle esigenze del tema”. E la riflessione non si ferma ai componenti dei cinque esemplari. “Abbiamo voluto –  ancora il professore Maccora – riflettere nelle nostre aule di robotica, mentre mettevamo mano a motori e a software, anche sulla natura umana che mai si arresta davanti al limite ma che cerca sempre di superarsi. In questo tendere all’oltre, però, l’unica salvezza proviene dalla fratellanza che sola può restituire significato alla vita”.

Ed è così che, celebrando l’amicizia tra le persone e tra i popoli e celebrando la scienza, i cinque robot, i docenti e gli studenti, tra spostamenti non proprio facili e lungaggini organizzative, ma anche col sostegno della scuola tutta e della dirigente e la collaborazione degli studenti di altre classi per la realizzazione di scenografie e programmazioni, hanno conquistato la giuria. Ma, oltre a conquistare la giuria, hanno anche conquistato la città aggiudicandosi il plauso e l’aiuto di enti e cittadini per raggiungere prossimamente l’Olanda. “La città – così la dirigente Valeria Pappalardo – ha ascoltato il nostro appello: la Confindustria, privati, AddioPizzo ci aiuteranno. Speriamo che le ditte del settore si facciano vive per iniziare non soltanto una solidale sponsorizzazione, ma una proficua collaborazione per il futuro di questi fantastici allievi a cui dobbiamo date maggiori opportunità nella nostra terra”.
La squadra che andrà a breve a disputare i mondiali in Olanda ha già vinto un premio importante e qualificante: è riuscita a fare rete e a farla fare, è riuscita a celebrare, oltre che sul palco con i robot, anche nella propria città la bellezza della solidarietà e del sostegno reciproco.

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